
Non è ancora il film al quale abbiamo immediatamente pensato appena finito di leggere il romanzo di Sergio Ruggiero “Alle soglie dell’ultimo giorno”.
Ma è già un primo passo.
Venerdì 16 marzo 2018 alle ore 17.00 nella sala Quintieri del Teatro Rendano sarà presentato il libro di Sergio Ruggiero “Alle soglie dell’ultimo giorno”.
Ad organizzare l’evento è la “Associazione Confluenze”.
Dopo i saluti, tra cui quelli del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, seguiranno gli interventi di Fulvio Terzi espero di storia medievale, e dell’autore.
Integreranno la presentazione del libro la rappresentazione scenica tratta dal romanzo ideata e diretta da Andrea Solano .
Seguirà il passo a due di “Ibrahim e Tilesia” a cura del Balletto di Calabria di Montalto.
Poi il Canto gregoriano cura del coro gregoriano “Monserrato” di Vallelonga ( VV).
Ed infine il Combattimento tra longobardi e saraceni a cura dell’associazione “La via Popilia” .
“Eppur si muove”. Ricorriamo alla celebre frase che sembra sia stata pronunciata da Galileo Galilei ( vedi foto) uscendo dal tribunale dell’Inquisizione nel 1633 dove era stato costretto all’abiura delle sue teorie astronomiche.
Galileo avrebbe giurato ai giudici: “Con cuor sincero e fede non finta, abiuro, maledico e detesto li suddetti errori et heresie” ma andando via avrebbe detto “Eppur si muove”.
Qualcuno, invece, dice che la frase sia stata richiamata dallo scrittore Giuseppe Baretti che ricostruì così la vicenda nel 1757, in un’antologia scritta in difesa dello scienziato.
Noi ci riferiamo alla giunta Pizzino che nei giorni scorsi ha trattato in una commissione consiliare il problema delle “Case Sciullate”
Hanno partecipato gli amministratori Giuseppe Maria Vairo, presidente, i consiglieri Enzo Giacco, Menichino Francesca, Sicoli Francesca, Tommaso Signorelli, il sindaco Mario Pizzino, gli assessori Andrea Ianni Palarchio, Emma Pati, Luca Ferraro, ed inoltre Giuseppe Marchese, Roberto Musì, Sergio Ruggiero ed Antonello Zaccaria.
Per conto dei proprietari era anche presente l’ingegnere Arlia Ciommo Annunziato
Il problema principale che durante i lavori è emerso è quello relativo alla inaccettabile chiusura di Via Duomo, chiusura che ha indotto una abitante del centro storico all’abbandono della sua abitazione.
Una chiusura alla quale si deve porre subito fine.
E non solo a quella, visto che nel centro storico ne esistono altre di situazioni similari.
Il secondo problema emerso è quello della lesione verticale del muro della via Indipendenza antistante le “Case Sciullate”.
Correlato a tale aspetto il problema delle acque piovane che non defluiscono e si impantanano.
In sostanza, quindi, il primo dei problemi emerso è quello della stabilità e della sicurezza dei resti del manufatto e della intera zona.
Poi è stato segnalato che le“Case Sciullate” sono l’unico manufatto danneggiato durante la seconda guerra mondiale sul quale non è stato fatto alcun intervento , né demolitivo, né di ristrutturazione.
Una non comprensibile eccezione.
La commissione alla unanimità, quindi, ha deliberato che di tale luogo si impone il recupero e la riqualificazione.
E’ stata avanzata la ipotesi che l’area resti luogo della memoria e, nel contempo, luogo di conservazione e conoscenza della storia civica, grazie ad una biblioteca di tsti della storia locale e regionale ed un mostra di stampe storiche.
Il tecnico dei proprietari ha portato a conoscenza dei presenti che gli stessi proprietari hanno presentato un progetto preliminare di recupero e riqualificazione del fabbricato, valutato positivamente dal competente ufficio comunale.
La commissione acquisisce agli atti tale parere e chiede copia del progetto preliminare.
La commissione, poi, su proposta della consigliera Menichino, alla unanimità, ha votato la sollecitazione alla attuale amministrazione comunale di invitare il privato ad effettuare quanto disposto nella nota, e nella passata ordinanza sindacale correlata, e cioè di mettere in totale sicurezza l’area ed agli uffici di controllare la avvenuta esecuzione.
La commissione chiude i lavori riconvocandosi per venerdì 2 marzo direttamente sui luoghi in trattazione.
Non posso chiudere questo articolo senza segnalare la assoluta novità rappresentata da questo nuovo percorso di attenzione al centro storico ed ai suoi innegabili valori storici, culturali, paesaggistici.
Valori che devono essere conservati agli amanteani del futuro ed ai futuri ospiti della città.
«La morte che viene dal cielo»
Nel periodo 1940-45, i bombardamenti sono stati la causa principale di morte nel Mezzogiorno.
Ma non solo: a causa dei bombardamenti, il numero delle vittime civili è stato molto elevato, coerentemente con quanto avviene nel secondo conflitto mondiale preso nel suo insieme.
Le incursioni dell' aviazione furono una costante del secondo conflitto mondiale. Già con la guerra di Spagna erano state massicciamente sperimentate contro i civili. Il 26 aprile 1937 il bombardamento nazista di Guernica provocò la morte di 1.654 civili e la cittadina basca divenne il simbolo della guerra di Spagna, fissato per sempre nell'omonimo quadro di Picasso.
Poi fu la volta della Gran Bretagna che, a partire dal 10 luglio 1940, venne bombardata incessantemente. Di straordinaria intensità furono i bombardamenti sulla capitale, che si susseguirono dall'inizio di agosto a metà settembre. In particolare fu il quartiere di East End a essere colpito e devastato.
A loro volta le città tedesche, incessantemente colpite dall'aviazione anglo-americana e da quella sovietica, diventarono il simbolo della sconfitta della Germania nazista: Dresda, città d'arte, completamente rasa al suolo.
In Italia, incursioni rovinose si susseguirono a partire dall'inizio del conflitto. I primi raids si ebbero su Torino", Napoli, Palermo e Catania, Cagliari, per opera dei bombardieri della RAF, nei giorni immediatamente successivi al 10 giugno 1940, data d'inizio del conflitto per l'Italia.
In questa fase i bombardamenti erano di precisione ed erano effettuati su obiettivi logistico-militari: nodi ferroviari, porti e aeroporti. Va detto inoltre che, dai porti del Sud, in particolare da Napoli, partivano truppe e rifornimenti per l'Africa settentrionale e nordorientale, dove esisteva un altro fronte di guerra tra italiani e inglesi.
I bombardamenti nel Mezzogiorno, ebbero un' escalation nella seconda metà del 1941. Il 6 luglio, e poi ancora il 28, fu colpita Palermo e venne bombardato a tappeto tutto il sistema aeroportuale siciliano. A Napoli, il 10 luglio 1941, si ebbe una violentissima incursione aerea. Qualche tempo dopo fu la volta di Brindisi dove, il 7 novembre, vennero distrutti porto e rete ferroviaria.
Nel 1942 i bombardamenti continuarono: a Messina, durante le incursioni del 25, 26 e 30 maggio, vennero colpiti il porto e l'ospedale civile Principe di Piemonte. Cagliari fu bombardata nella notte tra il 7 e l'8 giugno 1942 e Taranto venne nuovamente attaccata tra il 9 e il 10 giugno. Nel frattempo si intensificava la collaborazione tra inglesi e americani e quindi tra RAF e USAAF.
Di lì a poco iniziarono le incursioni americane con bombardieri potentissimi: nella memoria collettiva sarebbe rimasto a lungo l'incubo delle "fortezze volanti".
A inizio novembre 1942 fu avviata l'operazione Torch, lo sbarco anglo-americano in Nord Africa, preceduto dalla vittoria di El Alamein, dove l'VIII armata inglese, comandata dal generale Montgomery, sconfisse le truppe di Rommel, che si ritirarono in Tunisia.
Sul finire dello stesso anno, con il bombardamento di Napoli del 4 dicembre 1942, le incursioni aeree americane, da allora anche diurne, si collocavano in una precisa strategia, tesa a produrre effetti destabilizzanti tra la popolazione civile delle grandi aree urbane. Il bombardamento diurno, infatti, sconvolgeva il ritmo della vita quotidiana perché costringeva a interrompere il lavoro, le attività scolastiche, le funzioni religiose. Le incursioni colpivano sempre più frequentemente obiettivi civili: treni, tram, fabbriche, chiese, alla fine persino ospedali.
Nel Mezzogiorno pertanto, come del resto nell'intero paese, i bombardamenti, a partire dalla seconda metà del 1942 e soprattutto nel 1943, diventarono esperienza quotidiana.
Reggio Calabria il 31 gennaio 1943, Palermo il 3 febbraio; a Palermo le incursioni si ripeterono il 5, l'8, il 20, il 22 e il 28 dello stesso mese. Devastanti le incursioni del 17,26 e 28 febbraio 1943 in Sardegna, che colpirono in particolar modo Cagliari e le città portuali di Olbia, Porto Torres, La Maddalena e Alghero. Da Malta partirono, tra il 22 e il 24 aprile, attacchi durissimi contro Siracusa, Cassibile, Ragusa e Lampedusa.
Nel frattempo, l'8 maggio 1943, in Tunisia si arresero i reparti tedeschi. Ciò permise a inglesi e americani di ottenere un risultato logisticamente importante, vale a dire la possibilità di entrare nel Mediterraneo.
L'8 maggio iniziò l'offensiva aerea contro Pantelleria, cui si aggiunse il cannoneggiamento navale. Le incursioni s'intensificarono in previsione dello sbarco in Sicilia. Nel maggio 1943 vi furono 45 incursioni aeree a Catania, 43 a Palermo, 32 a Messina e vennero bombardate anche colonne di profughi.
L'incursione del 6 maggio 1943 a Reggio Calabria fu effettuata in pieno giorno e, da allora fino al 3 settembre, quando entrò in città l'esercito angloamericano, i raids effettuati furono 24.
In Sardegna, i bombardamenti si intensificarono nel luglio. In Puglia i bombardamenti colpirono Brindisi, Taranto e soprattutto Foggia. La città, evacuata dalla popolazione, rimase di fatto terra di nessuno fino all'arrivo delle truppe inglesi dell'VIII armata, il 27 settembre 1943.
I bombardamenti colpirono pesantemente anche l'Abruzzo e in particolare le città di Sulmona e Pescara, entrambe importanti nodi ferroviari e stradali. A Pescara, nell'incursione del 27 agosto 1943, morirono 1.600 civili, a Sulmona, nella stessa giornata, persero la vita 300 persone. Avezzano in pochi mesi subì ben 83 incursioni.
Le città venivano distrutte dai raids per poi essere minate dai tedeschi.
In Campania, Napoli fu la città dei 101 bombardamenti. In un primo tempo essi vennero effettuati di notte e colpirono obiettivi militari e industriali, ma, a partire dall’incursione del 4 dicembre 1942, diventarono sempre più spesso diurni e colpirono indiscriminatamente obiettivi civili.
Altre città campane, quali Avellino, Benevento, Capua non furono risparmiate.
Salerno fu bombardata il 21 giugno 1943. Seguirono numerose ricognizioni in preparazione dello sbarco previsto nell'operazione Avalanche.
Il Sud subì anche alcuni bombardamenti tedeschi: Napoli il 23 ottobre e il l° novembre 1943 e, ancora, il 15 marzo 1944; Bari, il 2 dicembre 1943.
I bombardamenti furono un elemento centrale nella percezione del conflitto come guerra totale che attraversa e devasta il quotidiano: contro la morte per bombardamento si può fare ben poco, non si può attivare nessuna delle strategie di sopravvivenza che, invece, sono praticate per fronteggiare gli altri disagi della guerra, in primo luogo la fame Anpi-Lissone.
Cagliari
Napoli
Anzio
Guernica
Popolazioni in fuga
Manifesto antinglese