
Redazione TirrenoNews
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La stazione di Amantea abbandonata a se stessa. Perche' nessuno interviene?
Lunedì, 01 Dicembre 2014 21:37 Pubblicato in Primo PianoSe andate nella stazione ferroviaria di Amantea per prendere un treno e vi capita di avere un bisogno fisiologico che fate?
Cercate un bagno, vero? E lo trovate.
Non uno ma due, uno per le donne ed uno per gli uomini.
Sono in fondo alla palazzina ferroviaria lato sud. Ma vi avvertiamo. E’ inutile andarci. Sono sempre chiusi a chiave e quindi inutilizzabili.
Per fortuna che c’è un bar al quale vi potete rivolgere. Sempre che sia aperto. Lo è spesso ma non sempre.
D’altro canto non può aprire per sopperire alle deficienze delle ferrovie.
E pensare che se un bar apre senza servizi igienici i NAS o le ASP che funzionano lo chiudono.
Ma le ferrovie sono intoccabili? Al di sopra della legge? No, certamente.
Ed allora perché nessuno interviene ?.Non interviene l’ASP e non interviene l’amministrazione comunale.
I turismo è anche questo e non solo “sorrisi e canzoni”. E non basta. Dovete anche sapere che andare di sera nella stazione ferroviaria di Amantea è un azzardo. Sui quattro lati della palazzina ferroviaria ci sono organi illuminanti. Ma nessuno di loro funziona e la stazione è completamente al buio.
Le scarse luci sono quelle del marciapiede centrale.
Devono restare spente queste luci? Sicuramente no. Perché mai avrebbero dovuto piazzarle se poi non dovevano funzionare?
E se devono funzionare per la sicurezza anche fisica degli accedenti perché nessuno sostituisce le lampade fulminate ?
A chi compete? E chi sta omettendo il proprio dovere?
Ed a chi tocca controllare?
Possibile che una stazione che serve non solo una cittadina di 15 mila abitanti ma anche un comprensorio di circa 40 mila abitanti debba essere così abbandonata?
Perché nessuno la tutela e tutela così i viaggiatori?
Anche in questo caso un solo amministratore di maggioranza o di minoranza che gridi il suo sdegno possibile che non si trovi? Che ci stanno a fare?
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Amantea: "Problemi a scuola: ci impediscono di entrare". Parla il M5S
Lunedì, 01 Dicembre 2014 21:30 Pubblicato in CronacaIl M5S non viene fatto entrare nella scuola per verificare le infiltrazioni di acqua.
Ecco cosa dichiara la consigliera comunale Francesca Menichino:
“In data 6 novembre un gruppo di genitori provvedeva, mediante lettera protocollata presso il Comune di Amantea, a segnalare una infiltrazione di acqua verificatasi all'interno dell'Istituto Scolastico di Campora San Giovanni.
Tale lettera perveniva il giorno 20 novembre anche al Movimento politico Cinque Stelle rappresentato in seno al consiglio comunale da Francesca Menichino che sette giorni dopo si attivava telefonicamente a contattare il Dirigente Scolastico per chiedere di poter visitare i locali della scuola previa comunicazione.
La consigliera riceveva ampia disponibilità da parte della Dirigente, tant'è che veniva contattata per concordare l'orario di visita.
Pertanto, in data 28 novembre, il Consigliere Comunale M5S, Francesca Menichino, protocollava, presso l'Istituto di cui sopra, formale istanza di visita dei locali del plesso scolastico, ma nel giorno previsto in data 29 novembre si scontrava con una inaspettata risposta della dott.ssa Nella Pugliese la quale comunicava la impossibilità di effettuare qualsiasi visita di tipo ispettivo da parte di un componente di un partito politico, poiché non prevista da alcun tipo di norma senza, però, far riferimento ad alcuna legge o regolamento disciplinante tale caso.
Contestualmente rassicurava che il problema lamentato fosse stato segnalato e risolto comunicando, altresì, che qualsiasi ispezione dovesse essere effettuata, avrebbe dovuto prevedere la presenza di controparte o autorizzazione del Sindaco, essendo il locali della scuola di proprietà comunale.
Le ragioni del rifiuto sarebbero nella avvenuta soluzione del problema, ma il M5S osserva che:
“Detto ciò, apprendiamo favorevolmente che si sia provveduto alla soluzione del problema ma, nonostante la notizia, non si comprende l'atteggiamento del Dirigente Scolastico resasi dapprima disponibile alla visita dei luoghi ed improvvisamente mutato nell'arco di pochi giorni impedendo, quindi, l'ingresso nella scuola al consigliere comunale e anche ai genitori presenti.
Al di là della legittimità di tale ostruzionismo sulla quale faremo le nostre valutazioni, ci chiediamo il perchè di questo rifiuto e ci domandiamo come sia possibile considerare un Sindaco ed un consigliere comunale "controparti" laddove il problema di cui si discute e relativo alla salute e alla sicurezza dei minori dovrebbe interessare e coinvolgere tutti ugualmente e nella stessa misura, indipendentemente dalle parti politiche.
Questo è ciò che riteniamo e siamo esterrefatti che tale sensibilità non sia stata manifestata nelle vicende che raccontiamo.
Poi il suggerimento all’amministrazione:
“Cogliamo l'occasione, inoltre, per far presente al comune di Amantea in persona del Sindaco e del Presidente del Consiglio, che è stata fissata al 15 dicembre la data di scadenza per presentare le richieste di finanziamento per l'edilizia scolastica.
Grazie, infatti, ad un emendamento del M5S in Parlamento l'8xmille devoluto alla Stato potrà essere investito per la soluzione di problemi strutturali, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficientamento energetico delle scuole.”
Infine la pretesa :”Pretendiamo, pertanto, che la mozione da noi presentata a metà novembre e finora rimasta senza seguito, venga presa in seria considerazione ed attendiamo solerte risposta nel merito.
Laddove fosse dunque necessario un intervento nella scuola di Campora, come crediamo, il comune accogliendo la nostra mozione entro i termini indicati potrebbe reperire i finanziamenti necessari. Il M5S oltre a segnalare tale possibilità e a sollecitare l' amministrazione In tal senso rimane disponibile ad ogni forma di collaborazione, nell' intento che speriamo sia condiviso di migliorare le nostre scuole.”
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Uccidono a Cosenza e scappano nel nord. Arrestati a Verona dopo 9 anni
Lunedì, 01 Dicembre 2014 15:55 Pubblicato in ItaliaVerona- I carabinieri di Cosenza hanno sottoposto a fermo un 34enne romeno Gabriel Costantin Sercaianu (nella foto) ritenuto responsabile, insieme a tre connazionali irreperibili, dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere di Giuseppe Caloiaro, di Carlopoli (Catanzaro), scomparso il 16 marzo 2005.
Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Bruno Antonio Tridico e dirette dal procuratore Dario Granieri, Caloiaro sarebbe stato ucciso dopo una rapina.
I carabinieri avevano accertato che Caloiaro, dopo avere accompagnato la madre all'ospedale civile dell'Annunziata, dove era ricoverato il cognato, si era recato nei pressi del ponte «Mancini» di Cosenza, dove aveva un appuntamento con i romeni i quali gli avrebbero dovuto procurare una «badante».
Giunti in zona «Molino Irto», il conducente aveva imboccato una strada sterrata.
A questo punto, uno dei romeni seduti sul sedile posteriore, con un cappio, aveva bloccato Caloiaro, mentre quello che era alla guida gli aveva intimato di consegnargli il denaro nonchè le carte di credito con il relativo codice pin.
Fatto ciò, quest'ultimo, sempre secondo la ricostruzione dell'accusa, aveva colpito a morte la vittima al collo con una lama. I quattro romeni avevano gettato il cadavere in una scarpata tentando poi di incendiare l'auto e scappando a piedi.
Nell'immediatezza del fatto erano emersi elementi a carico di quattro romeni che vivevano nel centro di accoglienza Oasi Francescana, i quali, però, già la mattina del 17 marzo, quando ancora non era stata trovata l'auto della vittima, erano fuggiti verso il nord Italia, facendo perdere definitivamente le loro tracce.
L'auto di Caloiaro era stata trovata il 18 marzo 2005 in località «Ganci» di Dipignano (Cosenza). La vettura, una Mercedes bianca, priva di targhe, era stata parzialmente incendiata, ma al suo interno erano presenti evidenti tracce di sangue.
Giunto vicino all'Oasi Francescana, i quattro, secondo la ricostruzione dei carabinieri, erano saliti sull'auto e uno si era messo alla guida per portalo a conoscere la donna.
Dopo ricerche in ambito nazionale e internazionale condotte dai carabinieri di Cosenza, il Sercaianu è stato rintracciato in provincia di Verona e fermato. In stato di irreperibilità sono stati denunciati F..T. (32), M..F. (37) e D. G. (28).
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