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Scrive la consigliera Francesca Menichino del M5s“Ieri ad Amantea è durata fino a notte tarda la festa "Back to school festival", una nuova sorprendente iniziativa della giunta Pizzino,

 

voluta con delibera di giunta in cui risulta presente anche l'assessore che non c'è, Emma Pati.

Certo occorreva una sensibilità particolare per comprendere l'importanza di una festa del genere per salutare i turisti e prima dell'inizio dell'anno scolastico, e non era facile decidere di investire per tale evento 9000 euro di soldi pubblici, ma Pizzino c'è riuscito.

Ovviamente i soliti contestatori senza motivo dicono che ci sono problemi seri come una scuola media abbandonata al degrado e ai topi i i relativi alunni sballottati senza che si sappia come e quando si affronterà questa emergenza che dura ormai da due anni, e senza che si sia trovata una soluzione temporanea come poteva essere l'edificio del giudice di pace, anche per utilizzare i 600.000 di finanziamento, forse ormai perduti.

E che importanza ha se dei servizi scolastici, trasporto, mensa ed integrazione dei bimbi diversamente abili, non c'è nemmeno l'ombra di un bando o di una programmazione?

E se non abbiamo neanche l'assessore all'istruzione che circa tre mesi fa è stata arrestata ed oggi è in attesa dell'esercizio dell'azione penale, e se il sindaco non riesce a trovare un sostituto senza che ci siano lotte intestine tra i componenti della giunta.... ma che importanza volete che abbia.

L'importante è festeggiare, ce ne sono tutti i motivi, dopo una estate meravigliosa e immaginaria e prima di un anno scolastico che comincerà senza pulmini.

Ma come ha detto ieri sul palco l' assessore " deleghe si deleghe no" Concetta Veltri con uno sguardo verso il futuro "pensiamo alla rinascita di Amantea".

Tutto meravigliosamente apposto”

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Ecco i 69 sindaci che hanno firmato il documento a favore della RI candidatura di Mario Oliverio al governo della Calabria

E’evidente che si tratta di politici che in tal modo esprimono apprezzamento per quanto fatto dalla Giunta di Oliverio per la nostra terra calabra.

Di politici, cioè,che sono contenti di come le cose vanno nella nostra regione.

Incomprese ed anche incomprensibili le ragioni della loro contentezza.

Aspettiamo i comizi elettorali durante i quali tenteranno di spiegarci queste ragioni.

Sempre che siano ancora al loro posto!

Giuseppe Barilaro (Acquaro),

Mario Pizzino (Amantea),

Maurizio Pace (Belcastro), Santo Casile (Bova), Vincenzo Maesano (Bovalino), Mariangela Caligiuri (Caccuri), Lio Dora (Castiglione Cosentino), Giovanni Greco (Castrolibero), Domenico Lo Polito (Castrovillari), Angelo Aita (Cetraro), Alessandro Falvo (Cicala), Francesco Paletta (Cirò), Vincenzo Cosentino (Cittanova), Alessandro Tocci (Civita), Ugo Pugliese (Crotone), Domenico Vulcano (Crucoli), Salvatore Di Vuono (Cutro), Raffaele Scaturchio (Dasà), Francesco Rossi (Delianuova), Francesco Fazio (Fabrizia), Giulio Tarsitano (Fagnano Castello), Giovanni Costanzo (Falerna), Giuseppe Pizzonia (Francavilla Angitola), Giovanni Manfrida (Francica), Antonio Cutrì (Giffone), Massimo Chiarella (Gimigliano), Pietrantonio Cristoforo (Girifalco), Carmelo Mazza (Joppolo), Giovanni Pirillo (Longobucco), Gino Murgi (Melissa), Antonio Palermo (Mendicino), Pietro Hiram Guzzi (Miglierina), Cesare De Leo (Monasterace), Bruno Ioffrida (Mongiana), Pietro Caracciolo (Montalto Uffugo), Amedeo Colacino (Motta Santa Lucia), Nicola Malta (Olivadi), Roberto Perrotta (Paola), Donatella Deposito (Parenti), Antonio Landro (Parghelia), Lucia Papaianni (Paterno Calabro), Amedeo Nicolazzi (Petilia Policastro), Tiziana De Nardo (Pizzoni), Antonio Praticò (Praia a Mare), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), Marcello Manna (Rende), Giuseppe Ranù (Rocca Imperiale), Giuseppe Certomà (Roccella Ionica), Giovanni Altomare (Rogliano), Giuseppe Navarra (Rombiolo), Nicola Derito (San Costantino Calabro), Andrea Tripodi (San Ferdinando), Virginia Mariotti (San Marco Argentano), Barbara Mele (San Nicola Arcella), Franco Cozza (San Pietro in Guarano), Gregorio Iannotta (San Vincenzo La Costa), Onofrio Moragò (Sant’Onofrio), Luca Branda (Sant’Agata D’Esaro), Domenico Creazzo (Sant’Eufemia d’Aspromonte), Gennaro Licursi (Scalea), Francesco Mauro (Sellia Marina), Francesco Paolo Barone (Soriano Calabro), Ernesto Alecci (Soverato), Ferdinando Nociti (Spezzano ALbanese), Giancarlo Miriello (Stilo), Fabio Scionti (Taurianova), Francesco Mundo (Trebisacce), Pasquale Caparra (Zaccanopoli), Domenico Gallelli (Zagarise).

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Amantea è preoccupata.

Molto preoccupata.

Il problema dell’ amministrazione insufficiente, del dissesto-finto o vero che sia-, del futuro economico di una città dal grande passato, eccetera, in questi giorni passa in secondo, terzo, quarto, ultimo ordine.

Il problema reale è la paura.

Pur nella pochezza delle informazioni disponibili la città si interroga sul senso profondo del recentissimo rinvenimento di una armeria vera e propria nella abitazione di un insospettabile.

Ecco le domande che si pongono.

A che cosa erano destinate?.

Le armi servono per offendere, tanto più se di grande micidialità come un kalashnikov e se in grande quantità flessibilità( diverse tipologie per diversi usi).

Ancora più se corredate da molte munizioni.

Di chi sono?

Difficile credere che un giovane ragazzo possa essere il reale proprietario di tali e tante armi.

In molti sospettano che siamo armi appartenenti alla mala.

In sostanza semplicemente nascoste dal ventenne sconosciuto ai più.

Che cosa si stava preparando?.

Le armi erano destinate ad un uso sostanzialmente esclusivo nel territorio locale o erano disponibili anche per altre esigenze.

Nel primo caso ci si chiede se si tratti dell’accenno di una nuova organizzazione della mala locale.

Nel secondo caso la domanda è quella se esista sul nostro territorio una base logistica di relazione con la Calabria ed oltre.

Da dove venivano queste armi?

Ad Amantea sono decenni che mancano queste armi ed in queste quantità.

Difficile allora credere che si tratti di armi già usate localmente e destinate ad uso locale .

Appare probabile quindi che si tratti di armi semplicemente depositate presso un insospettabile

A queste ed altre domande tenterà di dare risposta domani il GIP interrogando il giovane Giuseppe O arrestato nei giorni scorsi

Due le principali ipotesi.

La prima è che il giovane ventenne parlerà, racconterà di chi sono le armi, per conto di li le deteneva, e questo darà luogo ad una evoluzione della situazione.

In fondo è quello che gli Amanteani si aspettano

Molto più grave sarebbe se le armi fossero dello stesso ragazzo perché questo significherebbe che esiste una Amantea sommersa potenzialmente pericolosissima

La seconda è che il giovane non parli dando così un maggior peso giudiziario alla sua delicata situazione.

Basta attendere.

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