
Salve, scrivo questa mia email dopo aver letto le prime righe scritte dall'architetto Filippo Vita a proposito della scuola Mameli e vi chiedo la cortesia di pubblicarle.
“Faccio una premessa: non sono ne' architetto, ne' tantomeno mi occupo di lavori di questo genere.(nella foto l'assessore Emma Pati)
Dichiaro pertanto la mia più totale ignoranza sulla materia.
Sono un semplice genitore, papà di una delle alunne della scuola media.
Un genitore che durante questi mesi si e' attivato per fare in modo che tutti potessero avere una sede più consona e sicura, rispetto alla scelta operata all'indomani dell'evacuazione (a marzo) e cioè il campus Temesa.
Leggere nel contributo scritto dall'architetto Vita, a proposito di quanto accaduto nei giorni scorsi a Cosenza, che "l'atteggiamento dei genitori del liceo Fermi e' però diverso da quelli di Amantea, loro voglio capire" e' alquanto strano o quantomeno non rispettoso ed attento a quanto accaduto fino ad oggi.
Caro architetto, come genitore le ripeto che ho avuto l'urgenza di fare in modo che venisse garantita una sede degna ai ragazzi, senza cadere nel labirinto delle analisi strutturali riguardante il plesso (qualcuno avrebbe usato tale argomento per sviare la priorità e perdere tempo)
Forse lei era attento, in qualità di addetto ai lavori, all'aspetto strutturale della Mameli.
Nulla di strano.
Capirà che un genitore ha avuto altre priorità e quindi ha agito di conseguenza, senza lasciare spazio a chi faceva finta che tutto fosse a posto.
Quindi, la prego di non fare distinguo, come se i genitori di Amantea fossero stati poco vogliosi di "capire".
Personalmente sono stato attentissimo, concentrandomi sull'obiettivo che venisse garantita una sede sicura ai ragazzi.
Un percorso che ha visto non pochi ostacoli e confronti, fino a fine agosto.
Altro che "i genitori del liceo Fermi e' ben diverso da quelli di Amantea. Loro vogliono capire".
All'indomani dell'evacuazione erano ben altre le priorità.
Le riflessioni sui perché e nel merito di quanto e' accaduto alla struttura del Mameli sono legittime, ma non rappresentavano certo l'urgenza.
Ora, forse, e' il momento di approfondire l'argomento, ma non per questo va sminuito o peggio ancora.. (evito di usare altri termini). il modus operandi di noi genitori.
Questo e' il mio parere.
Con sincerità e rispetto.
Alfredo Sicoli.
Ci scrive l’ architetto Filippo Vita con il quale abbiamo avuto accesso agli atti della scuola media traendone la speranza che non si debba demolire un bene così prezioso, ed unico, per il futuro della nostra città, quale è il plesso della scuola media, un plesso che, ne siamo convinti, possa e debba essere rifunzionalizzato per essere destinato ad incubatore socio culturale( prossimo articolo-proposta). Ecco cosa dice:
Ho letto oggi con piacere un articolo su tirrenonews dell’ing. Giulia Fresca in merito alla vicenda del Liceo “Enrico Fermi” di Cosenza, che presenta non poche similitudini con la vicenda della scuola Mameli della nostra città.
A dire il vero il Liceo, a prendere per buone la relazione del tecnico incaricato, presenta valori di vulnerabilità strutturale tali da non poter resistere nemmeno al peso proprio. (dunque nemmeno verificata dal punto di vista statico)
Invito a leggere l’articolo e le argomentazioni dell’ingegnere che è anche mamma di una ragazza che frequenta l’istituto.
L’atteggiamento dei genitori del Liceo Fermi è però ben diverso da quelli di Amantea.
Loro vogliono capire.
Come è stata gestita la vicenda, perché improvvisamente questa scuola è divenuta inagibile e se per caso la decisione non è condizionata da altri fattori.
Intanto i ragazzi con l’appoggio dei genitori hanno occupato la scuola.
I genitori di Amantea sono presi dal panico sismico.
Ma è una paura curiosa, focalizzata sulla sola scuola Mameli.
Tutto il resto va bene. Perché? Perché così hanno loro detto.
Ripercorriamo allora la vicenda cercando di chiarire perché, se questo è il timore, bisogna quantomeno estenderlo a molte altre situazioni.
Facciamo prima con un linguaggio accessibile un breve riassunto sulle modifiche alle norme tecniche di costruzione negli ultimi anni.
Nel 2003 venne emessa l’ordinanza PCM 3274 che oltre a riclassificare le zone sismiche, prevedeva la verifica sismica per gli edifici strategici (quelli che hanno un'importanza fondamentale in caso di terremoti, tipo caserme, ospedali, sedi protezione civile ecc.) e quelli che possono assumere rilevanza in caso di collasso (edifici pubblici in genere, tra cui le scuole). imponeva che entro 5 anni venissero effettuate le verifiche.
Tale indirizzo veniva confermato dalle NTC (norme tecniche per le costruzioni) del 2008 che introducevano i precisi criteri per le verifiche e innovazioni fondamentali per il calcolo strutturale che sono diventate sempre più restrittive e impongono precise indicazioni su dimensionamento degli elementi strutturali, collegamenti, geometria ecc.
Gli edifici vengono quindi analizzati in base alle NTC e dai risultati ottenuti, si valuta l'azione da intraprendere.
Il procedimento consiste nell'estrarre un adeguato numero di campioni di materiale e sottoporlo a prove di laboratorio.
Con questi elementi noti e con la costruzione di un modello geometrico della struttura si procede al calcolo, prima statico (senza azione sismica), successivamente considerando le azioni sismiche.
Bene. Chiusa questa noiosa, ma necessaria, parentesi vediamo cosa succede con la scuola Mameli.
Per l'edificio sono state effettuate le prove sui materiali giudicate non soddisfacenti.
Dal calcolo effettuato il fabbricato risulta staticamente idoneo.
Mentre dal punto di vista sismico non risulta verificata.
A questo punto hanno frettolosamente deciso per la demolizione e la ricostruzione dell'opera.
Sulla base della relazione del tecnico che dice genericamente che a suo parere è più economico la demolizione che non l'adeguamento.
Allora poniamoci qualche domanda.
1- Come mai dal termine che doveva essere il 2008 le verifiche sono state eseguite solo ora?
2- Come mai senza effettuare verifiche circa un anno e mezzo fà sono stati spesi oltre 300.000,00 euro alla scuola?
3- Perchè non è stato consultato un revisore esperto non intervenuto nella valutazione?
4- Perchè non si è pensato alla redazione di un progetto di adeguamento in modo serio per valutarne i costi?
5- Perchè per le altre scuole non si è provveduto alla verifica sismica?
E facciamo qualche considerazione.
a- La scuola media Mameli ha un valore di circa 4 milioni di euro (la parte da demolire) :Bisogna veramente essere o molto sicuri o molto ma molto irresponsabili per assumersi la responsabilità della demolizione di un opera di tale valore. Tanto più che la legge in caso estremo prevede anche la riclassificazione per essere utilizzata ad altre funzioni. Non dimentichiamo che la struttura è idonea staticamente.
b- Le altre scuole che non sono state adeguate si trovano tutte nella medesima situazione. Quindi preoccupatevi pure per quelle e per le altre 40.000 scuole italiane che sono nelle medesime condizioni. Perché è impossibile, indipendentemente dei materiali, che una struttura progettata 40 anni fa risponda ai criteri delle norme attuali. E' come prendere una macchina degli anni 70, una 127 e sottoporla al test Euro 6.
- Io sono convinto che chiudere la scuola sia stata un'operazione avventata. Questa struttura ha subito tutte le scosse avvertite nel nostro territorio da oltre 40 anni e non presenta la minima lesione. E soprattutto è addirittura è adeguabile alle NTC. Facilmente, data la stessa geometria dell'edificio, con una spesa quasi uguale a quella della demolizione e smaltimento degli inerti.
d- Allora perchè succede questo? non sarà come dice l'ing. Fresca " per giustificare incarichi ed un appalto milionario da gestire"? intanto provocando un enorme danno sociale.
e - Non dimenticate i tempi. Forse qualcuno ci crede che per l'anno prossimo avrà la nuova scuola..
Invito pertanto tutti gli interessati a pretendere chiarimenti. In realtà tutti i cittadini dovremmo esserlo dato che è un bene che appartiene a tutta la collettività.
Architetto Filippo Vita.
Dopo 100 giorni di Amministrazione PIZZINO è doveroso da parte mia e del gruppo che rappresento in Consiglio Comunale (UNA CITTÀ NEL CUORE) stilare un bilancio reale di tutto ciò che è stato effettuato dall'attuale MAGGIORANZA di governo. Immagino che i risultati sono evidenti a tutti ma è opportuno metterli in risalto.
1) MANCANZA ACQUA POTABILE SU GRAN PARTE DEL TERRITORIO COMUNALE;
2) RACCOLTA DIFFERENZIATA. UN VERO E PROPRIO DISASTRO. IN QUESTO DOBBIAMO RINGRAZIARE SOLO GLI OPERAI DELLA SOCIETÀ MULTISERVIZI CHE HANNO CERCATO DI LIMITARE I DANNI AL MINIMO INDISPENSABILE;
3) PERIFERIE ABBANDONATE A SE STESSE;
4) STRADE DISSESTATE;
5) PROBLEMI GIUDIZIARI PER 1 ASSESSORE E UN CONSIGLIERE COMUNALE DI MAGGIORANZA;
6) DIMISSIONI DELL'ASSESSORE AL BILANCIO ROCCO GIUSTA E DEL CONSIGLIERE COMUNALE MARCELLO SOCIEVOLE;
7) SCUOLE MEDIE AMANTEA. DOVEVA ESSERE IL PRIMO PROBLEMA DA AFFRONTARE INVECE È STATO TRATTATO SOLO A FINE AGOSTO CREANDO UNA SERIE DI INCOMPRENSIONI CON LA DIRIGENTE SCOLASTICA E CON LE FAMIGLIE;
8 ) POLIZIA MUNICIPALE SU CAMPORA S.G. PRATICAMENTE INESISTENTE;
9) S.S. 18 DA CORECA AD ACQUICELLA DISCARICA A CIELO APERTO;
10) SPIAGGE LIBERE MAI PULITE;
11) ZERO CONTROLLI SULLE COOPERATIVE CHE HANNO L'APPALTO DI TUTTA LA MANUTENZIONE E DELLO SPAZZAMENTO DEL COMUNE;
12) RIDUZIONE DELLE ORE LAVORATIVE AGLI OPERAI DELLE COOP CON STIPENDI CHE OFFENDONO LA DIGNITÀ UMANA E NESSUN POLITICO HA RITENUTO OPPORTUNO DIFENDERE QUESTI LAVORATORI CHE DA ANNI SVOLGONO CON SERIETÀ IL LORO COMPITO;
13) SERVIZIO SCUOLABUS CHE PER LA PRIMA VOLTA NON COINCIDE CON L'APERTURA DELLE SCUOLE CREANDO NON POCHI DISAGI ALLE FAMIGLIE E AGLI STUDENTI;
14) MANIFESTAZIONI ESTIVE: CAMPORA BATTE AMANTEA 10 a 1;
15) COMUNE IN DISSESTO SENZA ASSESSORE AL BILANCIO: UNA VERGOGNA;
16) PRESENZA DEGLI ASSESSORI SUL TERRITORIO PARI ALLO ZERO NONOSTANTE PERCEPISCONO UNA BELLA INDENNITÀ. PER LORO IL DISSESTO NON ESISTE...
Non aggiungo altro perché è come sparare sulla Croce Rossa.
Da ora in avanti l'Amministrazione così come tutte le Partecipate e le Cooperative verranno controllate in ogni passo dal sottoscritto e dal gruppo "UNA CITTÀ NEL CUORE".
Chiedo scusa se ho dimenticato qualcosa dei primi 100 giorni.
Ho aspettato che terminasse l'estate prima di uscire con questo comunicato per non arrecare altri danni d'immagine alla nostra splendida città.
Ora però siamo tutti chiamati a dare una risposta seria.
Lo dobbiamo a tutta la cittadinanza, lo dobbiamo ad Amantea.
Viceversa tutti a casa.
Non ci sono scuse ne attenuanti.
Ci siamo candidati e tutti sapevamo del dissesto.
Oggi non possiamo utilizzare il fallimento del comune come arma di difesa soprattutto il Sindaco che in campagna elettorale si è proposto come il Salvatore della Patria insieme a tutta la sua squadra formata da persone di esperienza.
Forse non la vedo io.
Ma tutta questa esperienza dov'è ?