
Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ecco il duro attacco del M5s ad Oliverio:
“Patetico. Non trovo aggettivo più adatto per commentare il tentativo del Presidente della Regione e dei suoi valletti/e di scaricare su di me, e dunque sul M5S, la responsabilità della epocale figuraccia
fatta in queste ore con l’ennesimo fiasco della candidatura della Sila a sito patrimonio dell’Unesco, figuraccia sua personale ma anche collettiva, purtroppo, nella misura in cui ufficialmente (ancora) ci rappresenta tutti.
Anzi sì, aggiungo un secondo aggettivo: puerile.
L’arroganza questa volta lo ha tradito, anche questa volta lo ha tradito. Oliverio, infatti, non ha esitato a vantare la preliminare visita valutativa della UICN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) come un successo e un’ipoteca sul risultato finale, e ciò anche per supportare la permanenza più che decennale della dott.ssa Sonia Ferrari nel ruolo di Commissario del Parco (sperando di garantirla sine die!).
Nel momento in cui, però, sull’edizione veneta del “Corriere della Sera” del 19 gennaio 2019, a cinque giorni dall’esito finale dell’iter, è stato insinuato che la candidatura calabrese non dovesse impensierire i Veneti, perché la Calabria pareva essere sul punto di ritirarsi, ha taciuto.
Anzi no, non del tutto: ha avuto la spudoratezza di accusare me, che il 23 gli chiedevo pubblicamente spiegazioni, di avere inventato ogni cosa.
Non ha gridato allo scandalo per l’indiscrezione pubblicata dal “Corriere” ma ha taciuto, ripeto, il nostro scaltrissimo Presidente, niente affatto stupito o indignato, perché sapeva bene che la Sila, anche quest’anno, non aveva alcuna probabilità di essere ‘premiata’ con uno dei due posti a disposizione.
Meglio tacere, allora, per non attirare l’attenzione prima del 24 e solo dopo, a cose fatte, fingere il candore di chi cade dalle nuvole ed evocare fantomatici nemici...
La candidatura degli ecosistemi boschivi della Sila risale al 2012 e da allora non ha mai prodotto l’effetto sperato.
Imputare l’ennesimo flop, quello del 2019, al Ministero dell’Ambiente che ha appena sostituito la Ferrari, stabilendo anzi un nesso di causalità tra i due fatti, come leggo, è veramente funambolico. Gli aggettivi sono diventati tre: patetico, puerile e funambolico.
Anzi no, sono quattro, perché credere di potere ingannare ancora e così platealmente i cittadini calabresi, giocando in fine anche sul mantra della preferenza accordata al Nord in ragione del peso della Lega nel governo gialloverde – lo stesso di cui “Libero” lamenta, invece, che governano i terroni! –, qualifica il tentativo di barcamenarsi del Presidente-equilibrista anche come pietoso!
Eppure non è mai stata della partita, la Sila, perché se nel 2014 la stessa Unesco l’ha riconosciuta Riserva della Biosfera, e lì i requisiti c’erano, l’altopiano nel suo insieme non ha, lo ribadisco e chiunque può verificarlo, i requisiti minimi richiesti ai siti che l’Unesco riconosce patrimonio dell’umanità.
Non li ha, e Oliverio lo sa benissimo, perché ha contribuito non a promuovere politiche che potessero cambiare in meglio le cose ma a peggiorare sensibilmente il quadro.
Oltre che per l’eccessiva antropizzazione, infatti, la Sila soffre di abusivismo edilizio. In tema di agricoltura, non riesce a passare al biologico a causa dell’uso smodato di pesticidi nelle coltivazioni di patate e, quanto al patrimonio boschivo, oggetto specifico della valutazione, tagli indiscriminati e incendi sono all’ordine del giorno.
Che dire poi delle tante centrali a biomassa autorizzate dalla Regione in spregio all’interesse collettivo e degli appetiti malsani che suscitano?
Come poteva pensare, Oliverio, di darla a bere all’inviato della UICN e come poteva pensare che, alla luce delle valutazioni di quello, il Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco e il Ministero dell’Ambiente avrebbero appoggiato una farsa neppure tanto abilmente camuffata?!
Ma no, non lo pensava…
Pietoso, ecco, sì, pietoso è proprio l’aggettivo più adatto!
Margherita Corrado (M5S Senato)
Etichettato sotto
Quasi risolti i problemi del Venezuela?. Il papa sta pregando per loro!
Venerdì, 25 Gennaio 2019 18:36 Pubblicato in MondoIl Venezuela sta vivendo un momento drammatico con decine e decine di vittime
E questo proprio mentre il Papa è a Panama vivendo la giornata mondiale della gioventù.
Ma il Papa segue le vicende del Venezuela e prega per tutti i venezuelani.
“Il Santo Padre, raggiunto a Panama dalle notizie provenienti dal Venezuela, segue da vicino l’evolversi della situazione e prega per le vittime e per tutti i Venezuelani. La Santa Sede appoggia tutti gli sforzi che permettano di risparmiare ulteriore sofferenza alla popolazione”
Intanto il mondo si divide tra pro e contro Maduro.
A favore di Guaidò gli Usa e quasi tutti gli Stati americani e dall’Ue.
A favore di Maduro la Turchia, Russia, Cina, Siria e Iran e, in America Latina, Cuba, Bolivia e Nicaragua.
Si è riunito il Consiglio di sicurezza dell'Onu
Durante la riunione straordinaria del Consiglio permanente dell'Osa, Organizzazione degli Stati americani, a Washington, il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha affermato: "Il tempo del dialogo è finito: il governo di Nicolas Maduro è illegittimo e tutti gli stati dell'Organizzazione degli Stati americani ora devono riconoscere la legittimità del presidente del Venezuela ad interim, Juan Guaido”.
Ricordiamo che Papa Francesco ricevendo martedì 11 settembre, giorno della festa di Nostra Signora di Coromoto, Patrona del Venezuela, i 46 vescovi della Conferenza Episcopale Venezuelana, giunti in Vaticano ha chiesto ai vescovi venezuelani: “restate vicini al popolo e continuate a stare accanto a coloro che più soffrono”.
Sicuramente per questo il Papa ha dato la sua benedizione a Maduro( vedi foto).
Intanto Guaidò inizia e conclude ogni suo comizio facendosi il segno della Croce!
Riuscirà la benedizione data a Maduro a risolvere questo grave problema?
Intanto monsignor Enrique Perez Lavado attraverso il suo account Twitter dice che in una chiesa assediata dall’esercito di Maduro( vedi foto)«Dentro ci sono almeno 700 persone che sono praticamente assediate». Lo spettro della violenza è dietro l'angolo.
Riusciranno le preghiere del Papa a risolvere questo grave problema?
Ultimo aggiornamento 25.01.2019 ore 15.30
Il Papa benedice Maduro
Etichettato sotto
Sangineto: incendiate le villette dei fratelli Maurizio e Sergio Aiello
Giovedì, 24 Gennaio 2019 19:38 Pubblicato in Alto TirrenoÈ la notte tra martedì e mercoledì, quando qualcuno avvisa i pompieri e i carabinieri che all’inizio del paese di Sangineto, zona Jungle, divampa forte un incendio che interessa due abitazioni.
Si tratta di due villette utilizzate solo nei mesi estivi poste in una zona poco frequentata durante i mesi invernali.
Sul posto sono subito arrivati i Vigili del Fuoco che hanno impiegato più di due ore per domare i due distinti incendi che hanno provocato seri danni alle due strutture.
Sul posto anche i carabinieri per le verifiche del caso, e pare che entrambi gli incendi siano di matrice dolosa.
Un episodio che, per come si è configurato, lascia pensare ad una mano criminale che ha agito nella “tranquillità” della zona e con un obiettivo preciso: mandare un messaggio alle vittime e fare danni. Se a questo aggiungiamo che i proprietari delle due villette andate in fumo, sono i famosi fratelli Maurizio e Sergio Aiello, imprenditori della movida cosentina ma anche molto attivi in Sila e sull’alto Tirreno cosentino, il movente di questo infame gesto, diventa più chiaro.
L’incendio delle residenze estive dei fratelli Aiello potrebbe essere legato al racket, così come ipotizzano gli investigatori.
Ma anche ai tanti interessi economici dei fratelli.
Per il momento gli investigatori sono al lavoro per stabilire le “cause” dell’incendio, e per arrivare all’autore, o agli autori, di questo vigliacco gesto.
Da Iacchite - 24 Gennaio 2019
Etichettato sotto