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willIn questi giorni si respira un’altra aria ad Amantea , l’elezione del nuovo sindaco Enzo Pellegrino ha investito la nostra cittadina di una ventata di entusiasmo , di partecipazione , di voglia  di fare! In piazza ragazzi come Valentino ,Vittorio, Luigi , Lello, Pedrito , Gianni , Annunziato e Totonno del gruppo Centro storico ,rimettono a nuovo la storica fontana di Corso Umberto I che era stata oggetto di un atto “diciamo “ un po’ troppo allegro , altri come il gruppo dei nostri bravi camminatori , insieme al gruppo dei vespisti , si stanno organizzando per ripulire la pista ciclabile da erbacce e rifiuti , che speriamo non vengano più lasciati sulle strade . E poi ci sono quelli in solitaria come William Guido che da qualche giorno sta ripulendo , in modo davvero encomiabile ,la strada SS18 che era diventata davvero una giungla di erba e rifiuti di ogni genere  . Con garbo e discrezione armato di scopa e zappa e spinto dall’amore per la sua città, William è riuscito davvero a sorprendere tutti con il suo senso civico . Davvero una bellissima iniziativa e ringraziamo tutti i ragazzi e tutte le persone che si stanno adoperando per il bene comune della nostra città che siamo certi tornerà a vedere tempi migliori. Buon lavoro al nuovo Sindaco dott. Enzo Pellegrino, alla sua squadra giovane e propositiva e a tutta la popolazione che collaborerà per rendere Amantea più vivibile e più bella .

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Prateria-1Sono giorni che cerco di dire (di scrivere) qualcosa di comprensibile approfittando dell’occasione per accennare en passant che anche la politica spicciola potrebbe risultare fra le esperienze mistiche e pericolose, perché toglie all'essere umano il vestito della ragione lasciandolo letteralmente nudo in balia dei venti che lo sostengono, sospeso in aria, sopra un abisso senza fondo nel Mare di Ulisse.

La Calabria è, tutti i giorni dell’anno, sulle news per due ragioni. Per le alluvioni e per la ndrangheta. Si legge di paesi che le alluvioni travolgono a valle, di ponti che crollano, di montagne che si spaccano per effetto di erosioni secolari, di fiumare che allagano i raccolti, di creature umane e di bestie che galleggiano sulla cresta dei torrenti.

L'altra ragione è la delinquenza organizzata. Se il fenomeno in Calabria appare più preoccupante è perché, messo in rapporto con la situazione politica e sociale che ne determina l'esistenza, non si vede come si possa risanare l'albero malato senza bonificare la terra intorno.

Amare questa Terra non basta. Anche se ciò che si prova è un amore passionale dovuto al fatto che i calabresi amano una terra che ha molto sofferto e subito. Ha sofferto lei e hanno sofferto i suoi figli, per avere un piccolo posto al sole, devono superare ogni giorno difficoltà che gli altri non immaginano neppure.

C'è perciò un legame fra la sofferenza della terra e la sofferenza della sua gente. Si narra che il suo creatore volle il mare sempre turchese, la rosa sbocciante a dicembre, il cielo terso, le campagne fertili, i suoi raccolti pingui, l’acqua abbondante, il clima mite, il profumo delle erbe inebriante.

Operare su tutte queste cose nel presente e nel futuro, si scoprirà che il Big Bang fu preso da una dolce sonnolenza, forse perché compiaciuto della sua opera.

Del suo breve sonno approfittò un essere mefistofelico che assegnò a questa regione le avversità: le dominazioni, il terremoto, la malaria, il latifondo, le fiumare, le alluvioni, funghi parassitari, la siccità, la mosca olearia, l’analfabetismo, il punto d’onore, la gelosia, la N’drangheta, la vendetta, l’omertà, la violenza, la falsa testimonianza, la miseria, l’emigrazione.

Dopo le calamità, le necessità: il lavoro, la casa, la scuola, le strade, l’acqua, la luce, lgli ospedali, i cimiteri. A tutto questo bisogna aggiungere la giustizia, la libertà, il bisogno della grandezza, che ogni tanto germoglia in alcuni suoi figli; il bisogno del nuovo, il bisogno del meglio. Il bisogno di esser fieri dei propri antenati.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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fumata-nera-nulla1Anche a Carolei, cittadina alle porte di Cosenza, si è votato per l’elezione del nuovo Consiglio Comunale e per quella del Sindaco. Era in lizza una sola lista capeggiata da Francesco De Luca, perché l’altra lista capeggiata dal Sindaco uscente Iacucci era stata esclusa dalla competizione elettorale. Iacucci era stato ritenuto incandidabile per una condanna. Come previsto ha vinto a Carolei l’astensionismo, cosa che non è accaduto negli altri Comuni del Cosentino. Infatti a Panettieri, Cellara e San Vincenzo La Costa i cittadini non hanno disertato le urne, sono andati a votare, malgrado anche in questi Comuni era in lizza una sola lista elettorale. A Carolei hanno esercitato il loro diritto di voto appena il 29,87% degli aventi diritto al voto. Troppo pochi si sono recati alle urne. Hanno preferito la scampagnata ai monti e al mare evidentemente, direbbe qualcuno. No, hanno accolto le indicazioni del Sindaco uscente il quale aveva invitato i cittadini a disertare le urne. Francesco De Luca, unico candidato rimasto, non è stato, dunque, eletto Sindaco di Carolei, nonostante l’esclusione della lista Iacucci. Ora il Comune, come previsto dalla legge, sarà amministrato da un Commissario Prefettizio nominato dal Prefetto di Cosenza. Resterà in carica fino alla prossima elezione amministrativa. Ma ieri sera qualcuno ha festeggiato. A dire il vero hanno festeggiato in molti tra cui il Sindaco uscente. I tanti sostenitori di Iacucci, a urne chiuse, hanno sfilato per le vie del paese con tanto di suoni di clacson e fuochi d’artificio. Hanno fatto bene, hanno fatto male i cittadini della nobile cittadina a non recarsi alle urne? Non spetta a me dirlo che sono un estraneo. Hanno preferito, però è bene dirlo, la nomina di un commissario prefettizio alla guida del loro Comune, piuttosto che un Sindaco, democraticamente eletto, loro paesano, che conosce alla perfezione i vari e i veri problemi cittadini, perché consigliere comunale in carica nella passata consiliatura, nonché vice Sindaco di Iacucci. Io non avrei festeggiato. Carolei non avrà un Sindaco, non si sa per quanto tempo, e questo è molto grave. E’ una ferita che avrà delle conseguenze e che difficilmente si marginerà presto. I caroleani hanno disertato le urne perché vogliono bene al loro Sindaco uscente, hanno commentato in molti.

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