
Lo ha detto il Papa.
Nessuno, finora, lo aveva nemmeno sospettato, tantomeno detto.
Papa Bergoglio ieri predicando sui testi dell'evangelista Luca ha ricordato che
“Luca racconta che Maria «diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio», prendendo per mano chi ascolta per
andare alle radici.
«Maria diede alla luce, Maria ci ha dato la Luce.
Un racconto semplice per immergerci nell’avvenimento che cambia per sempre la nostra storia. Tutto, in quella notte, diventava fonte di speranza».
«La fede di questa notte ci porta a riconoscere Dio presente in tutte le situazioni in cui lo crediamo assente.
Dio sta nel visitatore indiscreto, tante volte irriconoscibile, che cammina per le nostre città, nei nostri quartieri, viaggiando sui nostri autobus, bussando alle nostre porte».
«A Betlemme si è creata una piccola apertura per quelli che hanno perso la terra, la patria, i sogni; persino per quelli che hanno ceduto all’asfissia prodotta da una vita rinchiusa».
Papa Bergoglio insiste sul passaggio dal buio alla luce.
«E lì... in mezzo all’oscurità di una città che non ha spazio né posto per il forestiero che viene da lontano, in mezzo all’oscurità di una città in pieno movimento e che in questo caso sembrerebbe volersi costruire voltando le spalle agli altri, proprio lì si accende la scintilla rivoluzionaria della tenerezza di Dio».
«Nei passi di Giuseppe e Maria si nascondono tanti passi.
Vediamo le orme di intere famiglie che oggi si vedono obbligate a partire.
Vediamo le orme di milioni di persone che non scelgono di andarsene ma che sono obbligate a separarsi dai loro cari, sono espulsi dalla loro terra.
In molti casi questa partenza è carica di speranza, carica di futuro; in molti altri, questa partenza ha un nome solo: sopravvivenza.
Sopravvivere agli Erode di turno che per imporre il loro potere e accrescere le loro ricchezze non hanno alcun problema a versare sangue innocente».
«A Betlemme si è aperto lo spiraglio per chi è solo e ha perso tutto, persino i sogni»
Una ipotesi azzardata visto che i due Vangeli di Matteo e Luca sulle modalità e il tempo del ritorno a Nazaret sono inconciliabili ( i vangeli sono stati critti dopo decenni)
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che la visita dei Magi sia avvenuta non subito dopo la nascita di Gesù ma in un momento successivo, dopo la presentazione al Tempio; al termine della cerimonia religiosa, la Sacra Famiglia sarebbe rientrata a Betlemme, dove sarebbe avvenuto l'evento.
Gli stessi studiosi hanno proposto un'integrazione degli episodi narrati da con la seguente successione cronologica:
-
viaggio da Nazaret a Betlemme;
-
nascita di Gesù;
-
adorazione dei pastori;
-
circoncisione e presentazione al Tempio;
-
adorazione dei Magi;
-
fuga in Egitto;
-
ritorno a Nazaret.
Tale successione cronologica è, comunque, considerata da molti studiosi inconciliabile con i resoconti evangelici:
Luca, infatti, dice esplicitamente che la Sacra Famiglia, poco oltre un mese dalla nascita di Gesù e l'adorazione dei pastori — fatti la circoncisione e i riti della purificazione con la presentazione al Tempio in Gerusalemme — si stabilì subito a Nazaret:"Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret."
Dobbiamo ritenere sia stato il primo caso di rimpatrio?
Che sorpresa stamattina in via Vittorio Emanuele nel vedere 5 bambini vestiti da Babbo Natale, accompagnati da una bella signora, girare per raccogliere fondi per la Caritas!
Credo sia la prima volta!
E che sorrisi quando ho chiesto loro di farsi fotografare.
Qualcuno è rimasto serio.
Non mi hanno dato il tempo di raccontare loro quanto la figura di babbo natale sia tipica per la nostra cittadina dove esiste una antica chiesa di San Nicola di Myra da cui derivò, ad iniziare dai paesi anglosassoni, la attuale figura di babbo Natale.
Ma ne parleremo approfonditamente più avanti quando studieremo la storia della antica chiesa.
Intanto ai ragazzi ed alla loro accompagnatrice i complimenti del nostro sito.
Ed alla caritas l’augurio di continuare ad essere vicini a chi ha più bisogno.
Pochi minuti fa è stato pubblicato il seguente comunicato stampa della Giunta regionale della Calabria.
“Nuovo importante passaggio per il rilancio e il miglioramento della competitività del sistema portuale calabrese, con l’ammissione a finanziamento degli interventi di riqualificazione e adeguamento infrastrutturale dei porti di Isola Capo Rizzuto (Kr), Roccella Jonica (RC), Cirò Marina (Kr) e Cetraro (Cs).
A conclusione della procedura di selezione per interventi infrastrutturali nei porti di rilevanza economica regionale ed interregionale, la Regione Calabria ha infatti definitivamente assegnato circa 20 milioni di euro a valere sull’asse VII “Sviluppo delle reti di mobilità sostenibile” del POR Calabria 2014-2020.
Le risorse sono state attribuite alle proposte collocate nelle prime quattro posizioni della graduatoria approvata lo scorso mese di Agosto (su un totale di 8 istanze che hanno ottenuto un punteggio superiore alla soglia di ammissibilità) che si riferiscono appunto ai porti di Isola Capo Rizzuto, Roccella Jonica, Cirò Marina e Cetraro.
In esito alle determinazioni della Commissione di Valutazione - che ha avuto in carico la procedura di selezione degli interventi - con il decreto dirigenziale n° 14427 del 18 dicembre 2017 è stata disposta l’ammissione a finanziamento dei quattro interventi di cui sopra, con la specifica degli importi assegnati a ciascuno di essi, fino al completo assorbimento delle risorse destinate all’Avviso.
Il decreto, inoltre, approva lo schema di convenzione da proporre ai Comuni beneficiari per disciplinare i rapporti di finanziamento.
Terminato l’iter di selezione degli interventi, può dunque concretamente avviarsi la fase attuativa degli interventi.”
Il porto di Amantea resta fuori dal finanziamento
Ed è ancora chiuso.
Insomma leggiamo che si tratta di “finanziamento degli interventi di riqualificazione e adeguamento infrastrutturale dei porti di Isola Capo Rizzuto, Roccella Jonica, Cirò Marina e Cetraro”.
Solo che mentre i porti finanziato sono aperti il nostro è chiuso!
Alla faccia della qualificazione della rete portuale!