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Redazione TirrenoNews

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La commissaria prefettizia è il vice prefetto vicario.  
Domani, al massimo dopodomani, la dottoressa sarà ad Amantea.

 

Ottima scelta, se vera la notizia della nomina della dottoressa Greco, perché, come abbiamo detto, la situazione che troverà ad Amantea sarà difficile, molto difficile.

Il prefetto Greco e collaboratori troveranno una situazione finanziaria difficile ed anche molti debiti ed esiste il concreto rischio del dissesto. Tutta la città aspetta che lo Stato, espresso dai commissari prefettizi, faccia conoscere tutta la verità sinora nascosta sulla situazione finanziaria. Una verità che si impone, per capire chi ha creato tutti questi debiti, vivendo al di sopra delle reali possibilità e trasferendo i debiti alle incolpevoli future generazioni.

 

E non basta.

Troveranno anche una brutta situazione organizzativa e gestionale, personale insufficiente, anche dequalificato e per molti versi persino intoccabile.

Un comune senza Vigili Urbani o quasi.

Un comune senza responsabile del servizio di Stato civile.

Un comune senza responsabile dell’ufficio tributi.

E potremmo continuare a lungo.

 

Sappiamo che i commissari staranno pochi mesi, se è vero che le votazioni ad Amantea saranno collegate alla prima occasione elettorale di fine maggio od inizi di giugno, e che pertanto non sarà possibile bandire tutti i concorsi, ma chissà che…

E poi troveranno una situazione giudiziaria ben difficile, con tante cause in corso e per le quali dovranno adoperarsi.

E non si esclude che altre cause inizieranno a breve, se le notizie che abbiamo sono corrette.

Tra tante incertezze cominciamo dalle certezze.

Una è che gli Amanteani che non hanno avuto risposta alle loro esigenze chiederanno di incontrare i commissari.

La lista per quanto ne sappiamo non è corta.

L’altra è che è impossibile che i politici non chiedano di essere ascoltati, sia quelli della ex maggioranza che quelli della ex minoranza

Ed ognuno porterà le proprie ragioni, le proprie verità, le proprie richieste.

Auguri ai signori commissari, auguri ad Amantea.

La notizia della morte di Patrizia Schettini di anni 53 aveva fatto rapidamente il giro di tutta Amantea

 

 

Non solo per la presenza dei suoi congiunti nella cittadina cosentina, ma anche per la particolarità della sua morte.

Il giorno del decesso la donna venne trovata riversa ai piedi delle scale che conducono alla villetta di famiglia.

 

Si pensò ad un incidente domestico ma questa tesi non convinse gli investigatori, insospettiti da un graffio sul braccio della Schettini e da segni di strangolamento poi accertati dall'autopsia.

 

Saranno le indagini a portare verso il figlio più piccolo, che nel frattempo si era fatto tatuare sul braccio la frase «Nemmeno la morte ci potrà separare. Ti amo mamma».

Secondo la ricostruzione dei fatti, dopo un litigio dovuto al rendimento del ragazzo al conservatorio, l'allora 17enne, dopo uno schiaffo subìto, avrebbe avuto un raptus e avrebbe aggredito la madre.

 

I poliziotti della squadra mobile di Cosenza non trovarono segni di effrazione e quindi l’ipotesi del furto fu subito accantonata.

Quel decesso aveva, però un qualcosa di strano e così i poliziotti decisero di andare a fondo e piazzarono microspie.

E così la intercettazione.

Al genitore che gli chiedeva quello che era accaduto veramente la mattina del primo aprile scorso, il giovane si è lasciato andare: «Si, papà, l’ho uccisa io la mamma».

 

Il dialogo venne intercettato dalla polizia che aveva piazzato delle microspie dentro la casa.

La procura di Cosenza allora ordinò l’arresto del ragazzo con l’accusa di omicidio volontario.

Ed il giovane venne portato nel carcere minorile di Catanzaro.

Poi la condanna in primo grado, con rito abbreviato.

Una condanna a 14 anni e otto mesi.

Ora l’appello e la pronuncia della corte d'appello di Catanzaro.

E la pena è stata ridotta a 12 anni

Ieri sera una signora ha scritto : “Buonasera, DOMANDA: i miei genitori di 70 e 75 anni hanno ricevuto una bolletta d’0acqua di 70.527,46 euro per il periodo 2014/2015".

Continua - "Vorrei sapere se questa cifra assurda è arrivata anche ad altri e come fanno 2 persone di 70 e 75 anni , che hanno un appartamentino di 100 mq, e che ci vivono solo un paio di mesi all’anno, a consumare 70527,46 euro di acqua in un anno?  
Se qualcuno può aiutarmi ne sarei molto grata. Buona Serata".

 

La lettera è firmata.

E la signora (la figlia, credo) dell’intestatario delle bolletta ha allegato la stessa.  

Impossibile quindi, non leggerla ed impossibile non cogliere che:

-Si tratta di un italiano all’estero che vive in Belgio a Maasmechelen (nella bolletta si legge Maasmecelen); un italiano che ha scelto Amantea, dove abita in via Lungomare, per comprare una casa nella quale viene ad estivare!!).

 

- che la lettura al 31 dicembre 2014 era di 744 mc;

-che la lettura al 31 dicembre 2015 era di 54.102 mc;

 

-che il consumo effettivo in luogo di 53.358mc 54.102-744= 53.358) è stato stabilito in 99.261mc ??

Ma chi ha fatto questi calcoli?

Non è che il freddo nel quale sono costretti a lavorare ha loro bloccato le sinapsi?

Od i pc sono andati in tilt visto che salta la corrente?

 

- ed in effetti il consumo addebitato è stato pari a 53.358mc da cui è nato l’addebito di 41.619,24 euro per consumo di acqua, 5.869,38 per fognatura e 16.540,98 per depurazione.

 

Per fortuna ci viene detto che l’ufficio è immediatamente corretto la bolletta.

Meno male che al signor B...(x) non è venuto un infarto.

Certo che deve essere rimasto non poco sorpreso.

La cosa resta comunque inspiegabile.

 

Per esempio chi avrebbe fatto questa lettura? Ma è stata davvero fatta? O si tratta di un calcolo teorico?

E chi ha registrato la medesima? Non è rimasto sorpreso per un consumo così esorbitante? E nessuno ha letto, magari semplicemente stampando la bolletta o notificandola, l’addebito abnorme?

 

Ma forse gli addetti non hanno nemmeno il tempo di leggere ciò che scrivono, di capire che in questo modo possono incorrere in macroscopici errori che se posti in rete possono dare l’impressione di un ufficio che funziona poco e male.

Nessuno si offenda o si alteri, per carità, ma era ed è impossibile non rendere pubblica la notizia, già pubblica, invero, e che ha suscitato una forte reazione sociale giunta al nostro sito ed anche all’ufficio tributi che è immediatamente intervenuto correggendo l’errore..

 

(x) cognome rimosso a richiesta.

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