
Dal 29 al 31 Ottobre c.m. l’area pedonale di Corso Mazzini a Cosenza ospiterà la 18esima Festa del Cioccolato.
Le aziende che esporranno i loro prodotti artigianali anche quest’anno saranno numerose.
Degusteremo il cioccolato al bergamotto, al cedro, al peperoncino e ai fichi. I maestri cioccolatieri provengono da tutta Italia, qualcuno addirittura dalla Francia.
Alcuni anni fa i cittadini cosentini hanno avuto la fortuna e l’opportunità di degustare i prodotti tipici della Ditta Sicoli di Amantea. Oltre alle barrette di cioccolato, anche il famoso e prelibato “Buccunotto”, dolce tipico che solo i pasticcieri di Amantea sanno fare.
La manifestazione è patrocinata dal Comune di Cosenza. Lo scorso anno “ La Festa del Cioccolato” è stata cancellata causa Coronavirus 19. Ora, però si riparte. Così ha detto il Presidente della CNA di Cosenza:-Si riparte con grande energia, con il desiderio di creare una tre giorni di gusto e spensieratezza-.
Causa Coronavirus 19, in ottemperanza al Dpcm, tutti i Comuni hanno sospeso ogni fiera e iniziative commerciale, Cosenza, invece, non ha sospeso un bel niente- La Fiera del Cioccolato si farà e a Corso Mazzini gli addetti ai lavori hanno già sistemato le casette di legno.
E l’antica e tradizionale Fiera di merci e bestiame, la così detta “Fiera dei Morti” che si doveva svolgere dal 31 ottobre all’1 e 2 novembre anche quest’anno dai Commissari Prefettizi che reggono il Comune di Amantea è stata cancellata. Motivo? C’è il Coronavirus. Bisogna mantenere le distanze ed evitare gli assembramenti.
Affluenza alle urne degli Italiani in occasione delle elezioni amministrative 2021 mai così bassa. Record negativo. Affluenza ai minimi storici. Bologna registra il dato peggiore del dopoguerra. Un elettore su due è rimasto a casa. Così hanno titolato in prima pagina e a caratteri cubitali le maggiori testate giornalistiche nazionali. Effettivamente, in questa tornata elettorale dove si è votato, c’è stata una bassissima affluenza alle urne, specialmente nelle periferie delle grandi città. Da quando è entrata in vigore la nuova legge elettorale con l’introduzione dell’elezione diretta del Sindaco e dell’iscrizione nelle liste elettorali di tutti i cittadini italiani residenti all’estero, l’affluenza alle urne è incominciata a diminuire. Ma forse non c’è da preoccuparsi poi tanto. Spiego il perché. Si è votato ad ottobre. La gente forse non è andata a votare per paura del Covid 19. I candidati scelti alla carica di Sindaco forse non ritenuti all’altezza dagli elettori o forse i cittadini non si sentono più rappresentati dagli attuali partiti politici. In alcuni paesini, poi, si è presentata una sola lista con candidato a Sindaco di una sola persona forse sempre la stessa da diversi anni. Questo è un dato che deve far riflettere sia i vincitori che i vinti. Tutto vero fino ad un certo punto. Nessuno, dico nessuno, però, ha scritto che i dati trasmessi dal Ministero degli Interni riguardante l’affluenza alle urne sono falsi. State calmi. Siete sbalzati dalle sedie? Ve lo dimostro subito, come ho fatto lo scorso anno nella trasmissione di Lino Polimeni prendendo in esame le elezioni che si sono svolte in un piccolo paese della Provincia di Cosenza, San Pietro in Amantea, dove io ho esercitato il mio diritto al voto. Paese prettamente agricolo, paese di emigranti. Paese di appena 500 abitanti. Ma nelle liste elettorali maschili e femminili che il Sindaco ha consegnato al Presidente del Seggio N.1 Sig. Franco Bruni, sabato 2 Ottobre alle ore 16, figuravano iscritti 1227 elettori. Il Presidente del Seggio ha dovuto firmare e timbrare 1227 schede elettorali, ma i votanti effettivi erano appena circa 350. In questa tornata elettorale nel mio paesello si sono recati alle urne 337 elettori. Il Ministero ha comunicato che a San Pietro in Amantea ha votato il 27,47% degli aventi diritto al voto perché ha preso in esame l’elenco degli elettori iscritti nelle liste elettorali che figurano 1227. Notizia Falsa. Ha votato invece il 96% degli effettivi residenti nel Comune. Gli altri elettori, più di 800, sono residenti all’estero, vecchi e vecchie pensionati nei rispettivi paesi di residenza, dove hanno figli naturalizzati e sposati con gente del luogo e che parlano un’altra lingua, ma, pur avendo la residenza all’estero, sono iscritti regolarmente all’AIRE ( Anagrafe degli Italiani residenti all’estero) e hanno diritto al voto, ma che non sono mai venuti in Italia a votare e mai ci verranno essendo vecchi, il viaggio è lungo, non hanno più parenti nei paesi di origine. Uno che vive in Australia o in Canada potrà mai venire in Italia per esercitare il suo diritto al voto? Ma scherziamo? Questo per quanto riguarda il mio paese. In Calabria ci sono la bellezza di 400 mila elettori iscritti all’AIRE. Quasi nessuno è sceso in Calabria a votare. Ecco che la percentuale dei votanti anche nella nostra Regione è stata molto scarsa. Ma nessuno lo dice. Perché molti ignorano l’AIRE e così si assiste a questo assurdo: San Pietro in Amantea,paese con popolazione effettiva di 500 abitanti, ma con 1227 elettori.

È grave che da più mesi i nostri rifiuti debbano essere trasportati e smaltiti in Svezia.
Tutto ciò comporta un aumento stratosferico del costo di smaltimento che da 170 è,così, passato a ben 295 euro a tonnellata.
Ovviamente a farne le spese prima di ogni altro sono i contribuenti. Questo salasso sarà scaricato tutto sulle spalle delle famiglie e delle imprese.
Ma non è neanche da sottovalutare il fatto che tutti i comuni interessati, andando avanti di questo passo, saranno costretti a dichiarare il dissesto finanziario.
Per il Comune di Cosenza, essendo stato già dichiarato lo stato di dissesto, invece, la situazione si rende ancora più drammatica perché è destinato a saltare il piano di riequilibrio finanziario che dovrebbe consentire la fuoriuscita dal dissesto stesso.
Altro che proclamazione ed insediamento: di fronte al fatto che non è stato ancora approvato il bilancio consuntivo del precedente esercizio e il bilancio preventivo dell'anno in corso, con l'aggravante di un costo aggiuntivo così elevato e non previsto, oltretutto generato dalla inerzia di altri livelli istituzionali, farebbe bene Franz Caruso a consegnare le chiavi del comune nelle mani del Prefetto o del Ministro degli interni.
Tutto ciò è dovuto al fatto che è da mesi chiusa la discarica di San Giovanni in fiore.
Nonostante sia disponibile, da oltre un anno, un finanziamento di due milioni di euro finalizzato a garantire una ulteriore capacità di abbanco per i prossimi cinque anni, non si è provveduto ad indire la procedura di evidenza pubblica per l'aggiudicazione dei lavori di ampliamento.
Pare che questa paralisi sia stata determinata da intralci e ostacoli burocratico-amministrativi nel rapporto tra il Consorzio Valle Crati che gestisce la discarica e l'Amministrazione regionale.
Ora, intanto, non bisogna perdere altro tempo. Assumere subito ogni iniziativa utile ad attuare il compimento del procedimento amministrativo necessario ad interrompere il conferimento all'estero e alla immediata attivazione della discarica.
Oltretutto, stante così le cose, non vi è alcun dubbio che si è in presenza di un vero e proprio danno erariale, di cui vanno accertate le responsabilità ma che sarebbe ancora più doloso se questa emergenza dovesse protrarsi ulteriormente.
Cosenza,
23 ottobre 2021
DAMIANO COVELLI
Capogruppo PD
Comune di Cosenza