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Rosario Cupelli cittadino attivista M5S scrive ancora sulla questione Coreca e dice:

“Il 19 gennaio si è svolto alla Regione Calabria un tavolo per la questione erosione a Coreca, presenti tecnici, associazioni e rappresentanti comunali. Riunione terminata senza decisioni”.

Poi esprime il suo parere e dice:

“Il mio parere” è che la “questione “Coreca” deve partire da alcuni punti fermi, che sono:

1)         i lavori di protezione vanno fatti, il finanziamento non va perduto, ma qualsiasi opera deve avere come obiettivo principale IL RISPETTO del paesaggio e dell’ambiente;

2)         NON va utilizzata la sabbia del Fiume Oliva, abbiamo diritto come cittadini alla bonifica del fiume, NO all’utilizzo della sabbia inquinata, anche se trattata, per qualsiasi opera. Poi, quali garanzie abbiamo sull’efficacia di questi trattamenti? Nè vale la risposta “tanto fra 3 o 4 anni la sabbia andrà ugualmente in mare”. Intanto perché andandoci gradualmente, ha un impatto diverso rispetto ad una massa enorme posizionata in breve tempo. Poi perché il concetto PRIORITARIO è che va risolto il problema generale, in altre parole l’inquinamento del fiume Oliva”

Poi l’attivista contesta l’amministrazione ed in particolare il sindaco la quale ha dichiarata di essere in difficoltà nell’assumere la decisione che vorrebbe condivisa , la quale cosa appare difficile se non impossibile. Ecco le sue parole:

Su questi temi serve una chiara presa di posizione della Giunta, come emerso dalla riunione la decisione spetta al COMUNE, mi sorprende che il Sindaco dichiari al tavolo tecnico in Regione “che è in difficoltà” nella decisione.”

Poi insiste e chiede al Sindaco di precisare quali sono queste difficoltà.

Ed insiste chiedendo se le difficoltà ” dipendono dalla persona che era seduta di fronte, Suriano, proprietario dell’Hotel “la Scogliera”, che come tutti sanno spinge per la realizzazione di questo dannoso progetto, progetto che voglio ricordare usa soldi pubblici, quindi questi soldi vanno usati per realizzare finalità pubbliche, non per favorire privati”.

Ricordiamo che il sig Suriano ha diffidato l’amministrazione ad operare per evitare danni al suo albergo.

Poi Cupelli insiste e chiede se :” Corrisponde al vero che l’Assessore all’ambiente, Rubino, non si è espresso, così come gli altri della maggioranza comunale presenti al tavolo?” e porge un altro attacco politico chiedendo se sia “ vero che l’assessore Tempo Sergio si è invece dichiarato FAVOREVOLE, come il consigliere di minoranza Ruggiero Sergio fece in consiglio? “, affermando di notare “ che non hanno solo il nome in comune, ma un grande e gentile inciucio”.

Insiste, inoltre, sostenendo che “ Il Comune non deve avere tentennamenti, non può averne, la decisione può essere una sola, un nuovo studio su soluzioni alternative, barriere sommerse, massi lavici, geotubi, ecc. ecc., meno costosa e meno impattante dal punto di vista ambientale”.

Conclude infine affermando che “Di fronte alla mancanza di volontà del Comune di farsi carico dell’affidamento di una nuova progettazione, SERVE un’iniziativa popolare per:

a)         raccolta fondi per assunzione nuovo progettista;

b)         manifestazione popolare o raccolta firme verso la Regione per bloccare il finanziamento fino alla redazione e all’approvazione del nuovo progetto;

c)         altre proposte da parte dei cittadini che devono sentire il problema, basta ignavia, basta girarsi dall’altra parte per convenienza.

Al più presto devono partire iniziative pubbliche su questi argomenti, agli uomini e alle donne responsabili spetta farsi promotori e promotrici dell’organizzazione, di farsi carico dell’onere delle proposte.

Non si può permettere che per incapacità o per interessi venga distrutto un simbolo storico di Amantea.

Inoltre, ritengo sia opportuno legare la vicenda Coreca al problema lungomare, al territorio di Amantea in generale, che va difeso e valorizzato, perché diventi finalmente volano di incremento turistico ed economico. La salvaguardia del territorio deve diventare una fonte di sviluppo e una risorsa, in particolare per le future generazioni. Rosario Cupelli cittadino attivista M5S”

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Antonio Marano è il pensionato di 81 anni originario di Lago ma abitante ad Amantea che scendendo da Cleto, come abbiamo detto, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo dell’autovettura, colpendo violentemente contro il muretto che precede il ponte sul torrente Torbido che non ha retto l’urto ( in verità nemmeno il gard rail pur presente).

L’auto , una Fiat Punto , è quindi caduta verticalmente nel sottostante torrente e spinta dalla velocità si è ribaltata finendo ruote all’aria.

Il Marano pur impaurito dall’accaduto, pur trovandosi capovolto non si è perso d’animo ed ha avuto la forza d’animo di chiamare i Carabinieri della locale caserma di Amantea, guidata dal maresciallo Diamanti

In soccorso è stata mandata la pattuglia costituita dai due appuntati Stefano Vommaro e Bernardino Francesco Miraglia

La pattuglia a sirene spiegate è giunta sul posto in pochissimi minuti, circostanza questa cha già da sola ha aiutato il Marano che non riusciva a liberarsi da solo e che lì dove si trovava difficilmente poteva essere scorto da qualcuno.

La zona infatti non è una zona abitata ed a piedi da lì non passa quasi mai nessuno

Giunti sul posto i due carabinieri si sono immediatamente resi conto dell’accaduto e si sono catapultati giù nel fossato e con abilità hanno rimosso il lunotto posteriore traendo fuori dall’abitacolo il povero incidentato

Nel frattempo sono giunti anche gli altri soccorritori, tra cui il 118 , i Vigili del Fuoco, l’autocarro addetto al trasporto delle auto incidentate ed un trattore agricolo per sollevare l’auto dal letto del torrente.

Un soccorso di notevole efficienza , abilità e tempestività

Quando siamo giunti pochi minuti dopo il soccorso abbiamo visto il Marano già nell’autoambulanza soccorso dagli operatori e gli appuntati Vommaro e Miraglia con scarpe e pantaloni di ordinanza sporchi ed infangati

Per aiutare il Marano si sono dovuti buttare nel fossato del torrente senza aspettare nemmeno un secondo

L’auto infatti si era fortunatamente fermata sulla sponda sinistra del torrente ma in posizione precaria ed a rischio di scivolare nelle acque del Torbido con la possibilità dell’effetto diga e dell’annegamento del Marano

Poche sentite parole il sig Marano le ha volute dire e per i carabinieri abituati per scelta di vita e per abnegazione ad atti di cosciente coraggio come quello testè descritte sono bastate: “Ringrazio di vivo cuore voi Carabinieri che mi avete salvato la vita. Siete i miei angeli custodi”.

Ci uniamo anche noi al Marano nel ringraziare i due carabinieri della stazione di Amantea, consapevoli che fin quanto presenti sul territorio sono una garanzia per il paese

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Siamo andati a Coreca per visionare il “gravissimo incidente” occorso in quella località!

Erano passate meno di due ore ma non abbiamo trovato più nessuno

Non c’erano Vigili o Carabinieri Polizia Stradale

Non c’era l’autoambulanza del 118.

Non c’erano gli operai dell’Anas anche se dobbiamo desumere ci siano stati visto che sul luogo dell’impatto era stata versata della terra sabbia per assorbire le macchie di olio.

Non c’erano Vigili del Fuoco.

Tantomeno c’era l’autorità giudiziaria che interviene in caso di eventi mortali

Allora non abbiamo potuto fare altro che recarci ad assumere informazioni indirette.

E siamo andati al Poliambulatorio nel quale ha sede sia la guardia medica che il 118.

Lì un gentilissimo dottore ci ha confermato che il 118 è intervenuto in Coreca

Che le auto che si sono urtate erano due

Che non c’è stato alcun morto e nemmeno feriti, tantomeno gravi

Possiamo dirvi che l’incidente è avvenuto sulla bretella che porta da Coreca sulla SS18

Nessuna notizia delle auto

Le officine dei carro attrezzi normalmente chiamate per prelevare le auto erano ambedue chiuse

Questo è quanto

Tranquilli, allora.

Anche il traffico è normale

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