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Redazione TirrenoNews

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Amantea. Tira una forte aria di crisi!

Mercoledì, 25 Luglio 2018 23:07 Pubblicato in Politica

Ci sono stati tanti momenti difficili nella politica amanteana

Momenti che qualche volta si sono risolti con facilità, altre volte con notevole difficoltà e qualche sacrificio, mentre altre volte hanno dato luogo allo scioglimento del consiglio ed a nuove elezioni.

Quello di questo giorni è un altro dei momenti difficili.

Non solo per la posizione fortemente critica assunta da Rocchino Giusta.

Non solo per la posizione di Robert Aloisio.

Non solo per la difficile situazione nella quale si trova l’ex assessore Emma Pati che si è chiusa in un dignitoso silenzio.

Non solo per la situazione di Mario Aloe, Emilio Caruso e Giacomo Bazzarelli.

Ci dicono che ci sia altro! Ben altro!

Si parla di altre tegole in arrivo e relative a fatti occorsi negli anni della giunta Sabatino.

Non segnaliamo l’ufficio che sarebbe inquisito.

E tantomeno le persone.

Vi diciamo soltanto che le voci arrivano da alcuni amministratori della maggioranza.

Amministratori ben qualificati!.

E non basta. No! Sembra vi sia di più .

Sembra che il sindaco abbia un grosso peso da trasportare.

Un peso, anzi un masso, che deve essere portato su per una impegnativa salita.

Tanto pesante che potrebbe travolgerlo e che potrebbe travolgere la intera maggioranza.

Una situazione che è figlia di comportamenti inaccettabili sui quali si saprà di più ( tanto di più) se la posizione critica assunta da un amministratore verrà confermata ed andrà avanti.

Posizioni critiche che sembrano figlie di comportamenti intollerabili, inaccettabili, quasi che siano stati assunti tali e tanti di quegli impegni elettorali che oggi creino problemi di tenuti della stessa giunta ed in particolare da parte di chi vede invase le proprie competenze ed offeso il proprio ruolo!

Saprà il sindaco Pizzino essere così abile da stemperare queste reazioni, riconducendo al rispetto tra le parti i comportamenti degli amministratori?

Non sembra facile.

E come si dice: chi vivrà , vedrà!

Le ultime elezioni comunali a Serra d’Aiello come noto sono finite 190 voti per Giovanna Caruso contro 189 voti per Antonio Cuglietta.

 

 

Un voto è una differenza troppo piccola per non determinare dubbi tra le parti.

Ed allora la lista “perdente” ha adito il TAR Calabria

La difesa dell’aspirante sindaco Antonio Cuglietta chiede una verifica rigorosa delle operazioni elettorali.

Il candidato-sindaco della Lista Sosteniamo Serra, Antonio Cuglietta, i consiglieri di minoranza e candidati della lista, con la difesa dell’avvocato Oreste Morcavallo, hanno proposto ricorso al Tar contro le operazioni elettorali e il verbale di proclamazione degli eletti nelle elezioni comunali del 10 giugno scorso del Comune di Serra D’Aiello.

Nel ricorso vengono svolte numerose contestazioni in ordine all’attribuzione di alcuni voti alla lista La Svolta, alla mancata ammissione al voto assistito di un’elettrice impedita, alla mancata verbalizzazione di una scheda deteriorata e sostituita.

Nel ricorso, l’avvocato Morcavallo sostiene che l’esiguo scarto di un solo voto (190 contro 189) tra le due liste richiedeva una rigorosa verifica della espressione di voto ed una puntuale osservanza di tutte le formalità che presiedono la segretezza, personalità, libertà di voto.

Il Presidente del Tar ha fissato per la discussione del ricorso l’udienza del 10.10.2018, ove verranno esaminate le richieste istruttorie dei ricorrenti volte ad acquisire ed esaminare le schede dell’unica sezione dove si è votato.

Inizia il processo “Jonny”, 38 persone alla sbarra

Al via il dibattimento sulla gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto.

Tra gli imputati anche l’ex parroco Edoardo Scordio.

 

 

Tra le parti civili anche il ministero dell’Interno, che chiede risarcimento di 52 milioni

E’ iniziato stamattina, davanti il Tribunale di Crotone, il processo con rito ordinario per le 38 persone coinvolte nell’operazione “Jonny” sulla gestione del cara di isola Capo Rizzuto che nel 2016 aveva portato all’arresto di 120 persone nell’ambito di un’inchiesta diretta dalla Dda di Catanzaro.

Tra gli imputati anche l’ex parroco di Isola Capo Rizzuto, don Edoardo Scordio, accusato di associazione mafiosa.

Dopo l’appello da parte del presidente del collegio, Marco Bilotta (a latere i giudici Rizzo e Bonfantini), nell’aula del Tribunale di Crotone piena all’inverosimile, con avvocati e imputati costretti a stare in piedi, hanno chiesto di costituirsi parti civili Libera, l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione), il ministero dell’Interno e l’Agenzia delle entrate.

Queste ultime sono state rappresentate dall’Avvocato dello Stato Luca Matarese, che ha quantificato il danno patrimoniale per il ministero in 36 milioni di euro e chiesto un risarcimento di 52 milioni, comprensivo anche del danno all’agenzia delle entrate.

Il Tribunale, nella prossima udienza, deciderà sulle richieste di costituzione di parte civile. In occasione dell’udienza preliminare erano state già accolte le richieste avanzate da Confederazione nazionale delle Misericordie, Federazione interregionale delle Misericordie di Basilicata e Calabria e Comune di Isola Capo Rizzuto.

DaIlcorrieredellacalabria

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