
Tanto tuonò che piovve.
E’ Appena arrivata la notizia ufficiale in redazione che nel centro di Accoglienza migranti “Ninfa Marina” di Amantea vi sono 25 positivi.
E’ il risultato, al momento parziale, ma quanto mai preoccupante, dei 97 tamponi effettuati lo scorso Lunedi nel centro CAS di via Firenze dall’USCA di competenza, guidata dalla dottoressa Benavoli.
E’ notizia di pochi minuti fa che presso la Prefettura di Cosenza è in corso una Riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, sicuramente il Centro di Accoglienza “Ninfa Marina" sarà dichiarato zona rossa, probabilmente anche ad Amantea ci sarà un forte ristringimento da parte delle Forze dell’Ordine delle libertà individuali.
A presto nuovi aggiornamenti.
Incessante la ricerca da parte delle autorità di Pubblica Sicurezza del cittadino Nigeriano, residente presso il centro CAS di Amantea, in stato di quarantena, positivo al coronavirus, uscito dal medesimo nella mattinata di oggi e mai tornato.
Dalle informazioni ricevute, da ben informati, si tratta di un ragazzo Nigeriano poco più che ventenne dal carattere introverso ma non violento, magari la notorietà della positività, dato la giovane età, ha scatenato in lui una “fujitina” improvvisa, speriamo venga al più presto ritrovato e posto in stretta sorveglianza e con le cure mediche del caso.
Intanto la USCA di competenza, ovvero la Unità Speciale di Continuità Assistenziale, alla guida della quale nella nostra zona vi è la dottoressa Benavoli, ha effettuato, completandola stasera, lo screaning di circa 100 test, per sospetto SARS CoV 2 nel centro di Accoglienza CAS “Ninfa Marina” di Amantea.
Nei prossimi giorni, magari già domani, avremo dei risultati definitivi, così da avere un quadro certo della problematica nel centro, anche se è da oggettivamente stabilire dove e come i poveri migranti, da più anni residenti in città, abbiamo contratto il Coronavirus.
Ci hanno comunque rassicurato, i medici del Igiene Pubblica di Amantea, che attualmente la carica batterica presente in città sia dei migranti che del giovane ragazzo amanteano è molto bassa, quindi difficilmente contagiosa.
Ci corre l’obbligo di tenervi sempre aggiornati in merito per ogni eventuale nuova informazione.
La redazione
È da ieri che ricevo telefonate da parte di operatori e cittadini/utenti allarmati da alcuni articoli apparsi sulla stampa che titolano una presunta chiusura del Poliambulatorio. Tesi che troverebbe le sue ragioni nel supposto trasferimento di uno dei medici/chirurghi: un provvedimento, però, mai preso dall’azienda (inutile aggiungere che prima di sparare a zero bisognerebbe quantomeno verificare le fonti)!
Non è più accettabile che - per beghe politiche e per l’affannosa ricerca di un like - si debba assistere alla meschina modificazione della realtà per scopi che non oso neppure immaginare.
Il Poliambulatorio non chiude. Anzi. La dialisi dal 1 settembre effettuerà le turnazioni ordinariamente anche il martedì e giovedì pomeriggio, nonché tutta la giornata di sabato (per un totale di 24 ore aggiuntive). Nel mese di settembre sarà aperto l’ambulatorio per la terapia del dolore. La programmazione che riguarda la struttura è in essere. Chi afferma il contrario non solo dice il falso, ma genera paure e timori ingiustificati e irresponsabili nel territorio d’utenza! Un atteggiamento che definisco vergognoso!
Sono sempre disponibile verso tutti per raccogliere istanze, ascoltare ragioni e dare informazioni e spiegazioni. Ma se questa campagna, ingiustificata, atta a screditare il Poliambulatorio dovesse continuare - a tutela dell’azienda e del cittadino/utente - mi vedrò costretta ad adire le vie legali.
Angela Riccetti
Direttrice Distretto Sanitario Tirreno