
Redazione TirrenoNews
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Amantea dimentica Falcone. Se ne ricorderà forse il 19 luglio?
Giovedì, 23 Maggio 2019 21:48 Pubblicato in CronacaLo scorso anno Amantea ricordò e celebrò i due indimenticabili eroi Falcone e Borsellino ed appose anche una targa a memoria
Era il 19 luglio 2018.
Niente oggi 23 maggio a ricordo di Giovanni Falcone.
Nemmeno un fiore .
Nemmeno un saluto.
Da parte di nessuno.
Come se non esistesse.
Nessuno poi a ricordare gli altri eroi che morirono in quel botto spaventoso che uccise Giovanni Falcone
Parliamo della moglie Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
Cosa ha fatto oggi Amantea?.
Dove erano le persone perbene che devono a Falcone ed agli altri eroi la democrazia che ancora viviamo?.
Dove erano i politici che normalmente parlano e parlano di onestà, di correttezza, di democrazia ?
Aspettiamo risposta.
Sanità. Gli amanteani sono fortunati e non lo sanno.
Giovedì, 23 Maggio 2019 21:22 Pubblicato in Campora San GiovanniSono sempre a lamentarsi gli amanteani e quelli che hanno come riferimento il poliambulatorio di Amantea (Aiello Calabro, Serra d’Aiello, Cleto, San Pietro in Amantea, Lago, Belmonte Calabro, Longobardi, Fiumefreddo Bruzio).
Ed inutilmente i gestori del Poliambulatorio li rassicurano che va tutto bene.
Non solo ma garantiscono addirittura che il poliambulatorio di Amantea offre i migliori Lea della Calabria( o quasi).
Per capirlo occorre guardarsi intorno.
Per esempio Polistena, che ha poco più di 10 mila abitanti, ha un ospedale la cui TAC non funziona perché è rotta da mesi ed i pazienti di riferimento sono costretti a spostarsi da una parte all’altra.
Amantea allora è fortunata !
Non solo non ha l’ospedale che la politica amanteana non ha voluto quando ci erano stati assegnati i relativi fondi( fine anni sessanta).
Ma non ha nemmeno la TAC e quindi i pazienti non sono costretti a spostarsi quando non funziona.
Beh, certo la verità è che se la avesse i pazienti non sarebbero costretti sempre a spostarsi ma solo quando si guasta.
Non solo ma la fortuna è doppia.
Pensate, infatti, se avesse la TAC e non avesse gli specialisti necessari per la esecuzione e la relativa refertazione.
Come succede per le radiografie.
Ma la fortuna maggiore è quella di non essere presi in giro dai politici (a proposito, ma ce ne sono? ) di tutte le razze e partiti.
E tantomeno dai sindaci molti dei quali sono distratti od in tutt’altre faccende affaccendati.
Polistena la Tac è rotta e gli ammalati sono costretti a migrare
Giovedì, 23 Maggio 2019 20:52 Pubblicato in Amantea Futura“Il Tomografo assiale computerizzato (Tac) dell’ospedale di Polistena è fermo da mesi in attesa di riparazione, ed i pazienti sono sballottati da un presidio ospedaliero all’altro.
“L’odissea quotidiana imposta a decine di ammalati, l’impotenza del personale medico e paramedico in servizio a Locri e Polistena, certificano una sorta di ‘stato di guerra’ da cui non sono certamente esenti le responsabilità della Giunta regionale, ulteriormente aggravate dalla decisione del Governo nazionale di perpetuare il commissariamento della sanità calabrese nominando ‘tecnici’ da fuori regione, senza che, a tutt’oggi, sia stata intrapresa alcuna azione utile e virtuosa per riportare in asse la gestione nel settore” dice Nicolo..
Poi continua “Peraltro la sanità nel reggino, stando ai dati pubblicati lo scorso lunedì da Il Sole-24 Ore, contribuisce, a causa della vetustà delle strutture e dell’impoverimento del personale per il blocco delle assunzioni, con quasi il 24% dei ricoveri fuori regione ad alimentare il così detto ‘buco’ del piano di rientro, senza alcuna manifestazione di volontà, da parte di giunta regionale e commissari straordinari, a indicare strade che ricompongano una situazione a dir poco frantumata”. E prosegue affermando che “ In queste condizioni che i livelli essenziali di assistenza siano garantiti è una bufala colossale le cui conseguenze sono tutte a carico dei pazienti e del personale della sanità oberato ‘H24’ da turni insostenibili, come al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, con il pericolo costante di incorrere in errori per il flusso inarrestabile di casi in emergenza-urgenza affrontati in piena crisi di deficit di organici.
Il quadro è più che mai allarmante e non si possono lasciare intere comunità, come la Piana di Gioia Tauro e la Locride, senza la certezza di avere presìdi ospedalieri in grado di fronteggiare le esigenze di ricovero, deprivati di strumenti diagnostici efficienti a causa di inspiegabili e ingiustificabili ritardi manutentivi.
Commissari e Giunta regionale – conclude l’esponente politico di FdI- – ognuno per la propria parte, si attivino velocemente per porre fine allo stillicidio dei guasti alle apparecchiature diagnostiche fondamentali per la salvezza di una vita umana e smettano di considerare i pazienti e chi soffre come merce da sballottare da un ospedale all’altro per l’assenza di una rete organizzativa che sia in grado di tenere insieme tutti i presidi ospedalieri per evitare agli ammalati, dopo centinaia di chilometri in ambulanza, di sentirsi dire che “l’apparecchio è guasto”.