
Per rispetto dei ruoli e per la fiducia che si deve nei confronti degli organi dello Stato, sin dal loro arrivo abbiamo deciso di metterci a disposizione della triade commissariale, insediatasi presso il nostro comune ormai da oltre un anno, a seguito dello scioglimento del consiglio comunale per le motivazioni note.
Nel mese di marzo2020 ci siamo recati presso gli uffici comunali e con puntualità abbiamo sollevato le questioni urgenti che andavano affrontate, chiarendo che eravamo ben consapevoli dell’enorme lavoro e delle difficoltà di ogni genere che essi avrebbero incontrato.
Siamo entrati nel merito delle problematiche, e grazie alla presenza nella delegazione di un ex amministratore e Sindaco, il sig. Sante Mazzei, siamo riusciti anche ad offrire spunti di riflessione se non anche soluzioni concrete.
Ci siamo soffermati in modo particolaresulla situazione del Lungomare, delle problematiche in località Tonnara/Coreca, delle Scuole medie, del decoro urbano con particolare riguardo alla organizzazione della raccolta rifiuti solidi urbani anche nelle periferie, sulla necessità di una costante pulizia e disinfestazione del territorio quale biglietto da visita per chi visita la città, abbiamo con forza sollecitato l’esecuzione della Gara d’appalto per strisce blu e l’affidamento dei Photored dei semafori, fonti di entrate per le disastrate casse comunali, e ancora dei necessari interventi per garantire una corretta viabilità, un sistema di accoglienza dei turisti e dei clienti degli esercizi commerciali, non trascurando un riferimento al patrimonio ambientale e storico-culturale della città per il quale occorre una costante attenzione, in modo particolare per il centro-storico e il parco Comunale “la Grotta”.
I Commissari hanno manifestarono il loro interesse e accolto il contributo offerto, appuntando quanto loro esposto e assumendo impegni precisi, ma alla luce della situazione attuale in cui versa la città, a distanza di oltre un anno, ci vediamo costretti legittimamente a pensare che molti appunti sono “andati stati smarriti”.
Dobbiamo dare atto che di recente buona parte della città viene costantemente pulita anche grazie all’ausilio dei lavoratori in mobilità e dalle cooperative, anche in maniera più meticolosa che in passato, ma lo sforzo non è sufficiente, infatti diversi cittadini, a cui non possiamo che rivolgere un sentito ringraziamento, hanno avvertito la necessità di adoperarsi per ridare dignità ad alcune porzioni di territorio di interesse anche turistico (centrostorico, monumento ai caduti del mare, lungomare di Campora S. G. ecc.), assumendo iniziative che hanno evidenziato il forte amore per la propria città.
Il lungomare del capoluogo ancora versa in uno stato pietoso, sono evidenti e fanno “brutta mostra” le ferite lasciate dalle mareggiate degli anni scorsi e sulle quali, in attesa di un progetto di riqualificazione/ rifacimento dell’intera area, si potrebbe pensare ad un intervento tampone per salvaguardare la sicurezza ma anche l’immagine (anche l’occhio vuole la sua parte!).
Qualcosa si muove per quanto riguarda la frana che ha interessato il centro storico e la località Coreca, anche a seguito degli stanziamenti della Regione Calabria e dello Stato, ma come succede in Italia, dobbiamo ancora attendere per vedere con i nostri occhi il ripristino dei luoghi.
Su tutto il resto la Commissione tace.
Infatti, nonostante gli appelli delle forze politiche presenti sul territorio, della associazioni e di molti singoli (anche attraverso i social) la triade commissariale, coadiuvata dai sub commissari, non riesce a soddisfare le aspettative legittime di una popolazione già segnata da un dissesto finanziario e mortificata dallo scioglimento per mafia del Consiglio comunale.Siamo alle porte dell’estate, come gruppo politico ci sentiamo in dovere di sollecitare i Commissari ad “ingranare la marcia”, poichè abbiamo già affermato in loro presenza, che Amantea potrebbe essere ancora un centro turistico attrattivo per gli italiani, i quali potrebbero prediligere la nostra località per le loro vacanze,come si è dimostrato in occasione della passata stagione, dunque è necessario non farsi trovare impreparati, colmare le lacune e risolvere le problematiche che già la scorsa stagione hanno creato disagi a residenti e turisti.
Guardando allo stato in cui versa la città, le problematiche irrisolte, quelle che quotidianamente emergono, e che nessuna azione socio culturale è stata intrapresa per curare i “mali” che hanno portato allo scioglimento del civico consesso, il cittadino non può che chiedersi:
- il commissariamento è la panacea dei mali di una comunità oppure è un ulteriore problema?
- È utile accantonare per un periodo le libertà democratiche di una popolazione, affidando la gestione di un comune a dei burocrati?
Non è raro intercettare gli sfoghi di cittadini e associazioni che lamentano al scarsa presenza dei commissari in sede e soprattutto la carenza di risultati della loro azione, sia sul fronte del dissesto di competenza dell’OSL, sia nella gestione ordinaria della Commissione ministeriale.
Sul tema si sta discutendo in varie sedi istituzionali, l’Anci Calabria infatti sin dal 2019 sta proponendo di"Rendere lo scioglimento infiltrazioni mafiose una 'extrema ratio', uno strumento eccezionale che si applica in presenza delle situazioni più gravi e di rilevanza penale e solo quando ogni altro intervento non sia idoneo, a ristabilire la legalità della vita amministrativa",presso Camera dei Deputati, e nello specifico in commissione Affari Costituzionali, giacciono proposte di riforma il cui esame è stato però rallentato dalla pandemia.
Alla luce dell’esperienza che Amantea sta vivendo avvertiamo la necessità di uncambio di rotta, certamente nella direzione ben individuata dall’Anci Calabria, che permetta altresì, ad avviso di chi scrive, un ritorno a breve termine alle urne.
Per questo,come circolo di FDI, chiederemo ai nostri esponenti presenti nell’Anci Calabria, nonché ai nostri parlamentari e dirigenti di partito di prendere in esame la questione, di sollevarla nelle sedi opportune dove, siamo certi, potranno essere individuati quei miglioramenti normativi da più parti auspicati.
Fabio Garritano
Responsabile circolo di Amantea
Coordinatore basso Tirreno Cosentino
Francesco C. Volpe (Franco per gli amici), docente, storico e saggista letterario, è venuto a mancare venerdì 15 maggio 2020, ad Amantea, all’età di 88 anni (era nato a Cleto, in provincia di Cosenza, nel 1932).
Era un uomo di straordinaria cultura, serio e rispettoso degli altri, un po’ timido ma spesso allegro, ironico e tenace come i veri calabresi; era attaccato alla famiglia e generoso con gli amici, a cui, da ‘maestro’ autentico, dispensava validi consigli, anche artistici.
Viveva nel presente attingendo al passato e guardava fiducioso al futuro, con occhi attenti e vivaci, ma, dopo la scomparsa della cara moglie, Carolina Morelli, e dell’amato figlio Luigi, sembrava assorto, pensoso e assente, come ben ricordano le figlie Marianna e Teresa.
Francesco C. Volpe si era formato alla scuola di Giacomo De Benedetti, per quanto attiene alla letteratura, ma sono soprattutto storia e memoria ad intrecciarsi nella sua figura poliedrica, spingendolo a quel rigore umano e scientifico, nonché a quella lucida coerenza che tanti critici gli hanno riconosciuto.
Egli ha dimostrato, nelle sue opere storiche, uno spiccato interesse verso la dimensione etico-politica (con richiami alla lezione di Croce, Pontieri, Galasso e Placanica), tendente (sulla scia soprattutto di Gaetano Cingari) al socialismo, considerato quale sistema ideale che continua la spinta libertaria dei valori risorgimentali. Per giunta egli era davvero convinto dell’importanza della storia quale ricerca della verità, indagine interdisciplinare e scrupolosa per accertare gli eventi ed il pensiero degli uomini del passato che, strettamente legato al presente, aiuta a comprenderlo meglio. In particolare, il Nostro è riuscito a svolgere, inquadrandola in una prospettiva europea, un’approfondita disamina della Questione Meridionale, estesa anche alla cultura, vita letteraria e stampa a Cosenza nella seconda metà dell’Ottocento, nonché alle opere di validi scrittori meridionali (tra i quali, Jovine, Silone e La Cava, di cui evidenzia sia i romanzi di vita interiore sia quelli di denuncia sociale), con il triste corollario dei numerosi giovani del Sud emigrati al Centro-Nord d’Italia e all’estero.
Dirigente dell’ Istituto Calabrese per la Storia dell’ Antifascismo e dell’Italia Contemporanea e collaboratore di qualificate riviste storiche (Nuova Antologia, Il Ponte, Nord e Sud, Rassegna storica del Risorgimento e altre), nonché di Tuttolibri (supplemento culturale e settimanale de La stampa) e dell’Avanti!, Francesco C. Volpe è autore altresì di vari volumi, tra cui Calabria: storia e cultura, insignito nel 1922 del “Premio Sila”, e Cultura e Storia del Mezzogiorno tra ‘800 e ‘900, pubblicato nel 1998.
Nei suoi scritti descrive pure, in un linguaggio fluido e comprensibile, la storia dei sacrifici, anche in funzione antifascista, delle diverse forze liberali e democratiche, di uomini, giovani e intellettuali che si erano impegnati, cercando di costruire un futuro di speranza e di riscatto civile e sociale per il nostro Mezzogiorno.
Il suo costante interesse per il Sud d’Italia e la Calabria in particolare sta a testimoniare non della sua sfiducia per l’uomo meridionale, ma del suo rimpianto (e della sua amarezza) specialmente per i calabresi, che non sono messi nelle condizioni di poter esprimere e dare liberamente un contributo fecondo di cultura e civiltà.
Da parte mia e di tutti gli altri suoi amici (e dei nostri familiari), un saluto affettuoso a Franco, con l’augurale e omonimo titolo della bella poesia, di Alda Merini, “che la terra ti sia finalmente lieve”.
Francesco Politano
Il 15 maggio dell’anno passato, ad Amantea, mancava il prof. Francesco C. Volpe, circostanza che, causa il maledetto covid-19, per quasi tutti, passò sotto silenzio.
Francesco C. Volpe era un personaggio noto a tutti gli amanteoti, non solo per la professione che svolse, ma anche perché ovunque si mostrò docile, modesto e studioso. Nella vita privata è stato modello di sposo, di padre e di amicizia. Fu sempre saggio e prudente. Seguendo la tendenza del suo cuore si elevò in amabilità e grazia per i suoi modi cavallereschi e di educazione. Con la rettitudine dei suoi criteri, con l’autorità della sua parola, con la dolcezza dei suoi modi e con l’efficacia dei suoi ragionamenti, seppe frenare l’impeto delle passioni e resistere alle smodate esigenze. Quanti, nelle incertezze e nei dubbi, domandarono a lui chiarimenti di ogni sorta, in lui trovarono l’uomo di alto sapere, di fine intendimenti, di esatto criterio e di retti consigli. Con tutti fu manieroso, affabile e compiacente: col dotto come con l’ignorante, col plebeo come con il nobile. Sua compagna di allegria era la buona cucina, debolezza nota a tutti i suoi conoscenti e giunta fino all’ateneo salernitano.
Tra le molteplici attività storico-letterarie da lui svolte piace ricordarne solo due: fu membro di giuria nel premio letterario “Citta di Amantea”, manifestazione storico culturale tenutasi sempre nel piazzale antistante il complesso monumental-monastico di S. Bernardino da Siena ed ideò, nella sua qualità di Rotaryano, l’annuale giornata storica interna al prestigioso club di Amantea.
Alla storia appartiene il compito di mettere in rapporto gli uomini, di dare un ragguaglio completo delle loro vite, delle loro gesta e trasmettere, in modo indelebile, le preziose virtù dove essi brillarono nel passaggio terreno.
Egli oggi vive nella memoria dei suoi conterranei, nel culto delle figlie, nell’affetto degli amici e vivrà, attraverso i suoi scritti storici, nella lode delle generazioni che verranno!
R.I.P..
(Ferruccio Policicchio)