
Redazione TirrenoNews
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La Guardia Costiera sequestra rete non autorizzata ad Amantea
Venerdì, 21 Settembre 2018 19:02 Pubblicato in Campora San GiovanniContinua l’attività di contrasto alla pesca illegale portata avanti dagli uomini e dalle donne della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina.
Nel corso della giornata del 20.09.2018, nell'ambito degli ordinari controlli sulla filiera della pesca, con particolare riferimento alla pesca illegale dei prodotti ittici, il personale a bordo della motovedetta CP 2096 della Guardia Costiera di Vibo Valentia ha sequestrato un attrezzo da pesca professionale utilizzato in maniera illegittima, presumibilmente da pescatori senza regolare licenza.
L’attrezzo sequestrato, una rete da posta del tipo “imbrocco” lunga circa 600m, era priva delle targhette identificative che la normativa vigente richiede di apporre agli attrezzi utilizzabili dai soli pescatori professionali, sulle quali vanno indicati i dati dei pescherecci su cui sono imbarcate.
L’attrezzo sequestrato si trovava al largo delle acque di Campora San Giovanni del Comune di Amantea (CS).
Le attività di controllo da parte della Guardia Costiera continueranno nei prossimi giorni, sia via terra che via mare, al fine di garantire la costanza nell’azione di contrasto della pesca illegale e dell’immissione del frutto di tale pesca sul mercato.
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Ci perviene notizia di furti e tentati furti di auto.
Tutti praticati in questi ultimi giorni.
Sia a Campora San Giovanni che ad Amantea.
Non si comprende perchè rubino o tentino di rubare solo Pande.
Come se se ne facessero collezione.
Peraltro solo Pande a benzina.
E stranamente ci dicono preferibilmente grigie.
Evidentemente le auto sono poi portate fuori città.
Il che fa credere che i ladri vengano da qualche paese vicino.
Le Forze dell’ordine sono in allerta e sembra che saranno predisposti appostamenti notturni e posti di blocco sulla SS18 e sulle strade provinciali
Nessuna notizia da parte dell’amministrazione comunale e del Comando di Polizia Municipale che sono titolari delle video camere che potrebbero fornire preziose informazioni.
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Ma che fine ha fatto il Ponte sul Savuto?
Venerdì, 21 Settembre 2018 18:14 Pubblicato in Basso TirrenoE’ la domanda che si fanno tanti noceresi e tanti cletesi ed amanteani.
Tutta gente che dalla ricostruzione del ponte trarrebbe indubbio beneficio.
Non si tratta di fare un ponte nuovo, ma semplicemente di ricostruire quello caduto nel letto del fiume Savuto ormai tanti anni fa.
Eppure i presidenti della provincia di Catanzaro avevano ripetutamente assicurato le popolazioni della sua ricostruzione.
I soldi ci sono è stato detto.
Non solo, ma è stato ribadito che i lavori saranno appaltati a breve
A fine , marzo, a fine aprile, a fine giugno, a fine luglio, a fine agosto…
Ora le popolazioni interessate aspettano fine settembre e magari fine ottobre o fine novembre
E chissà che non giunga anche fine 2018.
Speravamo che il presidente della provincia di Catanzaro Vincenzo Bruno rispettasse gli impegni assunti
Impegni risalenti al 17 novembre 2017 anche in seguito anche alla presa di posizione dei sindaci del comprensorio al tempo Fernanda Gigliotti di Nocera Terinese, Pietro Raso di Gizzeria, Giovanni Costanzo di Falerna (anche nella sua veste di consigliere provinciale) e Leopoldo Chieffallo di San Mango D’Aquino nel corso della riunione convocata per lo stesso giorno dal presidente Bruno nella sede dell’Amministrazione provinciale, durante la quale i quattro sindaci sollecitati in merito dal presidente Bruno si sono espressi in maniera unanime sulla necessità di procedere nella realizzazione del viadotto.
Impegni confermati i primi di Maggio 2018 dagli uffici tecnici responsabili della Provincia di Catanzaro, rispondendo a più sollecitazioni provenienti da cittadine e rappresentanti delle
associazioni produttive, hanno reso noto che sono state avviate le procedure che porteranno alla pubblicazione entro pochi giorni del bando di gara per l’affidamento dei lavori. Sono stati, infatti, ultimati i necessari adempimenti tecnico-amministrativi relativi ad adeguamenti tecnici e strutturali.
Ora il silenzio.
Ricordiamo che l’importante infrastruttura è stata prima danneggiata dall’alluvione del 2006 e quindi trascinata a valle dall’impeto della piena nel 2008.
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