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Ex malo,bonum! Altrimenti ex malo “malissimum".

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Scrive Giuseppe Furano:

“Partendo dallo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale di Cleto da ex Consigliere di minoranza del Gruppo “Cleto Futuro” sento il dovere di fare alcune riflessioni. Non per litigare sul passato remoto e recente ma per analizzare il passato, leggere il presente e guardare al futuro. Il gruppo “Cleto Futuro” ha dato ,sia con l’ultima lettera aperta ai cittadini in occasione delle dimissioni,sia durante tutti i quattro anni di Amministrazione con interrogazioni, manifesti e interventi in Consiglio Comunale, un severo giudizio sull’operato dell’Amministrazione Longo sia in termini di rispetto delle più elementari regole democratiche sia in merito alla gestione amministrativa. E’ giusto lasciare ai componenti della maggioranza il compito e il diritto-dovere di dare le loro versioni sui rapporti,sui contrasti interni e sui motivi amministrativi della rottura. Solo voglio ricordare a tutti i componenti la maggioranza che in una piccola comunità ci sono verità che, anche se condivise o semplicemente ritenute inevitabili si percepiscono,si intuiscono e si conoscono. Lo scioglimento anticipato di un Consiglio Comunale,che avviene,è bene ricordarlo,per lo sfaldarsi della maggioranza, rappresenta sempre una sconfitta, non solo della maggioranza. E’ una sconfitta non solo politica,ma anche e sopratutto socio-culturale di tutta una comunità,ancor più drammatica,a mio giudizio, quanto più la comunità è piccola. E questo,per chi ha voglia,sensibilità e cultura per ascoltare lo si coglie nelle semplici e brevi dichiarazioni di tanti cittadini che manifestano il loro malessere e la loro delusione con pensieri del tipo “ Cleto è finito male…”, “ Cleto non è governabile…“ a Cleto dovrebbero eliminare le elezioni e fare amministrare sempre il Commissario…” Io,anche a nome del gruppo che rappresento, voglio iniziare a dare un primo contributo a un confronto e dibattito che spero si avvii e si sviluppi e possa essere rinascita per Cleto sia dal punto di vista politico che socio-culturale. Dal 1950 al 1995 a Cleto si sono fronteggiate liste che vedevano,sostanzialmente, da una parte la DC e dall’altra PCI-PSI. Questi schieramenti contrapposti erano lo specchio della divisione culturale e politica caratteristica dell’Italia di quegli anni. Questa contrapposizione a livello comunale, a Cleto, ha resistito anche negli anni 70,80 e metà anni 90 quando a livello nazionale erano in atto governi DC-PSI. Con tutti i limiti, le contraddizioni e anche le superficialità di appartenenza questi schieramenti erano comunque connotati da alcuni chiari e semplici elementi culturaliideologici che dal livello nazionale scendevano fino alle più piccole realtà e rappresentavano elementi di unità e uniformità di agire. A Cleto dal 1950 e fino alla metà degli anni 90 sono state attive tre sez. di partito (DC,PCI,PSI) che hanno rappresentato un grande veicolo di democrazia e partecipazione oltre che formazione culturale e veicoli per una maturazione di consapevolezza di appartenenza a un campo idelogico-culturale e in ultima istanza luoghi esclusivi di discussione dove si formavano le liste per le elezioni comunali. Dal 1995 ad oggi la crisi,la scomparsa e la continua trasformazione dei maggiori partiti a livello nazionale ha avuto come effetto a Cleto anche la scomparsa delle sez. tradizionali. Dal 1995 a Cleto si confrontano liste civiche, tutte molto eterogenee con dentro un po’ tutti gli orientamenti politici-culturali anche agli antipodi,dove per la formazione delle stesse hanno contano sempre di più le parentele,le clientele,i rapporti amicali ecc.. Nelle ultime due elezioni amministrative del 2009 e del 2011 ci sono sempre state tre liste. Quelle che hanno avuto maggiori consensi sono state, “Stella del Sud” con capo lista Giuseppe Longo (ex DC confluito nel PD) e “cambiare Rotta” nel 2009 e “Cleto Futuro” nel 2011 con capo lista il sottoscritto(ex PCI). L’elettorato tradizionale ex DC (confluito a livello di tessere nel PD) ha sostenuto sostanzialmente la lista Longo. L’elettorato tradizionale ex PCI (non confluito a livello di tessere nel PD) ha sostenuto le liste Furano sia nel 2009 che nel 2011. Il risultato è stato che in 20 anni a Cleto 4 Amministrazioni Comunali sono state sciolte anticipatamente. E allora è necessario,si o no, che qui a Cleto tutti i soggetti singoli,gruppi, associazioni,che vogliono bene a questo paese, che hanno interesse a rappresentarlo, che ne hanno la voglia e le capacità,si pongano il problema di avviare una discussione e un confronto, prima per fare una analisi di questi fallimenti e dopo tentare di trovare una soluzione per non condannare questo paese ad un certo e inesorabilmente declino? Noi come “Cleto Futuro”, nella ultima nostra riunione, abbiamo indicato alcuni punti base da cui partire che io voglio ancora ampliare ed esplicitare per sottoporli a una seria discussione che sia da guida alla formazione delle liste. 1) Si dovrebbe avviare un dibattito tra soggetti e gruppi che prioritariamente accettino pochi, ma chiari (se poi qualcuno ne vuole indicare degli altri ben vengano!) punti fondamentali: -volere bene sinceramente a questo martoriato paese -considerare la politica un servizio, non un’occasione per avere tornaconti personali -essere assolutamente lontani dalla politica familistica-clientelare che è alla base della corruzione ed è il più grande male dell’Italia e anche di Cleto; -se si è maggioranza o opposizione ci deve essere il massimo di rispetto per le regole democratiche; -la partecipazione dei cittadini deve essere agevolata durante tutta la durata del mandato utilizzando tutti gli strumenti umani e tecnologici; -pur rispettando le aspirazioni e la dignità di tutti si dovrebbe evitare di avere amministratori con competenze non adeguate ai compiti richiesti; 2) Consapevole che ci troviamo a vivere in un’epoca in cui anche a livello nazionale sono saltate e sbiadite tutte le differenze ideologiche comportamentali, culturali e di operare politico tra destra e sinistra,chiedo e metto nell’ipotetico confronto qui a Cleto: potrebbe essere interessante e percorribile, per la formazione delle prossime liste puntare ad una aggregazione dove sia privilegiata l’omogeneità dal punto di vista politico-culturale dei componenti, piuttosto che le parentele e le valutazioni sulla vittoria? 3) un confronto che, partendo dalle componenti morfologiche,agro-alimentari e insediative,dalle esigenze di servizi,di riqualificazione,dai valori patrimoniali possa delineare un progetto di paese condiviso che sia capace di utilizzare in ogni momento con coerenza,e non in modo episodico e disorganico, tutti i finanziamenti esterni e le disponibilità interne. E su questo progetto di paese chiedere la condivisione e la fiducia ai cittadini e non perché parente,amico,cliente ecc. Se siamo capaci di fare far questo salto alla politica, qui in questo piccolo paese, non solo avremmo reso un gran servizio al nostro paese ma avremmo contribuito ad avviare dal basso quello che dovrebbe verificarsi in tutt’Italia. Se questo sarà possibile queste dimissioni avranno avuto un senso. Ex malo,bonum! Altrimenti ex malo “malissimum". Giuseppe Furano”

Redazione TirrenoNews

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