Questa volta l’amministrazione ha preferito non utilizzare Sparaballe per replicare alle accuse del Dott. Luciano Cappelli, rivolte alla mancata apertura della nuova scuola per bambini a Campora San Giovanni.
Ad intervenire è stata Monica Sabatino, eletta sindaco lo scorso maggio. Vorrei tentare di analizzare e capire, con tutti voi, come possa, il primo cittadino del Comune di Amantea, dire qualsiasi cosa, anche la più assurda, e farla franca. La frase, con la quale il “sindaco” Sabatino ha scelto di licenziarsi dal 2014 dando gli auguri per il 2015, è la seguente: “Chi è abituato a quantizzare ogni cosa probabilmente non concepisce l’effettiva possibilità che qualcuno possa prestare gratuitamente le proprie competenze al servizio della città”.Come prima più di prima; continuiamo a spulciare il libro delle balle gelosamente custodito da Sparaballe! Questo è ciò che questi amministratori hanno avuto l’ardire di farcire con un mucchio di fanfaluche e che ci hanno spiattellato con atteggiamenti istrionici e da sofferenti “Guru” della politica.
In questo, sostenuti da finto “pathos” e retto solo da bugie pacchiane e ridicole e da atteggiamenti ipocriti e falsamente sofferenti. Il tutto per perseguire un unico fine: assicurarsi un aumento dello stipendio e avere il sostegno del “Gran Guru”, a costo “zero”. Il quale, con il suo sguardo e i suoi atteggiamenti continua a stregare i propri incauti interlocutori. La sua missione ormai è quella di farsi garante della filosofia che alberga impudicamente negli animi di buona parte dei rappresentanti politici di oggigiorno: la filosofia del “pro-tasca-mia”! Sembra di vedere la parodia di un famoso film “Continuavano a chiamarlo Superballista” Si, cari concittadini perché intanto l’asilo nido è stato costruito e non lo hanno realizzato loro, del resto sono solo miraggi. Roba da prestigiatori incalliti! Con la politica minimalistica dell’Amministrazione odierna, possiamo rilevare un tondissimo zero ad ora realizzato. Proporremo a questi sfaccendati incompetenti e a coloro che li hanno fiancheggiati, per un premio all’ improduttività. Per gli Amanteani invece proporremo il premio per la sciocca e farfallona pazienza; per aver sopportato questo “inconcludente” esecutivo.Con la speranza che il tutto non cada nell’indifferenza, in quanto si nutre una profonda fiducia nella giustizia, nell’ideale di avere un onesto servitore dello stato e soprattutto ci si sente confortati dal fatto che nell’affrontare queste “battaglie”, si schiera a favore del Guru, buona parte della società civile, comprese diverse Associazioni che condividono questo modo di agire nella più totale indifferenza.
Presumibilmente per il fatto di avere denunciato, con “fiumi di parole inutili”, queste malefatte, il sottoscritto è divenuto oggetto di insulti e derisioni che lo hanno portato a considerare la possibilità di restarsene in casa a Beaumont sur Mer. Pur tuttavia la consapevolezza di operare nel giusto ha prevalso su questi spiacevoli avvenimenti, dando al medesimo la volontà di continuare ad impegnarsi sempre di più a far scendere a valle e sfociare nel mare di Ulisse, le sue inutili parole portate dall’acqua del Catocastro. Su questo vorrei tanto che gli Amanteani riflettessero.
Mentre inviterei il sig. Sindaco, a riflettere prima di lasciarsi andare, in maniera “ironica”, e commentare la vicenda relativa alla gratuità dell’incarico affidato a Giuseppe Sabatino,(suo padre) spedendo al dott. Cappelli, le parole che val la pena riproporre: “Chi è abituato a quantizzare ogni cosa probabilmente non concepisce l’effettiva possibilità che qualcuno possa prestare gratuitamente le proprie competenze al servizio della città”.
Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik
Due maxi risse e 4 auto incendiate: ma Amantea è sicura?
La domanda si impone. Nessun politico, di maggioranza o di minoranza, ne parla, al contrario del resto della città che si interroga.
Nel 2014 appena andato via ci restano le intimidazioni fatte ad alcuni amministratori.
Parliamo del sindaco Monica Sabatino , del consigliere Franco Chilelli, del vicesindaco GB Morelli e dell’assessore Sergio Tempo che hanno ricevuto buste con proiettili.
Intimidazioni che hanno fatto tornare alla memoria gli eventi della operazione “Nepetia” , gli arresti, lo scioglimento del consiglio comunale per mafia, poi riabilitato.
E sulle intimidazioni è scattata giustamente la solidarietà umana ed istituzionale .
Una solidarietà “universale” che ha visto pochi giorni dopo un consiglio comunale aperto con la presenza del Prefetto Tomao, della senatrice Lo Moro, del ministro Maria Carmela Lanzetta e poi dei deputati Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno.
Una solidarietà che si è allargata anche a Mario Oliverio, salito sul palco, ed a Wanda Ferro, rimasta in sala, preludio anticipatore del risultato delle future elezioni regionali.
Sono passati 2 mesi e di queste intimidazioni non si è saputo niente, nemmeno se, come chiesto dalla senatrice Lo Moro, siano esaminati gli atti del comune alla ricerca delle ragioni che le hanno indotto, prodotto, provocate.
E nessuno che contesti o quantomeno osservi alcunché, segno evidente che la paura è passata e che gli equilibri tipici delle città fintamente “normali” si sono ricomposti
D’altro canto una prova indiretta che Amantea sia ridiventata una città “normale” la si vede nella presenza dei clochard nella stazione ferroviaria, il segno , certamente, di un fortissimo disagio sociale, ma anche di una città che vive di teatro, di conferenze dibattito, di isole pedonali, di Christmas Night Shopping Show, mentre la società distratta dalle verità che hanno sotto gli occhi non avverte la disperazione della gente e non solo dei clochard.
Ed il 2015 inizia proprio male.
Con due maxi risse, nate dal contesto di due veglioni di capodanno, e la distruzione di 4 auto letteralmente finite in cenere e che sembra appartenessero tutte ad alcune persone che prestavano il loro lavoro a favore del Borgo della Marinella dove si svolgeva uno dei veglioni.
Si sono state acquisite le registrazioni delle telecamere di sicurezza alla ricerca di dati, di indizi, di prove. Una ricerca sicuramente difficile visto che le voci parlano di risse che avrebbero coinvolto ragazzi di Lamezia terme, di San Lucido, di Paola, e non solo di Amantea.
Ma come mai i ragazzi di Paola , San Lucido, Lamezia Terme , sono venuti ad Amantea ? Non c’erano veglioni nei loro paesi?
O forse, come temiamo, Amantea è la città più sicura per coloro che vogliono attaccare briga, visto che non c’è una tenenza dei carabinieri con un confacente organico, né un commissariato di PS ?
Si certamente Amantea oggi può vantare un nuovo maresciallo dei carabinieri che sta in mezzo alla strada e non come altri nel chiuso del loro ufficio , un maresciallo che sembra aver dato una svolta in termini di controllo del territorio.
Ma basta aver ridotto del 70 % il traffico di ciclomotori costringendoli in specie quelli senza assicurazione a restare nei garage?
E basta aver educato i giovani ad usare il casco( mai visto tanti nuovi caschi nella città)?
E può una cittadina di 15 mila abitanti essere lasciata ad un manipolo di volenterosi carabinieri che non possono certamente essere contemporaneamente nel capoluogo e nella frazione o nell’area del porto che tra di loro distano oltre 10 km?
No, no, no, a tutte le domande. Ma nessuno sembra preoccuparsene .
Sono troppi i fatti che impongono la presenza costante di qualificati investigatori che controllino tutto quanto avviene nella città, perché il Prefetto non si preoccupi.
Cosa si nasconde dietro queste risse e le presenze di gruppi di giovani non amanteani?
Cosa si nasconde dietro questi incendi che sembra abbiano colpito auto di dipendenti, auto poste lontano dai parcheggi dei clienti?
Troppi eventi e troppe domande alle quali occorre dare risposte.
Una notte, quella del passaggio tra il 2014 ed il 2015 a dir poco movimentata, tra incendi, liti ed interventi delle forze dell'ordine.
Il primo giorno di un anno, di speranza e di ripresa (forse) si apre nel peggiore dei modi.
Un capodanno difficile quello appena trascorso.
Ma questa volta i botti ed i fuochi pirotecnici non c’entrano niente.
Nessun incidente a coloro che hanno acceso fuochi e quindi nessun ferito.
Ma tanto altro sì!
I carabinieri di Amantea bloccano la festa de “La pecora nera”
Mancavano pochi minuti alle tre di notte quando i Carabinieri di Amantea, guidati dal maresciallo Massimiliano Diamanti e quelli del Nucleo radiomobile di Paola si sono recati in Piazza unità dì’Italia interrompendo la festa musicale che si svolgeva in Piazza Unità d’Italia davanti al Pub La Pecora nera in principale punto di incontro dei giovani del basso tirreno cosentino.
Sembra che la festa sia stata autorizzata dal comune , ma sul fatto sembra siano in corso indagini, in particolare riferite alla legittimità della autorizzazione stessa, musica compresa, ma fino alle 03 del mattino dell’1 gennaio 2015.
Ma non sono mancate le lamentele da parte dei vicini di casa che non potevano dormire per il volume della musica.
La solita dicotomia tra il diritto al divertimento dei giovani ed il diritto al riposo delle restanti persone.
Abbiamo sentito in merito alcuni giovani i quali ci hanno riferito “Eravamo in piazza a scambiarci gli auguri, ascoltando un pò di musica. Molti non volevano andare a spendere un salato biglietto di ingresso al veglione de “Il Borgo della marinella” che costituiva l’alternativa alla musica offerta dal comune o da “La pecora nera” non sappiamo, ma comunque un fatto positivo per la città di Amantea. Abbiamo assistito all’intervento delle Forze dell’ordine ignari, in verità, di quando cessasse la autorizzazione del comune.
D’altro canto che ci fosse lo supponevamo per il fatto che il comune aveva fatto montare dai propri operai sia il palco che i box che peraltro sono apparsi indispensabili per la fastidiosa pioggerellina che cadeva”.
Incendi e liti al veglione de “Il Borgo della marinella”.
Si svolgeva normalmente il solito frequentato veglione de “Il Borgo della marinella” e niente sembrava far trasparire problemi.
Qualcuno aveva pagato il biglietto, altri si erano” Imbarcati” alla portoghese saltando i recinti dalla parte opposta all’ingresso principale.
Cose normali, però. Peraltro ,dentro, il servizio d’ordine funzionava alla grande e teneva tutti sotto controllo.
Ma qualcosa sicuramente non era andato come al solito.
La festa era nel bel mezzo del suo svolgimento quando prendeva fuoco una Golf che si trovava sulla stradella interpoderale dopo l’ingresso principale dell’albergo Ristorante La marinella.
Un fuoco impazzito, rapido, inarrestabile che portava l’auto ad una totale distruzione.
E non bastando il fuoco spinto dal vento si estendeva all’auto successiva, una piccola punto che veniva anche essa avvolta dalla fiamme che con rapidità si distruggeva letteralmente , totalmente, senza che nessun soccorso potesse esserle portato.
D’altro canto quando il fuoco arriva al carburante la benzina esplode e diffonde le fiamme intorno senza alcun freno.
Amantea come ben noto non ha una caserma dei vigili del fuoco.
I più vicini sono a Paola e per quanto vogliano essere tempestivi i tempi di percorrenza sono notevoli, in particolare quando l’incendio attinge autoveicolo che hanno tantissime componenti altamente infiammabili.
E le fiamme non si sono fermate e si sono spinte ancora più avanti attingendo una Punto. Tutte e tre le auto sono state totalmente distrutti, comprese le targhe.
Una delle cose più strane apparse a chi si è avvicinato al luogo dell’incendio sono i resti fusi dei cerchioni in lega speciale , bolle argentee sparse sul nero del catrame.
Poi l’arrivo dei Vigili del Fuoco è riuscito a fermare l’incendio che aveva attinto anche una Fiat Seicento di proprietà della signora Cima.
L’auto, infatti, risulta incendiata per metà.
Le indagini, il dolo, le cause dell’incendio.
Le indagini sono svolte dall’Arma dei carabinieri.
Difficile per la violenza dell’incendio non pensare che si sia trattato di un evento doloso.
Purtroppo della Golf, la prima auto attinta dal fuoco, non è rimasta nessuna delle due targhe per cui diventa difficile capire a chi appartenesse.
Diciamo questo per una supposizione affatto peregrina e cioè che se di evento doloso si tratta l’attentatore ben sapeva a chi appartenesse l’auto ed a chi, quindi, il fuoco avrebbe distrutto l’autovettura.
Questo salvo che non si sia trattato di un incendio destinato a distruggere tutte le auto.
Verso questa ipotesi ci si potrebbe orientare ove sia vera la voce che ci dice che le auto poste lontano dall’ingresso del veglione appartenessero a lavoratori del Borgo della marinella, quasi che se di evento doloso si possa trattare questo potrebbe essere diretto anche alla struttura e non al personale che di opera.
Certo che se un onesto lavoratore per guadagnare magari 50 euro deve rischiare di perdere l’auto siamo davvero ad un triste inizio di anno!
La lite tra avventori ed il 118.
Sembra poi che verso la prima mattinata ci sia stata una lite tra frequentatori del veglione.
Niente di eccessivamente grosso tanto che non tutti i presenti ne hanno avuto contezza, ma sembra che sia stato fatto intervenire il 118 del le eventuali necessità del caso.
L’auto di un amministratore comunale
Una ultima stranezza è quella dei gravi danni registrati dalla Lancia Musa che appartiene ad un amministratore del comune di Amantea, e, sembra, in uso al figliolo.
L’auto è stata presa a calci, le sono stati rotti i tergicristalli, gli specchi retrovisori, ed altro ancora.
L’auto pur potendosi muovere è rimasta nel parcheggio del Borgo Marinella.
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