
Si spacciavano per funzionari di una nota impresa di smaltimento
Si comunica quanto segue, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito
COSENZA 3 Giugno 2022 - Sei persone sono state deferite all’Autorità Giudiziaria di Cosenza per gestione illecita di rifiuti. Sono stati i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto Uffugo a scoprire in località “Triscioli” nel comune di Lattarico un gommista che smaltiva illecitamente pneumatici fuori uso. Una organizzazione, composta da persone di Montalto, Falerna e Castrovillari, tra le quali un pregiudicato con l’obbligo di soggiorno, aveva messo in piedi una attività illecita con un ben preciso modus operandi. Tre dei denunciati effettuavano dei sopralluoghi preliminari in aziende che si occupano di commercio e riparazione di pneumatici, fingendosi funzionari di una nota impresa di smaltimento rifiuti, vantandosi inoltre di disporre di amicizie tali da favorire lo smaltimento dei rifiuti a costi irrisori. Successivamente con la connivenza di altre due persone con pregiudizi per truffa, si occupavano del noleggio di furgoni cabinati privi delle dovute iscrizioni all’albo nazionale gestori ambientali, al fine di procedere indisturbati allo smaltimento e pensando di eludere i controlli.
Ciò non è sfuggito ai militari dell’Arma Forestale, i quali nei giorni scorsi, con la collaborazione dei Carabinieri di Lattarico e di Montalto Uffugo hanno individuato e denunciato gli autori degli abbandoni che avveniva nei terreni della zona valliva di Lattarico.
Grazie alle immagini delle telecamere e alle successive indagini tecniche, condotte anche attraverso dei riscontri su alcune etichette rinvenute sui pneumatici abbandonati, i militari sono riusciti a localizzare il gommista di Lattarico, dalla cui impresa provenivano circa 600 pneumatici illegalmente smaltiti. In particolare, nel corso delle verifiche, presso la sede dell’attività, nel piazzale esterno, ai militari si è evidenziata immediatamente una situazione di accumulo eccessivo di rifiuti. In aggiunta non esisteva nessuna documentazione che attestasse il corretto smaltimento degli pneumatici e alla fine, sia il titolare dell’impresa, sia gli esecutori delle condotte criminose, hanno ammesso le proprie responsabilità. Pertanto i militari hanno proceduto al sequestro penale di tutta l’area del gommista occupata dai rifiuti e dai cumuli abbandonati, mentre i sei soggetti sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Cosenza in concorso per gestione illecita di rifiuti. Sono state inoltre trasmesse le necessarie segnalazioni alla direzione provinciale dell’INPS di Cosenza, perché due dei soggetti deferiti, risultavano percettore del sussidio del reddito di cittadinanza, avendo omesso la comunicazione relativa alla variazione del proprio reddito dovuta allo svolgimento di ulteriori attività di lavoro autonomo.
Al titolare dell’impresa inoltre è stata anche irrogata una sanzione di oltre 2000 euro; lo stesso, previa caratterizzazione, dovrà provvedere al conferimento dei pneumatici abbandonati presso un impianto di recupero/smaltimento ed alla messa in pristino dello stato dei luoghi deturpati.
La città è la rappresentazione fisica, nel tempo, della vita sociale: organismo vivente in continua evoluzione che riflette lo scenario della società presente sulle fondamenta di quella del passato. All’interno di questa rappresentazione il cambiamento dell’organismo urbano è l’elemento che interviene con continuità e si esplicita nella contrapposizione, sempre diversa, tra la staticità della forma e la dinamicità della funzione.
Un approfondimento sui contesti urbani e le sue evoluzioni non può prescindere dall’analizzare la relazione che esiste fra linguaggio formale ed i suoi contenuti. Eliminare i segni del passato significherebbe per le nuove generazioni crescere senza quella storia che gli appartiene, senza godere del patrimonio di esperienze che ha contribuito a forgiare il carattere della società della quale fanno parte. Questo è alla base dell’esigenza di tutelare e valorizzare il patrimonio storico ereditato dal passato che, a partire dal nucleo originario, ha strutturato la città moderna e contemporanea.
La sfida di Amantea e del Sud è la più difficile di tutta la nostra cosiddetta storia unitaria. Ma non è una causa persa. C’è una grande vitalità e capacità di innovazione, nelle forze sociali e imprenditoriali, nelle forme della cittadinanza attiva, in luoghi che rappresentano il cambiamento possibile, in realtà che sperimentano già quel modello di sviluppo sostenibile che i Meridionali sono impegnati a perseguire. In questo contesto la politica locale dovrà impegnarsi a fondo nel creare e diffondere condizioni di benessere, accelerare e supportare i processi onesti. La premessa è dare risposte alle emergenze e ai bisogni, dove necessario riconquistare territori e cittadini alla legalità.
Chi sarà chiamato ad amministrare Amantea dovrà innanzitutto ridurre i divari tra cittadini e territorio. Questa sarà la vera opportunità per riavviare uno sviluppo forte e durevole, per riprendere a investire attivando potenziali di crescita e innovazione inespressi, per creare opportunità di lavoro buono, in particolare per i giovani e le donne.
Tutto il Sud vive da troppi anni in condizioni di persistente emergenza sociale. Dopo aver subìto con maggiore intensità gli effetti della Grande recessione, oltre due anni di corona virus e per ultimo l’invasione della Ucraina da parte della Russia, non puòaver favorito una ripresa in linea con il resto del Paese ma ancor di più assai distante dalla media Ue e dell’Eurozona.
Il mancato investimento nel Sud ha determinato un indebolimento della macchina interna dello sviluppo, con conseguenze negative per tutto il Paese, che ha visto indietreggiare in Europa anche le regioni più sviluppate del Centro-Nord, non per il peso della “zavorra” meridionale ma per il mancato apporto dei reciproci effetti benefici dell’integrazione economica.
Serve un progetto, una capacità e volontà della prossima amministrazione pubblica di agire per compiti e conseguire risultati, che abbiano effetti immediati e offrano una prospettiva. I progetti di solito sibasano su una visione di trasformazione di medio termine, che a sua volta può svilupparsi solo incidendo da subito con determinazione sulle condizioni di contesto attuali.
Gigino A Pellegrini & G elTarik
In tempi duri e incerti, “burrascosi” come quelli attuali, nelle persone che lottano per la propria liberazione, il gusto rischia di essere sempre più inquinato dalla logica e dalla morale, cosa che, tradotta in termini filosofici, significa che, quando si verifica una forte tensione fra conoscenza e desiderio, i criteri che regolano il giudizio sociale, politico ed estetico diventano incerti ed instabili. Come scriveva qualcuno di cui non ricordo il nome.
Non metterti a discutere con un imbecille, chi ti sta intorno potrebbe non capire la differenza
Prendo atto che questo mio scrivere, dai miei concittadini, viene quasi sempre interpretato come uno sciorinare conoscenza. Pur essendo essi lontani anni luce dal vero, non fanno altro che esaminare questo mio “atteggiamento” con gli strumenti giurassici che si ritrovano fino alle minacce e quant’altro.
Non importa se questa terra, la Calabria, ha avuto una storia gloriosa sotto tutti i punti di vista.
Sotto mentite spoglie (il sistema cosiddetto democratico) siamo tornati a vivere tribalmente. In una democrazia, la mentalità tribale è molto pericolosa, perché farà votare alle prossime elezioni burla "per la propria squadra" invece di votare in base ai problemi della collettività. Ciò significa che chi guida "la tua squadra" può essere certo di avere il proprio voto e, invece di concentrarsi sui problemi collettivi, potrà continuare a occuparsi del proprio orticello.
Un altro effetto collaterale della democrazia calata in un sistema tribale è che se lo Stato inizia a fornire un servizio o una remunerazione a qualcuno, cominciano a sentirsi legittimati. Quindi, se qualcuno cerca di smettere di fornirlo ... beh, si sono fatti solo un gran numero di nemici mortali.
Quando Margaret Thatcher tagliava i sussidi del carbone, per esempio, i minatori avvertirono che i loro posti di lavoro erano stati minacciati e diventarono nemici della Thatcher e del suo entourage. Come avrebbe scritto George Orwell: “Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario” che però serve a ben poco nel voler svegliare le coscienze: “
Quando si ha la pancia vuota non ci si pone altro problema che quello della pancia vuota. È quando ci lasciamo alle spalle lo sfruttamento e la dura fatica che cominciamo davvero a porci domande sul destino dell'uomo e sulle ragioni della sua esistenza”. Chiaramente gli Amanteani non sono neanche vicini a tale condizione.
Da almeno un decennio c’è in atto una diaspora impressionante quanto inavvertita in Calabria, un abbandono silenzioso che genera ulteriore rassegnazione e il dogma che nulla cambierà. Amen!
“Chi son li due tapini
che fumman come man bagnate ’l verno,
giacendo stretti a’ tuoi destri confini?.
L’una è la falsa ch’accusò Gioseppo;
l’altr’è ’l falso Sinon greco di Troia:
per febbre agutagittan tanto leppo”.
Così Dante descrive nel Canto XXX dell’Inferno la sorte di due “falsari”, la moglie di Putifarre e Sinone. Sinone è quello che convinse i Troiani raccontando un sacco di balle che quelli si bevvero come acqua fresca e fecero entrare il cavallo di legno, dentro cui si erano nascosti gli Achei che così presero la città.
Gigino A Pellegrini & G elTarik