
Non si può in alcun modo allentare la tensione. La partita che si gioca contro il Covid-19 non è solo fisica, ma è anche nervosa. Il tempo che trascorre lento e simile a se stesso tende molte volte ad uniformare le cose, facendo venir meno il senso di pericolo che la malattia trasmette. Ad Amantea, pur nel rispetto del dolore per chi non c’è più, si era oramai pronti a tirare un sospiro di sollievo, ma il verificarsi del sesto caso ha nuovamente generato sfiducia e preoccupazione. I contagiati salgono dunque a sei: al bidello Enrico Ianni, deceduto dopo essere stata ricoverato in condizioni critiche al “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, alla madre Maria Ida, morta al nosocomio di Cosenza, e a due familiari molto stretti dell’uomo venuto da Bergamo in quel tragico ponte dell’8 marzo che ha dato il via a tutto, si aggiunge ora la fidanzata del figlio dello stesso operatore scolastico. È la modalità di questo contagio che desta comunque attenzione: la donna, infatti, è risultata positiva al terzo tampone, dopo che i primi due avevano dato esito negativo. Anch’essa, così come tutti i soggetti a rischio già individuati, si trovava in stato di quarantena da circa 40 giorni: un lasso di tempo superiore, e di molto, al normale periodo di incubazione di due settimane fino ad oggi considerato. Completa il quadro il pensionato giunto dall’estero insieme alla moglie che si è immediatamente autodenunciato alle autorità competenti. Fortunatamente per lui nessun altro membro della cerchia familiare, almeno fino ad oggi, risulta contagiato.
L’espansione del virus si contiene dunque nel raggio d’azione di un unico gruppo familiare che ha già pagato un prezzo altissimo e che si trova a fronteggiare un nemico subdolo e invisibile. Ma è esattamente questo contenimento che potrebbe rappresentare la via di salvezza per un’intera comunità. Se le quarantene proseguiranno con un adeguato livello di attenzione la via della guarigione sarà presto alla portata di tutti.
Nel frattempo che ciò avvenga le storie più belle ed intense continuano a provenire dal mondo del volontariato. I tanti giovani aderenti alla “Piattaforma Emergenza Covid-19” continuano nel loro gravoso impegno con anima e cuore. Tra loro Martina Odorisio 37 anni, soprannominata “caterpillar”. Si alza alle 5.30 per accudire i suoi cani: alcuni di loro sono randagi abbandonati e bisognosi di cure sfuggiti alla morte solo per la caparbietà di questa donna. E poi via a darsi da fare per gli altri. Martina recupera abiti e coperte sporche e logore, li lava, li rigenera e le offre a coloro che ne hanno necessità. I suoi capelli sono sinonimo di dono: crescono per poi essere tagliati e donati a coloro che realizzano gratuitamente parrucche per i malati oncologici. Tanto impegnata da dimenticare anche di mangiare. Ed è qui che la solidarietà si trasforma in umanità, con le persone più anziane che nel momento in cui ricevono la spesa, le preparano una pietanza da consumare in giro. E lei ringrazia come può: aiutando, senza se e senza ma.
Crescono gli enti in italia che, attraverso i propri sindaci, hanno emesso ordinanze contro la sperimentazione della tecnologia sulla base del principio di precauzione.
I sindaci di centinaia di città italiane si schierano apertamente contro la nuova tecnologia per la comunicazione mobile, che consentirebbe connessioni più rapide.
In Salento addirittura una ventina di sindaci creano una Unione dei Comuni in tal senso dichiarando: "Non siamo affatto contrari alle nuove tecnologie, purché non siano lesive di elementari diritti quale quello alla salute che siamo invece interessati a tutelare. È necessario pertanto la massima prudenza e la via cautelativa di nuovi, più aggiornati e inoppugnabili dati scientifici quale strada maestra nel perseguire e promuovere un progresso ecosostenibile della nostra terra", inoltre sempre a mezzo stampa i sindaci consorziati dichiarano che "la necessità di considerare i recenti risultati scientifici sui danni correlati all’esposizione alle radiofrequenze, estremamente pericolose per l’uomo, come sostenuto da organismi indipendenti da legami con l’industria. Le radiofrequenze sarebbero, infatti, in grado di determinare cancro, malattie neurodegenerative, elettrosensibilità, danni al Dna, alterazioni immunitarie e della riproduzione."
In Italia oggi contiamo oltre 300 i comuni che hanno adottato provvedimenti simili.
Le ordinanze, come quelle precedenti emesse dai propri colleghi, si rifanno al Principio di precauzione, che è un principio generale dell'Unione Europea, in attesa della rivalutazione sulla cancerogenicità delle radiofrequenze, prevista dalla Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) sulla base dei dati sperimentali (National Toxicology Program statunitense e Istituto Ramazzini di Bologna) e dei dati epidemiologici presenti in letteratura.
Già nel 2009 il Parlamento europeo, come ricordano dall'Isde (l'Associazione dei Medici per l'Ambiente), ha espresso preoccupazione per l’esposizione della popolazione alle radiofrequenze e, nel 2011, il Consiglio d’Europa ha ribadito l’importanza di preservare la salute umana e l’ambiente dai rischi legati ai campi elettromagnetici artificiali, insistendo sulla necessità di tutelare soggetti a rischio come bambini, ragazzi, donne incinte, malati, soggetti elettrosensibili.
Il 5G, come di recente affermato dall’Eprs (Centro studi del Parlamento europeo), è «una tecnologia non testata, per cui si consiglia un approccio di cautela».
Già nel 2017, Isde Italia ha presentato una richiesta di moratoria al governo italiano per bloccare l’implementazione del 5G, «finché non saranno effettuati studi attendibili riguardanti l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente». Un’ulteriore richiesta di moratoria è stata presentata nel 2018 alla Ue da Isde International. Le due moratorie sono state promosse da Agostino Di Ciaula, presidente del Comitato scientifico di Isde International.
In tutto questo stiamo ancora aspettando che si esprima la Commissione Straordinaria del Comune di Amantea, la città vorrebbe capire come mai ancora il Comune di Amantea non abbia deliberato la moratoria verso le antenne 5G, attendiamo con ansia una delibera in tal senso.
Sotto la regia del nostro brillante showman Mario Lucio Pati, gli artisti della nostra cittadina si riprendono in casa con uno splendido video goliardico, un messaggio di speranza alla ripresa collettiva di una città che vede per il futuro, la rinascita della musica, dopo la devastante pandemia del Covid-19.
Sono diversi tra loro, ci sono attori fantozziani, musicisti comici, musicisti musicisti, cantanti, ballerini, guru rigorosamente in meditazione, ma tutti accumunati da un unico obiettivo: far ripartire l’arte in ogni sua forma, anche quella da centro di igiene mentale, perché è questa che, come uno specchio, ti sprona a guardarti dentro, a scrutare la tua anima.
E così, in un contatto virtuale, i figli di Amantea hanno realizzato con grande entusiasmo, ognuno registrando da casa propria, sketch simpatici e divertenti.
Un video, a modo nostro perfetto-imperfetto leggermente a destra verso la via della follia, ma anche, una promessa alla nostra città, perché alla fine, per come sospettiamo, ci sia più di un pensiero ad mega concerto tutti assieme per quest'estate.
Il Coronavirus ci ha privato delle nostre quotidiani abitudini, il relazionarci fisicamente con gli altri, il piacere di abbracciarci, di baciarci, di scambiarci reciprocamente le nostre energie. A tantissimi ha tolto il lavoro, gli affetti più cari, uccisi da un subdolo ed aggressivo virus, ma non è riuscito a togliere ai testardi ragazzi calabresi la speranza, il sorriso, la voglia di ricominciare.
Il covid-19 ci ha permesso di aprire finalmente gli occhi, di guardare i tanti e preziosi professionisti della nostra sanità che, in questo terribile momento, hanno sacrificato la loro vita, si sono isolati dalle proprie famiglie per salvare nelle corsie dei vari ospedali italiani, il prossimo.
Il Coronavirus ci ha scavato dentro, forse ci avrà rubato qualche mese della nostra vita, qualche mese dagli affetti familiari, dagli amici ma ci ha spronato a reagire e a riprenderci il nostro quotidiano, a sentirci di nuovo tutti fratelli, solidali l’uno con l’altro.
I nostri artisti in questo video, emanano una grande forza e una autenticità dei sentimenti reinterpretandola.
Prende forma un quadro di immagini simile ad una galleria di tipologie umane che, in questo video, si ritrovano tutti.
E sotto il cielo della nostra città, ricominceremo insieme una nuova vita, e come nella frase del film wonder "siate gentili perché tutti combattiamo una battaglia dura e se vuoi vedere davvero come sono fatte le persone non devi fare altro che guardare"!
Forza Amantea.