
A seguito delle condizioni meteo avverse della giornata di sabato, con apposita ordinanza urgente e contingibile a firma del Sindaco della Città si è provveduto alla chiusura del sottopasso SS18 località Coreca direzione Nord, con divieto assoluto di transito veicolare e pedonale fino alla messa in sicurezza.
Subito dopo il sopralluogo del Responsabile dell'Ufficio tecnico comunale ing. Stellato e degli operatori del Comando di Polizia Municipale per la valutazione della pericolosità riguardante la percorrenza della strada statale per la caduta di materiale dalla sovrastante collina si è demandato, infatti, la chiusura all'ufficio tecnico manutentivo nelle modalità disposte dal Comando Polizia Municipale.
La messa in sicurezza urgente prevederà un intervento conservativo della parte collinare con un sistema di pulitura e di ingabbiatura tramite ditta specializzata oltre alla pulizia della sede stradale dai detriti caduti.
Il problema del dissesto idrogeologico diventa sempre più importante per gli enti locali che devono fronteggiare tali processi morfologici aventi un'azione fortemente distruttiva e quindi di pericolosità per la pubblica incolumità con notevole nocumento anche per le casse comunali, sempre più asfittiche.
Si procederà a tal uopo ad interessare la regione Calabria per l'ottenimento di fondi ad hoc per il consolidamento di versanti a rischio di smottamenti e frane, come il caso in esame.
Contestualmente si e' concordato con l'ufficio tecnico garantire gli ulteriori lavori di carattere strutturale sul reticolo idrografico minore quali fossi e canali su tutto il territorio amanteano ed in particolare nella zona Piani Insediamenti Produttivi e zone periferiche, oltre ad eventuali opere di regimazione idraulico-forestale come muretti, briglie e terrazzamenti; infine a pianificare tutte quelle canalizzazioni e pozzetti per il drenaggio delle acque superficiali anche nel centro cittadino.
Tale progettualità, se opportunamente finanziata anche dalla Regione, dovrà garantire e prevenire eventuali fenomeni di dissesto idro-geologico dovuti a maltempo e avversità climatiche molto forti ed imprevedibili.
Non va tutto male ad Amantea se l’archeologa Margherita Corrado senatrice del M5S e componente della Commissione Cultura del senato dice che:.
"La cittadina calabrese di Amantea (CS) offre un esempio virtuoso di programmazione degli interventi tesi ad acquisire conoscenze e in futuro a promuovere il patrimonio culturale che la comunità locale ha ereditato dall'Antichità classica.
Il Comune, infatti, con la delibera di Giunta n. 147 del 30 ottobre scorso, ha licenziato un atto di indirizzo, rivolto all'ufficio tecnico comunale, per avviare la procedura espropriativa dell'area in località"La Principessa" ascrivibile all'antica Temesa, oggetto di una campagna di scavi curata dall'Università di Messina nel giugno 2010.
La missione, svolta in collaborazione con l'allora Soprintendenza Archeologica e originata dalla scoperta fortuita di strutture murarie antiche nei lavori di allargamento di una strada interpoderale, vide il Comune ospitare generosamente a Campora diversi studenti, favorendo così le operazioni di scavo.
Emerse, e fu poi ricoperta per garantirne la conservazione in attesa di disporre di ulteriori risorse, la parte ovest di un importante impianto termale. Per programmare l'indagine stratigrafica dell'intero complesso e dell'abitato antico al quale si suppone fosse correlato, il Comune ha dovuto mettere in conto di procedere all'esproprio delle particelle catastali interessate.
Come affrontare la spesa?
A giugno 2018, con una delibera consiliare, è stata introdotta l'imposta di soggiorno sul territorio comunale, applicata dal 9 agosto successivo.
Il gettito derivante da quella, teste il Regolamento, può anche finanziare "la progettazione e realizzazione di interventi di recupero dei beni culturali", in primis archeologici.
Poiché ad oggi gli introiti della tassa di soggiorno hanno prodotto un gettito sufficiente ad assicurare l'eventuale indennizzo connesso alla espropriazione delle tre particelle dove insistono i ruderi già noti, la lodevole operazione ha potuto essere avviata, con l'intenzione di farne il punto di partenza di un'esplorazione sistematica delle antiche vestigia urbane.
L'atto è subordinato solo ad eventuali rilievi del Ministero degli Interni, dato lo stato di dissesto finanziario in cui versa il Comune di Amantea".
Lo afferma in una nota Margherita Corrado (M5S Senato - Commissione Cultura).
Riceviamo e pubblichiamo:
Il 6 di novembre prossimo, a partire dalle ore 18, presso l’hotel Mediterraneo di Amantea, l’on. Agazio Loiero ed il prof. Vincenzo Rizzuto presenteranno il libro di Alfonso Lorelli “Perché il sud non è una polveriera”, edito da Erranti Edizioni di Cosenza.
Introdurrà la dottoressa Maria Cuzzilla.
Il tema che l’autore propone al lettore è la ricerca delle ragioni storiche che hanno impedito ed impediscono alle popolazioni del Mezzogiorno la formazione e l’azione organizzata di un ribellismo sociale diffuso ed unificante, al fine di dare soluzione all’eterna questione meridionale che sembra ormai dimenticata da tutta la classe dirigente degli ultimi vent’anni.
Partendo dallo sciagurato progetto di autonomia differenziata chiesto da alcune Regioni del Nord che, pare, nessun governo voglia contrastare radicalmente, l’autore ripercorre sinteticamente alcuni momenti del ribellismo sociale meridionale post-unitario ricercando le cause- endogene ed esogene- che ne hanno determinato la sconfitta: il brigantaggio, il combattentismo del primo dopoguerra, le lotte per la terra, il tentativo di ribellismo sociale degli anni settanta del Novecento.
Da quelle sconfitte quale lezione possono ricavare le popolazioni delle Regioni meridionali?
Quali nuovi itinerari possono seguire i cittadini del Sud per uscire dall’eterna palude nella quale sono immersi?
Perché il Sud, irretito da una propaganda falsa e bugiarda diffusa dalla borghesia del nord attraverso i suoi referenti politici ed i suoi potenti mezzi di comunicazione, non riesce ancora a capire qual è il proprio futuro prossimo a sorgere? perché non riesce a trasformare la rabbia individuale in un vasto e dirompente movimento di lotta?
Alla luce della storia passata e presente costruire un nuovo ribellismo sociale vincente e di massa nel Mezzogiorno sembra essere la sola strada possibile per uscire dagli equivoci e fermare le continue rapine delle sue risorse umane e materiali.
Con quale “cemento” e come costruire questa strada rendendola percorribile è compito sempre più impellente delle nuove generazioni di meridionali.
Quasi a voler supportare le tesi sostenute nella prima parte, l’autore ripropone nella seconda parte del libro numerosi articoli di giornale da lui scritti nel corso degli anni ed i cui problemi trattati vanno necessariamente “letti” nella loro collocazione temporale, senza mai dimenticare le scelte culturali e politiche dell’autore medesimo perché il pensiero e l’azione di ogni uomo sono sempre condizionate dalle preoccupazioni, dalle passioni, dalle storie personali, dalle vibrazioni dell’animo.
Il 6 di novembre prossimo, a partire dalle ore 18, presso l’hotel Mediterraneo di Amantea, l’on. Agazio Loiero ed il prof. Vincenzo Rizzuto presenteranno il libro di Alfonso Lorelli “Perché il sud non è una polveriera”, edito da Erranti Edizioni di Cosenza.
Introdurrà la dottoressa Maria Cuzzilla.
Il tema che l’autore propone al lettore è la ricerca delle ragioni storiche che hanno impedito ed impediscono alle popolazioni del Mezzogiorno la formazione e l’azione organizzata di un ribellismo sociale diffuso ed unificante, al fine di dare soluzione all’eterna questione meridionale che sembra ormai dimenticata da tutta la classe dirigente degli ultimi vent’anni.