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Continuano a pervenire all’ OSL le richieste di inserimento nella massa passiva.

Ogni giorno.

Tra i tanti, anche i precedenti amministratori comunali .

Stamattina ne abbiamo incontrato ben 3.

Parliamo di GB Morelli, di Antonio Rubino e di Gianluca Cannata.

 

In verità la prima impressione, stante la grave situazione del nostro comune, è stata quella della presentazione di un comunicato politico.

Ma ci è stata smentita da loro stessi.

Mi è sembrato scortese insistere e chiedere cosa facessero davanti alla stanza del protocollo.

E certamente non potevo chiedere informazioni al protocollista.

Poi mi sono ricordato che le note presentate al protocollo erano esattamente eguali.

Ed ancora di più che potevano essere simili al modello di richiesta di inserimento dei crediti nella massa passiva.

Ed infine gironzolando nelle stanze del comune la verità è venuta a galla

Era proprio quanto sospettato!

L’ex vicesindaco GB Morelli e gli ex assessori Antonio Rubino e Gianluca Cannata non erano riusciti a pagarsi le indennità del 2016 ed ora stavano facendo istanza di inserimento

Chissà se anche a loro sarà proposto il 40% od il 60% come ci dicono avverrà per gli altri creditori.

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Della serie # i ciucci si liticanu e li varrili si rumpunu”.

Sembra davvero opportuno richiamare l’antico adagio calabrese avendo letto l’Articolo di Massimo Clausi postato da Il Quotidiano del sud dal titolo “Sanità, la Calabria rompe col Governo. Il ministro: «Applichi le leggi». Oliverio: «Farfuglia argomenti inesistenti»”

Un articolo nel quale si legge che si rischia una crisi del Governo nazionale sulle vicende della sanità calabrese.

E che, comunque, visto che Oliverio aveva annunciato la sua determinazione di incatenarsi a Roma se il Governo non avesse revocato il commissario alla Sanità, Massimo Scura, ieri è arrivata la presa di posizione del ministro Lorenzin che dalle frequenze della tv LaC ha detto:

«Onestamente, l’incatenazione di Oliverio mi mancava. Faccio notare al presidente Oliverio che i presidenti della Regione devono fare una cosa molto semplice: attuare le leggi che noi abbiamo fatto, attraverso i loro direttori generali, i direttori amministrativi, i primari che, tra l’altro, si scelgono loro».

In sostanza la Lorenzin non sembra così ansiosa di un cambio all’ufficio del commissario del piano di rientro.

Poi in serata è arrivata la piccata replica dello stesso Oliverio.

«Le affermazioni della Lorenzin confermano la giustezza della mia protesta»

E continuato «La Ministra farfuglia argomenti inesistenti per sfuggire alle proprie responsabilità. Come ben sa, deve prima di tutto decidere sulla richiesta formulata dal Tavolo Interministeriale di sanzionare il Commissario che non ha adempiuto al mandato che il Governo gli ha conferito.

La Regione ha fatto in questi due anni e dieci mesi, sotto la mia guida, fino in fondo il proprio dovere per le competenze che esercita.

È lo Stato centrale che, per la responsabilità del Commissario governativo, si prende gioco dei calabresi.

I nostri cittadini, infatti, pagano le tasse più alte d'Italia per sanare il disavanzo finanziario del peggior servizio sanitario.

E tutto ciò a fronte di un aumento di almeno un terzo del debito, di un elevato incremento dei viaggi fuori dalla Calabria e della mancata realizzazione dei Livelli Essenziali di Assistenza in vaste aree della nostra regione».

Ed il Presidente della Regione ha concluso«La posizione della Lorenzin mi induce ad insistere: quali interessi e quali forze si frappongono all'atto, dovuto per legge, di sostituire l'attuale Commissario? La Lorenzin dovrebbe saperlo.

Allora, invece di rispondere “Dove vai? Porto pesci”, dicesse la verità che motiva queste resistenze sulla pelle dei calabresi».

Anche noi vorremmo conoscere queste verità e soprattutto di chi sono le responsabilità del disastro della sanità calabrese. Un disastro che viene da lontano. Un disastro al quale la politica non è certamente estranea

Ed in particolare di chi sono le responsabilità del disastro della sanità cosentina che crea una emigrazione sanitaria di oltre 86 milioni di euro annui.

Milioni che potrebbero creare lavoro, lavoro, lavoro per i calabresi, i cosentini, gli amanteani.

La verità è che noi siamo sempre più diffidenti e distanti dai politici calabresi così come siamo diffidenti e distanti dalla sanità calabrese.

E siamo anche consapevoli che nella sanità ci sono privilegi assurdi ed illegittimi, scelte assurde e vergognose, abusi e illeciti inaccettabili.

Venerdì nella sala consiliare del comune di Amantea ne abbiamo denunciato pubblicamente alcuni e qualcuno si è impaurito ed ha tentato di fermarci.

State sereni non ci fermeremo, ma certo ci piacerebbe che questo “popolo” amanteano ascoltasse, leggesse, capisse ed almeno parlasse per non rischiare di fare la fine di “ varrili”.

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La notizia è portata dalla recentissima delibera del Direttore generale dell’Asp di Cosenza dr Raffaele Mauro.

Leggiamo che finalmente arrivano i soldi per il completamento del Poliambulatorio di Amantea

Probabilmente non basteranno ma è già una prima opportunità.

 

Parliamo dei 2.5 milioni di euro indicati sulla delibera del DG n 2063 del 31.10.2017 pubblicato il 10 novembre 2017

Il primo finanziamento è così ripartito

Completamento struttura esistente 1.2 milioni di euro

Impianti tecnologici 2 milione di euro

300 mila euro per attrezzature tecnologiche

Allorchè saranno ultimati i lavori di completamento si potranno trasferire molti se non tutti i servizi oggi sparsi in giro per la cittadina e risparmiare i consistenti fitti che oggi l’Asp è costretto a pagare.

L’accorpamento degli uffici significherà anche l’accorpamento del personale così che conosceremo tutti dipendenti oggi sparsi in giro e sarà possibile anche controllarne la presenza giornaliera.

Un finanziamento di 500 mila euro anche per la casa famiglia di Cleto

2,5 milioni anche per la rete territoriale dell’Emergenza/urgenza tra cui i PPI e le Guardie mediche.

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