
Il dirigente scolastico del "Mameli-Manzoni" di Amantea si rivolge alle istituzioni.
Ecco l'intervento di Antonella Bozzo:
In qualità di dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Mameli Manzoni di Amantea, vorrei segnalare la grave situazione dell’edilizia scolastica nel comune di Amantea. A Marzo del 2017 il plesso della scuola media Mameli veniva improvvisamente chiuso in seguito ai carotaggi effettuati dal Comune di Amantea. Il plesso, oltre ad ospitare le classi della scuola media, era sede degli uffici, disponeva di ampi spazi laboratoriali, auditorium – teatro, palestra, biblioteca. Tutto questo, in modo improvviso e repentino, è stato tolto ai ragazzi, ai docenti e alla comunità tutta di Amantea.
Con molta difficoltà e tantissimi sacrifici da parte di tutta la comunità scolastica, si è trovato il modo di continuare a garantire il servizio scolastico ospitando le classi della scuola media in due plessi di scuola primaria e, dividendo, pertanto, la scuola media in due edifici diversi con evidenti disagi per tutti.
Da tre anni i docenti e gli alunni delle scuole primarie e della scuola media di Amantea lavorano in spazi ristretti, senza l’uso di spazi laboratoriali adeguati, senza palestra e con la difficoltà di far convivere, nello stesso edificio, ragazzi di età ed esigenze diverse. Non oso immaginare quale possa essere la ripresa a settembre qualora dovessimo garantire il distanziamento tra alunni e personale.
Tutto questo sarebbe normale ed accettabile se ci fosse stato da parte delle amministrazioni competenti (Comune e Regione) il giusto interessamento e la determinazione a risolvere in tempi adeguati la problematica. E invece da tre anni non si è mossa una pietra dell’edificio chiuso: il progetto prevedeva demolizione e ricostruzione di gran parte dello stesso; al momento della chiusura del plesso c’erano state ampie rassicurazioni di tempi celeri per l’inizio e l’ultimazione dei lavori. Sono passati tre anni e niente si è mosso: i lavori non sono mai iniziati, l’edificio è abbandonato nella totale incuria e non si vedono prospettive.
Come dirigente scolastico ho notizie che in altri comuni dove si sono avuti gli stessi problemi le scuole sono state ristrutturate o ricostruite a dimostrazione che le pratiche sono andate avanti nonostante la burocrazia e le difficoltà. Perché ad Amantea tutto è fermo?
La mia rabbia è tanta: una scuola che lavora con grande determinazione e passione, anche in questi tempi di enormi difficoltà, che ha saputo reagire all’emergenza del 2017 e a quella del 2020 con senso del dovere e con professionalità, è messa con le spalle al muro da un contesto che invece di supportare la scuola l’ha abbandonata a se stessa. Senza falsa modestia probabilmente la reazione del mondo della scuola è stata tanto efficace da far “dimenticare” che ad Amantea da tre anni la scuola media non esiste.
Mi rivolgo allora al Presidente della Regione Calabria e ai commissari del Comune di Amantea perché finalmente si dia una svolta a questa situazione che ha quasi dell’incredibile e si consenta agli alunni e ai docenti dell’istituto comprensivo Mameli Manzoni di Amantea di lavorare in modo dignitoso e in condizioni di parità con le altre scuole del Paese. (*Dirigente Scolastico IC Mameli Manzoni Amantea)
Finalmente iniziati i lavori per la costruzione del Ponte sul Savuto, il progetto di ricostruzione del viadotto prevede un tam tam quotidiano di lavorazione.
Oggi la prima fase, la demolizione della spalla in cemento armato esistente, lato Nocera Terinese;
A seguire nei prossimi giorni e nei prossimi mesi il programma completo:
Demolizione di parti del vecchio viadotto ad oggi presenti nel letto del fiume Savuto in prossimità della spalla lato Nocera Terinese;
Realizzazione di 2 nuove spalle in c.a. lato Nocera e lato Campora San Giovanni; Realizzazione di 3 pile in c.a. nell’alveo fluviale; realizzazione di impalcato misto acciaio e calcestruzzo di lunghezza pari a 188.20 metri lineari e larghezza pari a 11.0 metri lineari isolato sismicamente alla base rispetto a pile e spalle in c.a.;
Realizzazione di muro in gabbioni metallici ad Est della spalla lato Nocera di lunghezza pari a 10.0 metri lineari ed altezza pari a 8.00 metri lineari e realizzazione di muro in gabbioni metallici ad Ovest della spalla lato Nocera di lunghezza pari a 11.0 metri lineari ed altezza pari a 4.00 metri lineari;
Adeguamento dell’attuale rilevato stradale in corrispondenza della spalla lato Campora San Giovanni per allargamento sede stradale e variazione altimetrica, attualmente di altezza pari a 5.00 metri lineari circa;
Realizzazione di massicciata in massi in prosecuzione della mantellata esistente in corrispondenza della spalla lato Nocera in direzione Est per una lunghezza pari a 15 metri lineari circa;
Rifacimento pavimentazione stradale nelle zone di accesso al ponte.
La notizia ci è stata finalmente confermata, dopo le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, stamattina due dei quattro nostri concittadini afferri da coronavirus risultano non più contagiati da Sars-CoV 2.
Da oggi solo due persone rimarranno affetti da coronavirus, l'ultimo in ordine cronologico è quello del nostro concittadino ritornato dall'estero e poi una ragazza contaggiata in un secondo momento.
A livello nazionale stamattina il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è fermato a rispondere a un’anziana che l’ha ringraziato «a nome dell’Italia» per l’impegno di questi mesi.
Il capo del governo ha replicato: «Grazie a voi italiani, ma non è finita.
Chiariamolo: non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale».
Una precisazione dovuta per smorzare i toni di euforia avvertiti in alcune città italiane.
«Abbiamo tolto l’autocertificazione perché la curva era sotto controllo, ma nessuno pensi che sono saltate le regole di precauzione», ha concluso.
<<Poter vivere in un Paese in cui se stai male non conta quanti soldi hai, non conta di chi sei figlio, non conta in che territorio vivi ma hai diritto a essere curato, penso che sia il valore più straordinario che dobbiamo tutti saper riconoscere e difendere con ogni energia», Vogliamo concludere con queste parole del nostro Ministro della Salute Speranza.