
La città sta attraversando da tempo una pagina amministrativa non esaltante, ma non vi è alcun dubbio che oggi Amantea sembra un luogo abbandonato e non amministrato.
I Commissari hanno dovuto affrontare, tra mille difficoltà, la prima fase dell’emergenza Covid-19, ma questi due mesi di lockdown dovevano servire anche a riorganizzare la macchina amministrativa post scioglimento ed in vista della fase due.
Vedere una città nell’incuria più totale e con servizi essenziali di scarsa qualità, per non dire assenti in alcuni momenti (vedi raccolta rifiuti e servizio idrico), incute tristezza. In tutto ciò, non possiamo permetterci che anche i beni e le infrastrutture strategiche per il territorio siano abbandonate e prive di controllo. Il Parco della Chiesa di San Francesco, il Lungomare, il Porto, il Palazzetto e lo Stadio di Amantea rappresentano i luoghi storici e futuri da cui la città può ripartire per assicurare spazi di socialità e di integrazione ai giovani, per garantire servizi ai cittadini e alle attività commerciali, per offrire percorsi turistici e culturali ai visitatori.
Indubbiamente la gestione commissariale ha ereditato una situazione già compromessa a causa di scelte politiche del passato sbagliate e di un’amministrazione sicuramente non brillante.
Per tali ragioni chiediamo alla Commissione Prefettizia di prendere a cuore questa città e di adoperarsi, affinché Amantea non perda i suoi luoghi migliori e le infrastrutture più importanti.
Amantea ha bisogno di recuperare le energie migliori, di essere amministrata anche con decisioni forti in netta discontinuità con il passato. Siamo certi che durante questo percorso i Commissari troveranno tantissimi cittadini onesti, tantissime associazioni e rappresentanti delle categorie pronti al confronto per far tornare a splendere la città.
GD AMANTEA
La solidarietà non hai mai fine e la dimostrazione della vicinanza dello stato è fondamentale.
Nella mattina di sabato 16 maggio, alla presenza del Comandante del Gruppo Guardia di Finanza di Paola, Ten. Col. Clemente Crisci, il comandante della Tenenza di Amantea, Lgt. CS Calogero D’Anna con i relativi appartenenti hanno fatto un gradito dono alla Caritas della Parrocchia “S. Maria la Pinta” di Amantea P.zza Cappuccini, ricevuti dal parroco e presidente don Gino Zoroberto.
La cospicua donazione di beni alimentari a lunga conservazione destinati alle famiglie bisognose della comunità ha messo in luce la grande sensibilità e generosità dei militari ed ha rappresentato una risposta concreta ed immediata all’iniziativa promossa dalla Caritas in collaborazione con l’Azione Cattolica, denominata “Spesa solidale”, iniziativa volta a sensibilizzare la comunità alla condivisione e all’aiuto di chi vive un momento di difficoltà economica a causa della pandemia e non riesce “a fare la spesa”.
Nel ringraziare il Corpo della Guardia di Finanza ed in particolare i militari sempre presenti nella città di Amantea per il servizio prestato alla comunità, Don Gino Zoroberto ha ricordato le parole di Santa Teresa di Calcutta: “quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.
Fiamme da sabato sera in una collina di Amantea a ridosso del cimitero Cittadino.
A lanciare l'allarme un motociclista di passaggio della zona.
I vigili del fuoco subito intervenuti con due squadre dal distaccamento di Paola e Cosenza hanno cercato di circoscrivere il rogo invano, fino alla mattina di domenica hanno ben tamponato il rogo evitando che le fiamme si propagassero, ma sono dovuto intervenire nella tarda mattinata prima l'elicottero e successivamente nel pomeriggio di Domenica persino un Canadair per domare le fiamme.
Ancora questa mattina si sente nella città l'odore acre del rogo a ridosso della città.
Al vaglio degli inquirenti le cause che hanno determinato l'incendio: per i vigili del fuoco resta aperta anche l'ipotesi dolosa.
L'incendio in breve tempo ha attirato diverse persone incuriosite, subito allontante dai vigili del fuoco, obbligati a intervenire per far rispettare le norme di sicurezza imposte dall'emergenza coronavirus.