Redazione TirrenoNews
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Il cancro del Punteruolo Rosso: un’ amministrazione incapace di risultati
Martedì, 12 Novembre 2013 17:47 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiAmantea .Il Punteruolo Rosso viaggia come il cancro quando non si usano rimedi medici e nemmeno si invocano rimedi soprannaturali come i miracoli.
Le prime palme sono già in avanzato stato di necrosi con metastasi ampiamente diffuse.
Non solo ma le foglie cadute o che si fanno cadere sono abbandonate con il loro carico diffusivo della malattia e senza che nessuno se ne curi.
Amantea da tempo è come una città senza nessuno. Una città abbandonata a se stessa, dove al massimo di festeggia con canti e balli e prossimamente con luminarie.
È come se nel Far West i banditi che vengono da fuori entrano sparando, sparando assaltano la città e sparando scappino con il bottino lasciando la città più povera
Ma che serve mi chiedo aver dato l’allarme segnalando i primi casi già un mese fa. A che serve la ordinanza emessa con un qualche tempestività se poi non si fa nulla.
Ormai il comune è diventato come quel parroco che in qualche domenica dell’anno ricorda che il male esiste, che deve essere combattuto, ma intanto si sta domandando se la perpetua ha bruciato il pollo con le patate che gli piace tanto; in tutt’altre faccende affaccendato.
Se non il pensiero gli va alla signora gli ha raccontato di una città piena di vizi ma che si può raccontare solo nel chiuso del confessionale.
Abbiamo visto e fotografato le foglie di palma invase dal punteruolo ed abbandonate in mezzo alla strada , capaci, cioè, di diffondere il punteruolo senza alcun limite.
Poi la cooperativa con il mezzo del comune le raccoglierà, le porterà in qualche parte dove ( magari!) se va bene saranno bruciate e se va male saranno strumento di diffusione del Punteruolo.
Niente . Non si fa niente. Nemmeno di fronte al pericolo.
Come se questa città( e forse è così) non interessasse più a nessuno, in primis all’amministrazione comunale chiunque potesse farle male.
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Catania. La Guardia di finanza sequestra mezzo milione di euro a tre consiglieri
Martedì, 12 Novembre 2013 16:38 Pubblicato in ItaliaTutto nasce dalla legge siciliana che prevede il rimborso degli stipendi percepiti dai consiglieri provinciali.
Inizialmente l'avviso a comparire era stato inviato a Antonio Rizzo (Pd), Maurizio Tagliaferro (Mpa), Consolato Aiosa (Mpa), Gianluca Cannavò (Pdl), Sebastiano Cutuli (Gruppo misto), Antonio Danubio (Udc),
La Procura però successivamente chiese l'archiviazione delle posizioni di Rizzo, Aiosa e Tagliaferro e dei rispettivi datori di lavoro.
Rimasero quindi soltanto Gianluca Cannavò (Pdl), Sebastiano Cutuli (Gruppo misto), Antonio Danubio (Udc),
Al centro dell'inchiesta le indagini delle Fiamme gialle su rimborsi ottenuti indebitamente dall'Ente attraverso la simulazione del rapporto di lavoro o la falsa attestazione di mansioni e retribuzioni superiori a quelle effettivamente godute.
Secondo le indagini avrebbero ottenuto indebiti rimborsi dalla Provincia di Catania attraverso la simulazione del rapporto di lavoro o la falsa attestazione di mansioni e retribuzioni superiori a quelle effettivamente godute.
Ora sono stati sequestrati beni complessivi per circa mezzo milione di euro ai tre consiglieri della Provincia di Catania ed indagati dalla competente Procura della Repubblica di Catania che ne ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di truffa aggravata e falso
A seguito di provvedimento del GIP di Cataniaa i militari del nucleo di polizia tributaria della GDF hanno sequestrato 240mila euro di beni all'ex consigliere Gianluca Cannavò e dei suoi familiari; 71mila euro all'ex consigliere Sebastiano Cutuli e al suo datore di lavoro Carmelo Urso; e 171mila euro all'ex consigliere Antonio Danubio e al suo datore di lavoro Salvatore Nigita.
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Gli abitanti del Centro storico parlano e dicono la loro sullo scivolo!
Martedì, 12 Novembre 2013 15:48 Pubblicato in PoliticaHanno atteso forse con troppo dignità che la caciara sullo scivolo avesse fine, ma ora hanno ritenuto necessario dire la loro. E lo fanno con una lettera aperta diretta all’amministrazione comunale e protocollata ieri 11 novembre. Ecco il testo:
Spett.le Amministrazione Comunale Corso Umberto Primo Amantea
Oggetto: Centro Storico.
Stiamo vivendo sulla nostra pelle una storia che ha del ridicolo. Finalmente un segno dell’amministrazione comunale verso il centro storico e tutti blaterano! Soprattutto chi nemmeno lo conosce, soprattutto chi intende sfruttarlo come fosse cosa propria!
Noi coraggiosi che abbiamo il piacere, l’onore ed il coraggio di vivere nel centro storico, la cui vitalità e la stessa pulizia dipende dalla nostra presenza, non abbiamo ricevuto sulla vicenda del miglioramento dell’attuale impossibile accesso tra il parcheggio sotto il castello e le viuzze pedonali, la giusta e necessaria attenzione dai mass media locali.
Eppure l’eventuale miglioramento dell’attuale accesso, serve a NOI!
Tutti, invece, hanno parlato, o meglio sparlato. E nella foga di difendere il dimenticato centro storico hanno dimenticato i nostri problemi quotidiani che sono quelli di scendere da gradini impossibili una semplice cassa d’acqua, una bombola di gas, la spesa quotidiana. Per non parlare di una bombola di ossigeno o della lettiga di una autoambulanza!
A NOI serve un migliore accesso fino alla piazzetta sottostante il parcheggio. E quindi è a NOI che l’amministrazione deve sentire, non chi senza vivere il centro storico oggi fa finta di difenderlo dimenticando che è abbandonato da tempo, come per le Case Sciollate che stanno cadendo a pezzi e dove non si passa da anni nemmeno a piedi!
Sig Sindaco, sig Assessore, NOI vogliamo un accesso migliore , se possibile anche per una carrozzella a motore per un diversamente abile, per l’APE che ci porta la spesa a domicilio, per quella che ci porta la bombola di gas, o quella dell’ossigeno, per il nostro ciclomotore, magari anche spinto a mano.
NOI vogliamo un accesso moto veicolare per vivere dignitosamente il NOSTRO centro storico.
Gli altri quello che non lo vivono, quelli che intendono sfruttarlo, non DEVONO AVERE VOCE e se anche gridano che nessuno li ascolti. Non ne hanno diritto.
Per risolvere ogni problema basterà apporre una chiusura manuale od elettromeccanica all’ingresso della futura rampetta così che possano usarla con l’autorizzazione dell’amministrazione soltanto i residenti e non altri.
Vi invitiamo, pertanto, ad andare avanti ed a realizzare la rampetta motoveicolare sostitutiva degli attuali assurdi gradini!
Amantea,11.11.2013. Gli abitanti del Centro Storico
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