
E’ la domanda che si fanno tanti noceresi e tanti cletesi ed amanteani.
Tutta gente che dalla ricostruzione del ponte trarrebbe indubbio beneficio.
Non si tratta di fare un ponte nuovo, ma semplicemente di ricostruire quello caduto nel letto del fiume Savuto ormai tanti anni fa.
Eppure i presidenti della provincia di Catanzaro avevano ripetutamente assicurato le popolazioni della sua ricostruzione.
I soldi ci sono è stato detto.
Non solo, ma è stato ribadito che i lavori saranno appaltati a breve
A fine , marzo, a fine aprile, a fine giugno, a fine luglio, a fine agosto…
Ora le popolazioni interessate aspettano fine settembre e magari fine ottobre o fine novembre
E chissà che non giunga anche fine 2018.
Speravamo che il presidente della provincia di Catanzaro Vincenzo Bruno rispettasse gli impegni assunti
Impegni risalenti al 17 novembre 2017 anche in seguito anche alla presa di posizione dei sindaci del comprensorio al tempo Fernanda Gigliotti di Nocera Terinese, Pietro Raso di Gizzeria, Giovanni Costanzo di Falerna (anche nella sua veste di consigliere provinciale) e Leopoldo Chieffallo di San Mango D’Aquino nel corso della riunione convocata per lo stesso giorno dal presidente Bruno nella sede dell’Amministrazione provinciale, durante la quale i quattro sindaci sollecitati in merito dal presidente Bruno si sono espressi in maniera unanime sulla necessità di procedere nella realizzazione del viadotto.
Impegni confermati i primi di Maggio 2018 dagli uffici tecnici responsabili della Provincia di Catanzaro, rispondendo a più sollecitazioni provenienti da cittadine e rappresentanti delle
associazioni produttive, hanno reso noto che sono state avviate le procedure che porteranno alla pubblicazione entro pochi giorni del bando di gara per l’affidamento dei lavori. Sono stati, infatti, ultimati i necessari adempimenti tecnico-amministrativi relativi ad adeguamenti tecnici e strutturali.
Ora il silenzio.
Ricordiamo che l’importante infrastruttura è stata prima danneggiata dall’alluvione del 2006 e quindi trascinata a valle dall’impeto della piena nel 2008.
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Basso Tirreno