
“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. La famosa frase è tratta da “Il Gattopardo” in quel dialogo essenziale che spiega, come pochi romanzi, il senso della Sicilia e della sicilianità. E perchè no della Calabria e della calabresità.
Ieri come oggi
Ed ecco che ricomincia l’estate ad Amantea e tutto cambia perché nulla cambi.
Tutti ciechi, con le palpebre socchiuse non come i miopi che si sforzano di mettere a fuoco per vedere meglio: affatto. Semmai per non vedere : troppa la responsabilità. Meglio non vedere, meglio non sentire, meglio non parlare; tantomeno scrivere. E per aiutarci a non vedere, a non sentire ci distraggono, ci fanno parlare di Berlusconi e del bunga, bunga, e noi popolo , come “ciavucchi” lì a ripetere pappagallescamente per avere il 5 e mezzo che poi diventa il sospirato 6 che ci permette di passare alla classe superiore fino al auspicato diploma di imbecilli civili.
Ecco arriva l’estate e ricomincia la vergognosa storiella del montaggio e smontaggio di lidi che si preparano a ricevere i turisti che poi non verranno.
Poi si pulisce la parte principale della spiaggia togliendo non solo “gli orfanielli”( cioè i legnetti portati dai fiumi e sparsi dalle onde delle mareggiate fin dentro i massi a difesa del rilevato ferroviario), le bottiglie di plastica, ma anche le poche pietre esistenti e se non si scansano anche le poche piante che crescono sulla sabbia e che aiutano nella difesa della spiaggia dai marosi.
Poi si scaricano i depositi acqua piovana( che tali non sono) facendo arrivare al mare l’acqua piovana( che tale non è). Lo si avverte dalla puzza che si diffonde nell’aria proprio ora che non si sente più il profumo di zagara. Danno l’allarme gli abitanti del posto.
E guarda caso il mare mostra tutto il suo dolore. Un risultato vergognoso. Terribili macchie di schiuma perfino spesse che si avvicinano al bagnasciuga e che le piccole onde piano, piano distruggono riversando il tutto sulla sabbia. Dove resta pronto ad essere ripresa dalla prima mareggiata per ridiventare ancora una volta la porcheria che alberga sul mare.
Un infinito. Un continuum.
Già , perché cambiare? Se lo facessimo non sarebbe più il nostro mare. Che mare sarebbe se non fosse sporco?
Era la frase che si soleva ripetere quando si voleva chiamare sciocco chi credeva alla più grosse ed inaccettabili panzane, così offendendolo, se non soltanto dare corso ad una forte discussione magari mentre si giovava a carte davanti alle porte di una delle tante cantine.
Oggi non si parla più di ciucci che volano, ma i creduloni continuano ad esistere nella specie locale anche se con qualche differenza.
Innanzitutto il locus: non avviene più davanti alle cantine, ma magari giocando a tressette davanti ad un bar od una sala giochi, o in uno dei finti salotti culturali ed informativi dove si incontrano i nullafacenti od i malpensanti( sempre ben informati)
Poi c’è sempre di mezzo il lavoro e la politica.
Ed eccovi la nuova storia del ciuccio che vola.
La domanda che gira: “Ma è vero che la giunta ha deciso di raddoppiare il numero degli informatori ambientali dimezzando ai vincitori l’entità della indennità da corrispondere?”
Se per la domanda del ciuccio non c’era bisogno di risposta, per quest’ultima sembra al contrario si imponga.
“ E perché mai solo altri 13 se ce ne sono ben 33 che seguono in graduatoria? Quale sarebbe il discrimine per sceglierne solo 13 e non ( per esempio) 26. Riducendo la indennità ad un terzo invece che a metà?”
“ E quindi-insiste il conoscente- secondo te l’unico modo lecito è quello di trovare altri soldi per far lavorare altri giovani?”
“ Già. Non è sempre possibile che ad Amantea i comportamenti siano oltre le leggi e si ritenga di farla sempre franca!”
Coreca ed il Lido Azzurro sono stati i simboli del miglior turismo amanteano, quello degli anni sessanta-settanta, quando la TV ne mostrava le splendide immagini della spiaggia e della natura di Coreca mentre si svolgevano i giochi senza frontiera che fu per Amantea un momento di giusta fama.
Natura e sviluppo anche grazie all’utilizzo del bellissimo scoglio dove la bella gioventù del tempo si incontrava per ballare.
Poi il silenzio , Coreca quasi scompare come oggi è scomparsa la sua bella spiaggia.
E dopodomani dopo tanti anni di finta politica il nuovo PD la pone tra le prime comunità da incontrare.
Ecco la nota del segretario del circolo PD di Amantea Salvatore Pirillo:
“Il circolo del Partito Democratico di Amantea incontra i cittadini di Coreca e della Marinella per discutere dei problemi del territorio venerdì 10 maggio 2013 alle ore 19 presso l'hotel MAREBLU. Il futuro della nostra amata Amantea lo vogliamo costruire insieme. La politica dell’ascolto parte dal basso.
TI ASPETTIAMO PARTECIPA ANCHE TU!
Il Segretario Salvatore PIRILLO”