
Redazione TirrenoNews
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Un solo rinviato a giudizio per l’incendio nel porto di Cetraro.
Domenica, 11 Agosto 2013 09:47 Pubblicato in CetraroConcluse le indagini relative all’incendio avvenuto il 2 gennaio scorso nel porto di Cetaro nel quale sono andate bruciate due imbarcazioni, quella dell'avvocato Nicola Gaetano di Paola e quella del farmacista Carlo Licursi di Fuscaldo, ormeggiate una a fianco all’altro.
Le indagini sono state condotte dal vicequestore aggiunto Raffaella Pugliese e dall'ispettore capo Giuseppe Sciacca del commissariato di Paola.
Ora il sostituto procuratore di Paola, Maria Camodeca, ha chiuso le indagini preliminari e chiesto il rinvio a giudizio per Filippo Verta, 58 anni, accusato dell'incendio di due imbarcazioni e vistosi allontanare dal luogo dell’incendio nelle immagini tratte dall’impianto di video sorveglianza.
Soddisfazione del sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta il quale ha dichiarato: “Fermo rimanendo il sacrosanto principio della presunzione di innocenza salutiamo con soddisfazione l’esito delle indagini che hanno portato all’individuazione del presunto colpevole dell’incendio delle due imbarcazioni al porto. Eravamo certi che gli inquirenti, di cui apprezziamo l’efficienza e la professionalità, avrebbero certamente chiarito fatti e circostanze. Il Porto, dunque, è un luogo sicuro che garantisce chi lo sceglie per le proprie barche. Gli inquirenti, che ringraziamo per l’impegno che hanno manifestato sin da subito, hanno profuso un ottimo lavoro addivenendo all’esito che apprendiamo dalla stampa. Il Comune chiederà di essere ammesso come parte civile nel processo contro chiunque abbia arrecato danni ai nostri diportisti e danni incalcolabili all’immagine di un luogo che esprime solo bellezza e serenità non solo per i proprietari di barche, ma anche per numerose famiglie. La videosorveglianza era perfettamente funzionante, il molo vicino alle imbarcazioni bruciate era frequentato da cittadini e diportisti, il personale della società che gestisce i servizi era presente, il sistema anti incendio attivo. Continueremo a lavorare per rendere sempre più bella questa realtà che in questi anni abbiamo tenuto al sicuro da occhi indiscreti. Lo abbiamo fatto con coraggio, tenacia e convinzione grazie anche alla continua e costante collaborazione con la Prefettura e con le forze dell’ordine attraverso protocolli di intesa tesi a prevenire atti di criminalità. E continueremo assicurando ai nostri diportisti la serenità e la tranquillità che in questi anni hanno vissuto. A breve saranno pronti i servizi che stiamo allestendo attraverso ambienti salubri, comodi e certamente agevoli per chi sceglierà il nostro porto. Anche la parte peschereccia è interessata da nuovi lavori che riguardano la costruzione di un moderno mercato ittico e di nuovi servizi a disposizione dei pescatori. La darsena turistica è completa in ogni suo posto tanto da dover rimandare indietro diportisti che volevano ormeggiare nel porto di Cetraro. Tra l’altro, nei giorni scorsi, abbiamo rafforzato il sistema idrico dei pontili riattivando un vecchio pozzo e collegandolo alla rete portuale solo dopo aver avuto le analisi sulla potabilità dell’acqua. Così facendo abbiamo reso autonomo il porto turistico dal resto della città e soprattutto dalla zona Lampetia che soffriva la penuria d’acqua proprio per l’alto consumo che si produceva nel porto. Tutto questo lavoro – conclude la nota dell’Amministrazione – non sarà reso vano da chi pensa di consumare atti delinquenziali proprio sul luogo che ha segnato il riscatto della città».
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Scalea, sequestrata la merce ai venditori abusivi.
Domenica, 11 Agosto 2013 09:45 Pubblicato in Alto TirrenoOrmai Scalea vuole diventare la città della legge, invertendo la sua immagine negativa offerta in occasione dell’arresto della sua giunta e di mezza dirigenza burocratica.
E’un susseguirsi di interventi delle forze dell’ordine.
Lì’ultima, ma solo in ordine di tempo, è il controllo, con conseguente sequestro di merce, degli ambulanti abusivi
Ad eseguirla la Polizia locale( il cui comandante Giovanni Oliva è stato arrestato) in collaborazione con i militari della tenenza della Guardia di finanza hanno agito in borghese.
Erano le 22,30 quando sono entrati in azione.
A quel punto gli ambulanti , tutti senza autorizzazione, hanno abbandonato la piazza ed hanno lasciato in strada le merci che sono state oggetto di sequestro preventivo informando successivamente l’autorità giudiziaria
La gente comincia a chiedersi se per vedere le Forze dell’ordine ( a cominciare dalla Polizia municipale) fortemente impegnate occorre arrestare il comandante e la Giunta.
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Affonda il motopesca Odissea e l’equipaggio è salvato dal motopesca san Francesco di Paola
Sabato, 10 Agosto 2013 20:44 Pubblicato in Belmonte CalabroSe non fosse un fatto che poteva finire male ci sarebbe da chiedersi se i nomi sono importanti per il futuro ed il destino della pesca nel mare calabrese.
Affonda il motopesca Odissea, che richiama il peregrinare di Ulisse, ed i pescatori sono tratti in salvo, guarda caso, dal Motopesca “San Francesco di Paola”.
E’ occorso davanti alle coste di Amantea e di Belmonte Calabro, a poche miglia ( 4 miglia circa 7 km) a nord ovest degli scogli di Isca.
Sconosciute le cause
Rapidissimo l’affondamento
Per fortuna nei pressi si trovava il motopesca san Francesco che ha tratto in salvo il comandante e proprietario sig Fabio ed i due marittimi imbarcati.
Gli uomini dell’equipaggio sono stati sbarcati sula vicina spiaggia di Longobardi e da qui hanno rassicurato i propri familiari che li hanno poi raggiunti negli uffici della Guardia Costiera di Amantea
Solo più tardi sono arrivate le imbarcazioni della Guardia Costiera con sede nelle lontane Cetraro e Vibo valentia
Poteva finire male se non ci fosse stato il san Francesco di Paola e fino a quando anche il porto di Amantea non sarà dotato di una imbarcazione della Guardia Costiera.
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