Dalle prime luci dell’alba, a Lamezia Terme, San Luca, Bari, e altre località del territorio nazionale, i militari del Nucleo Investigativo di Catanzaro, unitamente a quelli della Compagnia di Lamezia Terme.
I militari stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare (24 in carcere e 23 agli arresti domiciliari) emessa dal GIP del Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia - nei confronti di 47 indagati, affiliati alla cosca ‘ndranghetista “Cerra – Torcasio - Gualtieri” attiva nella piana di Lamezia.
Gli arrestati sono, ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti con l’aggravante delle finalità mafiose.
La misura, che trae origine da un’indagine del Nucleo Investigativo di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha permesso di documentare l’esistenza di tre piazze di spaccio gestite dalla cosca nonché l’impiego degli illeciti ricavi anche per il sostentamento degli accoliti detenuti e delle relative famiglie. Tra i destinatari del provvedimento figurano i vertici della consorteria.
Tutti i dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo presso la Procura di Catanzaro.
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Lamezia Terme
Cafiero de Raho: «Con la operazione “Araba Fenice” colpito il livello superiore»
Qualche dato:
Arrestate quarantasette persone;
Sequestrate 14 società
Sequestrati beni per oltre 90 milioni di euro.
Impegnati 500 finanzieri
Eseguite 90 perquisizioni tra Calabria, Piemonte, Veneto, Lombardia e Puglia.
I reati contestati sono associazione a delinquere di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, abusiva attività finanziaria, utilizzo ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, favoreggiamento, peculato, corruzione, illecita concorrenza ed estorsione, tutti aggravati dalle modalità mafiose.
Un'imponente operazione condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della guardia di finanza e dallo Scico di Roma che ha disarticolato un’associazione di stampo mafioso e ha svelato come le varie famiglie si sono spartite la città.
Su richiesta del PM Giuseppe Lombardo, il GIP ha disposto la custodia cautelare per boss, mafiosi, imprenditori, avvocati, commercialisti e un amministratore giudiziario.
Il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, in relazione alla operazione "Araba fenice" ha detto che: «È un'operazione di grande significato perché colpisce le principali cosche reggine della 'ndrangheta nella loro presenza esponenziale attraverso la imprese che operano nell'edilizia residenziale e che si avvalgono di commercialisti e accoliti per imporre a tutti nel territorio reggino in cui operano la realizzazione di opere edilizie solo con le imprese di loro pertinenza o ad essi riconducibili. L'operazione assume, inoltre, particolare significato perché va a colpire il livello superiore della 'ndrangheta, che delinea lo scenario di un'organizzazione criminale che si è sempre più mimetizzata nel mondo dell'economia e delle professioni e si impone a danno dell'economia legale”
In mattinata il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti sarà presso il Comando provinciale della guardia di Finanza a Reggio per una conferenza stampa.
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Reggio Calabria