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Lettera aperta al presidente della provincia sul Palazzetto dello Spor
Venerdì, 15 Novembre 2019 17:06 Pubblicato in Primo PianoEgregio Presidente,
ci rivolgiamo a Lei in quanto rappresentante pro tempore della Provincia di Cosenza, nonché amministratore di buon senso e di grande esperienza.
Sono anni che cerchiamo interlocuzioni istituzionali, partecipiamo a riunioni, facciamo telefonate, inviamo lettere, messaggi personali, chiediamo lumi sul perché il Palazzetto dello Sport di Amantea non sia ancora fruibile.
Sembra una storia senza fine, fatta di proclami, plurime pose della prima pietra, inaugurazioni dei lavori, promesse, annunci che durano da circa trent’anni.
Ebbene sì, sono trent’anni che il comprensorio di Amantea, che Lei conosce bene, sta aspettando la consegna alla comunità della struttura.
Una comunità che soffre, con pochi spazi di aggregazione sociale e condivisione. Una comunità che aveva festeggiato, quando a marzo 2011 venne annunciata la decisione della Provincia di Cosenza di acquisire il bene per portare a termine un’opera rimasta scheletro informe di cemento per decenni.
A febbraio 2012 ci fu la consegna dei lavori il cui completamento era previsto per agosto 2013.
Oggi abbiamo una meravigliosa cattedrale dello sport, completata esternamente ed internamente, ma inutilizzata e inutilizzabile.
Sono più di due anni che l’utilizzo è inibito a causa della mancanza delle recinzioni divisorie di sicurezza esterne. Il paradosso è che l’apertura di quelle porte potrebbe permettere a tante associazioni di educare, insegnare ed essere presidio di legalità, sicurezza e punto di riferimento per famiglie e ragazzi.
Le risposte, confidenziali o pubbliche, sono sempre uguali e rassicuranti, come se bastasse qualche altra settimana per addivenire al completamento definitivo.
Nel frattempo, generazioni di ragazzi che hanno sognato la possibilità di giocare, esprimersi, gioire in un ambiente sicuro e protetto, sono divenuti adulti.
Molti hanno lasciato la Calabria, tra cui anche giovani istruttori con professionalità, altri hanno inseguito i loro sogni sportivi in altri contesti.
Alcuni, probabilmente, hanno preso strade sbagliate e poco sicure sancendo il fallimento collettivo.
Il costo sociale è difficilmente calcolabile, ma le ripercussioni sono evidenti.
Realtà e storie di società sportive sono lentamente scomparse a causa della mancanza di spazi adeguati, impoverendo il territorio. Basta pensare alla pallamano, alla pallacanestro, alla pallavolo De Luca. I reduci, sono costretti ad elemosinare qualche ora in ambienti vetusti o nell’incuria generale, facendo enormi sacrifici spesso non riconosciuti.
Spesso, si registrano atti vandalici a beni pubblici compiuti da giovanissimi, probabilmente a rischio devianze e marginalità. Il tutto nel silenzio generale.
Ormai siamo tutti disillusi davanti all’assenza della normalità.
Al peso sociale di un’opera incompiuta, deve aggiungersi il costo economico dell’opera nelle sue varie fasi. Probabilmente a conti fatti e costruendo con altre tecniche e dimensioni,
Amantea avrebbe potuto avere due o tre spazi polivalenti.
Oggi invece, non ne abbiamo nemmeno uno. Senza contare che in questi anni, se fosse stata aperta, gli eventuali gestori, pubblici o privati, avrebbero potuto accedere alle numerose opportunità di finanziamento per migliorare ulteriormente la struttura, rendendola, ad esempio, autosufficiente dal punto di vista energetico e sostenibile dal punto di vista ambientale.
Dopo trent’anni, se pur con malinconica rassegnazione, la comunità si è abituata a non guardare quell’angolo di Mondo, pur di non dover sospirare davanti all’ennesima incompiuta, davanti ai propri sogni infranti.
Oggi, Le scriviamo questa lettera per sollecitare un Suo intervento risolutore di questa vicenda, che farebbe inorridire anche i giornalisti di Striscia la Notizia o delle Iene.
Il nostro sodalizio, e crediamo anche l’intera comunità amanteana, non chiede chiarezza, ma l’unica risposta possibile per ridare dignità al territorio: la conclusione dei lavori esterni e l’apertura delle porte del Palazzetto dello Sport.
Garantisca il diritto di poter praticare sport ai ragazzi di questo comprensorio. Sarebbe un gesto giusto per il bene ed il futuro di questa terra.
I giovani, hanno bisogno di sapere che le istituzioni pensano anche alle loro esigenze e non solo ai problemi burocratici, dietro cui, spesso si nasconde la mancanza di volontà politica di fornire risposte chiare, in tempi brevi e semplici.
Unendo alcuni aforismi, ci viene spontaneo dire che: il tempo perso non si recupera, ma perseverare è diabolico.
Siamo certi, che la Sua esperienza e la Sua lungimiranza, possano finalmente risolvere questo problema e regalare un sorriso a tanti ragazzi.
CONSIGLIO DIRETTIVO ASD BEACH&VOLLEY AMANTEA
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I centri storici sono a forte rischio abbandono, soprattutto in quei comuni dove ci sono le zone marine in forte espansione.
E' un dato nazionale, e sembra quasi un destino ineluttabile.
E allora si cerca di fare qualcosa.
A Longobardi, stanno per essere consegnati 4 nuovi alloggi popolari ; sta per riaprire la farmacia ; sta per essere dato in gestione un immobile storico per attività sociali ; è in forte incremento l'utilizzo di palazzo Miceli, nel cui giardino è stato creato l'orto comunale de.co., il forno comunitario e il museo del contadino; ogni giovedì, il pullmino comunale, gratuito, fa il giro del territorio per portare nel centro storico chi è senza mezzi di locomozione.
Ma non basta.
Ci sono, infatti, altre iniziative in fase di studio e che dovrebbero essere inserite nel redigendo bilancio di previsione 2020.
Sta, infine, per essere sanata una carenza che si sente molto "nel quotidiano", e cioè la mancanza di un negozio di alimentari e diversi (l'ultimo ha chiuso battenti mesi fa).
Non ci sono alimentari ? Ci pensa il comune. Con la determina allegata, l'ufficio tecnico, su disposizione dell'organo politico, ha affidato i lavori di ristrutturazione di alcuni locali comunali proprio di fronte il Municipio, utilizzando un finanziamento di 50 mila euro, e che, su indirizzo dell'amministrazione comunale, saranno destinati proprio ad aprire uno "spaccio alimentare".
Stralcio della determina allegata.........Visto il decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58;
Visti, in particolare, gli allegati da 1 a 25 del citato decreto 14 maggio 2019, in cui sono elencati i 7.915 Comuni assegnatari del contributo per la realizzazione di opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile, tra cui il Comune di Longobardi (CS) per un importo di euro 50.000,00;
Dato atto che l’Amm.ne intende destinare il contributo Ministeriale suesposto per i lavori " Adeguamento immobile comunale sito nel centro storico in materia di sicurezza dei luoghi e degli impianti", quindi ha fornito specifico indirizzo al Responsabile dell'Area Tecnica - Ing. Salvatore Carnevale.......
Di affidare, per le ragioni puntualmente specificate in premessa e qui approvate, all'impresa RUNCO MARIO & c. Snc con sede legale in Longobardi alla località Tauriana n. 5 - P.ta IVA02072380781, i lavori di “ Adeguamento immobile comunale sito nel centro storico in materia di sicurezza dei luoghi e degli impianti”, mediante affidamento diretto ai sensi dell’art. 36, comma 2 _ lett. a), del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50;
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Operai di Taranto perdenti posto di lavoro? di Francesco Gagliardi
Venerdì, 15 Novembre 2019 11:41 Pubblicato in ItaliaFrequentavo l’Istituto Magistrale a Cosenza e studiando la rivoluzione francese per la prima volta sentii accostare il nome di Maria Antonietta, l’ultima regina di Francia, alle brioches.
Il popolo protestava, era in rivolta perché aveva fame e chiedeva pane.
Ma pane non ce ne era abbastanza per sfamare il popolo.
Allora lei, la regina, così disse:- Se non hanno pane che mangino brioches -.
Per aver pronunciato questa frase, la regina, che poi venne decapitata, restò celebre nella storia di Francia.
Denota, però, una totale insensibilità verso i bisogni del proprio popolo.
E certamente, oggi, anno 2019, resterà nella storia italiana la frase pronunciata da una parlamentare italiana, di Lecce, la Senatrice Barbara Lezzi, addirittura ex Ministro del Governo Conte 1.
L’acciaieria di Taranto è in crisi, l’ex ILVA sta per chiudere, gli operai sono in rivolta, il Governo e i partiti politici cercano di risolvere la grave situazione che si è creata in seguito all’abbandono di Arcelor Mittal.
Sono a rischio oltre 10 mila posti di lavoro.
Ma per la Senatrice Lezzi non c’è nessun problema. L’acciaieria chiude?
Ci sono altre strade da percorrere.
Prima gli operai lavoravano il ferro e l’acciaio, ora si dedicheranno alla coltivazione delle cozze. Che bella trovata!
Nessuno fino ad oggi ci aveva pensato e tutti ignoravano che Taranto era bagnato dal mare.
C’è voluta la mente illuminata di questa donna leccese che prima di essere eletta senatrice era impiegata in una azienda di forniture per orologi.
Maria Antonietta come Barbara Lezzi.
Tutte e due hanno sfidato il senso del ridicolo.
Al popolo francese affamato dategli brioches diceva Maria Antonietta.
Alle decine e decine di migliaia di lavoratori italiani che perderanno il posto di lavoro così dice oggi Barbara Lezzi:- Che coltivino cozze -.
Che disastro, amici, aver mandato al Parlamento gente come la Signora Lezzi.
Ma oltre alle cozze ci sono altre idee strampalate di un altro Deputato, anche lui pugliese, grillino, l’On. Gianpaolo Cassese:- Trasformiamo Taranto in una città verde con la creazione di parchi tematici e di centri di alpinismo -. Alpinismo, amici.
Avete letto bene.
Ma Taranto si trova nelle Puglie non nel Trentino Alto Adige. Ma all’alpinismo avrebbe potuto aggiungere anche piste da sci.
A Taranto nevica in abbondanza tutto l’anno.
A questo punto invito la Senatrice Lezzi e l’On. Cassese ad andare nelle fabbriche di Taranto a spiegare agli operai dell’ex ILVA queste loro geniali soluzioni.
Prima di entrare in fabbrica farebbero bene ad andare da un notaio a fare testamento.