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Redazione TirrenoNews

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Dopo gli autovelox , ecco i barcavelox!

Sabato, 30 Agosto 2014 19:38 Pubblicato in Cetraro

Dopo Venezia anche Cetraro!

Oggi è partito il servizio di Barcavelox.

Dopo gli autovelox , ecco i barcavelox!. E chissà che domani non si parta con gli aerovelox!

E’ vero che si tratta di un servizio sperimentale, ma è pur sempre un barcavelox, cioè un rilevamento laser che consentirà di monitorare  la velocità tenuta dalle unità da diporto in ingresso ed uscita dal Porto.

L’apparecchio elettronico è stato messo gentilmente a disposizione della Guardia Costiera dalla Polizia Stradale di Cosenza.

Il laser è stato posizionato sul pontile più esterno della darsena

Rileverà la velocità delle unità navali che, in base al vigente regolamento portuale, non può essere superiore ai tre nodi (circa sei Km orari).

L’obiettivo è quello di evitare il moto ondoso provocato dalle imbarcazioni ,moto che potrebbe creare danni alle unità ormeggiate.

Ovviamente l’assunto è sempre quello che una velocità contenuta riduce al minimo le potenzialità di rischio connesse al traffico navale che si registra in prossimità dell’imboccatura portuale.

Siamo curiosi di sapere se il barcavelox sarà usato anche per le imbarcazioni della stessa Guardia Costiera in entrata ed in uscita, visto che anche il moto ondoso dalle medesime prodotto può determinare i danni alle imbarcazioni ormeggiate.

L’altra curiosità è quella di conoscere il sistema di rilevazione delle sanzioni: il barcavelox spara foto come un qualsiasi autovelox?

Infine ci chiediamo se anche per il barcavelox verrà usato il sistema delle sanzioni postume, senza la immediata contestazione, così che verrà meno la logica educativa della sanzione e la stessa responsabilità per danni a terzi di coloro che eccedono i limiti massimi di velocità.

Giovani vandali distruggono i giochi della villa comunale

Venerdì, 29 Agosto 2014 19:23 Pubblicato in Cronaca

Sono le 18.00 quando Rocco Cima e Pileggi entrano nella villa ed assistono allo scempio che le foto mostrano in tutta evidenza.

Cima che questo giochino ha montato, riparato, pitturato, protetto per amore dei bambini amanteani è fortemente arrabbiato e commosso.

Anche Pileggi( gli uffici sono chiusi ma lui è al lavoro) è scosso.

Una mamma mostra tutta la sua riprovazione per questi comportamenti che sono vergognosi e segnala anche altri comportamenti non leciti, o sospetti tali, che avvengono nella villa sempre aperta e che dovrebbe essere protetta dalle telecamere( come la intera città)

Arriva poi un abitante del quartiere che segnala di essere stato svegliato stanotte intorno alle 04.35 da fortissime grida lanciate senza alcun rispetto del diritto al riposo delle persone che abitano nei pressi e di essere uscito dal balcone richiamando i giovinastri al rispetto del riposo e della gente ma senza sospettare quanto poi scoperto .

Un intervento che è riuscito in qualche modo a porre fine a questi comportamenti incivili che si susseguono ormai troppo spesso in un contesto urbano indifeso.

Pileggi e Cima hanno anche chiamato i Vigili Urbani che arrivano poco dopo e che registrano i gravi danni e quant’altro utile alla redazione del necessario verbale.

Basterà chiudere la villa?

Non lo sappiamo, ma certo occorre provarci.

Alcune mamme invocano con forza la necessità di maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine

E’ inaccettabile che Amantea sia in mano a giovani vandali che di notte, probabilmente ubriachi, o su di lì , diventino distruttori dei pochi beni pubblici disponibili per i bambini.

Peraltro, stando a quanto evidenziatoci, consta che si trattasse di una “banda” mista, composta di ragazzi e ragazze che nei loro comportamenti simulavano ( ?) anche giochi erotici.

E tutti gli astanti hanno sollecitato gli agenti delle forze dell’ordine della Polizia municipale a condurre una approfondita indagine utilizzando i fotogrammi impressionati dalla tante telecamere a protezione della villa.

Ci si pone il problema, infatti, di come ci si possa comportare in questo modo ben sapendo che la villa è ( o dovrebbe essere) protetta dalle telecamere.

Ed è brutto dover dire ai bambini che entrano con le mamme nella villa che parte dei giochini è distrutto e che occorre tempo per riporlo in funzione.

Non capiscono , non possono capire.

Le foto sono comunque esemplificative della violenza usata contro questi poveri giochi.

Concludiamo segnalando le considerazioni di uno sconosciuto che colta la situazione si avvicina e suggerisce di “ricordare” ai Vigili urbani di visionare anche le immagini di altri luoghi della città dove a quell’ora o poco prima erano ancora aperti gli esercizi pubblici dove si somministrano alcolici nella attendibile supposizione che si sia trattato di una banda di giovinastri che aveva abbondantemente libato e che poi ha mostrato la propria forza e cultura distruggendo quanto incontrato per la via.

Cogliamo il suggerimento e lo proponiamo alla attenzione del sindaco nella sua qualità di autorità di pubblica sicurezza ed alla Polizia Municipale.

La nota del comando della Guardia Costiera di Vibo Valentia ha dato la “ferale” notizia.

La storia è quella che abbiamo già segnalato a metà luglio scorso ed esattamente il 14 quando i militari della Guardia Costiera di Vibo, delegati dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, avevano provveduto a notificare i provvedimenti di sequestro preventivo, degli impianti di depurazione Comunali di

- Nocera Terinese,

- San Pietro a Maida

- Serrastretta (ben quattro).

In quella occasione il Pubblico Ministero, Dott. Santo Melidona aveva contestualmente previsto, nei provvedimenti di sequestro, il differimento dell’esecuzione, di trenta giorni, così da consentire alle autorità responsabili e ai custodi giudiziali degli impianti, di provvedere a porre in essere le azioni di immediata urgenza per rimuovere gli inconvenienti rilevati dai militari del Servizio Operativo della polizia giudiziaria di Vibo Valentia Marina.

Trascorso il termine di differimento, il Pubblico Ministero, ha acquisito le relazioni di verifica, scaturite dai sopralluoghi eseguiti dal consulente dell’ATO 1 di Cosenza, nominato in qualità di esperto, e dagli ulteriori accertamenti esperiti anche dai Guardacoste, constatando che non sono state soddisfatte le attese di messa in efficienza degli impianti.

E di conseguenza , ha disposto, con appositi provvedimenti, la formale esecuzione dei decreti di sequestro preventivo degli impianti di depurazione di

- Nocera Terinese

- Serrastretta ( tutti e quattro i depuratori).

Per quanto attiene al depuratore di San Pietro a Maida stante la situazione relazionata, di notevole miglioramento, il Pubblico Ministero ha concesso ulteriori sessanta giorni di differimento per l’esecuzione dell’eventuale provvedimento di sequestro.

I militari della Sezione di Polizia Marittima e Difesa Costiera, coordinati dal Capo Servizio Operativo - T.V. (CP) Antonello RAGADALE – della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, hanno, quindi, provveduto nella giornata di ieri a dare esecuzione ai cinque provvedimenti di sequestro degli impianti di depurazione, tra cui quello consortile del Comune di Nocera, che riceve le acque reflue dei Comuni di Belmonte, Amantea, Nocera e parte di Falerna.

Nessun comunicato da parte del comune di Nocera terinese, nessun comunicato da parte del comune di Amantea, nessun comunicato da parte del comune di Belmonte Calabro, nessun comunicato da parte del comune di Falerna.

Tutto normale, allora?

Un sequestro non significa “quasi” niente?

E ora?

Il comune di Nocera Terinese assumerà a sé tutta la responsabilità sia tecnica, che amministrativa, che penale?

Chi lo sa?

Comunque si ormai l’estate è quasi finita, il carico di reflui si sta riducendo se non si è ridotto notevolmente.

Ne riparleremo l’estate prossima

Stessi depuratori e “stessa spiaggia, stesso mare” .

Mentre ci ponevamo queste domande ecco la cattiva nuova.

Ancora fuoriuscita di fogna dagli impianti di sollevamento che adducono la fogna all’impianto di depurazione appena sequestrato. Come noterete la foto è di oggi 29 agosto

Ed allora ci chiediamo se di fronte ad una sostanziale inefficienza della rete fognaria e ad un reato ambientale continuato non sia il caso di sottrarre lo stesso ai comuni di Nocera Terinese, Belmonte Calabro, Amantea e Falerna non la sola gestione ma anche la tassazione relativa affidandola ad un tecnico dotato di speciali poteri.

Quale turismo potrà avere la Calabria fintanto le fogne esistenti non funzioneranno più o meno come quelle mancanti?

 

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