
Redazione TirrenoNews
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Asp di Cosenza, Sapia (M5S) fa sospendere al dg Mauro le procedure per 14 nuovi primari
Lunedì, 27 Agosto 2018 17:06 Pubblicato in CosenzaCOSENZA – «A seguito della mia diffida urgente dei giorni scorsi, il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, ha sospeso le procedure per l’affidamento della responsabilità di 14 unità operative complesse, in quanto prive della preventiva autorizzazione del commissario ad acta, nello specifico obbligatoria».
Ne dà notizia, in una nota stampa, il deputato M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, che aggiunge: «Mauro si è reso conto del suo grave errore, che in assenza della mia attività di vigilanza avrebbe determinato ben 14 nuovi primari, in totale violazione delle norme del Piano di rientro.
Adesso tocca al commissario Scura disporre l’immediata revoca delle relative delibere».
«Dalla prima delle due risposte del direttore generale dell’Asp di Cosenza alla mia diffida, ho appreso che per via di “cause esogene” lì richiamate il bilancio aziendale sarebbe addirittura in buon equilibrio economico».
«Pertanto – prosegue il deputato 5stelle – Mauro provveda alla tempestiva e stavolta vera riattivazione degli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce, che è prioritaria.
Piuttosto che spendere soldi per moltiplicare il numero dei primari dell’Asp di Cosenza, si impegnino i quattrini disponibili per rispettare le sentenze definitive della magistratura amministrativa, che finora sono rimaste lettera morta per responsabilità politiche del governatore Mario Oliverio e per volontà dello stesso Mauro e del commissario Massimo Scura».
«Non mi è sfuggita – conclude Sapia – la vicenda della nomina dei nuovi, si fa per dire, direttori dei distretti sanitari dell’Asp di Cosenza, su cui ho subito presentato un esposto alla Procura ordinaria e della Corte dei conti.
Ritengo inammissibili le giustificazioni rese in proposito da Mauro, cui chiedo di tornare indietro in ossequio alle regole del caso.
Diversamente, farò guerra nelle più alte sedi istituzionali».(Ansa)
27 agosto 2018
Comunicato stampa della Federalberghi di Vibo Valentia
Lunedì, 27 Agosto 2018 16:48 Pubblicato in Vibo ValentiaRiceviamo e pubblichiamo:
“La gravissima situazione di degrado in cui versano le strade della nostra Costa degli Dei impone una riflessione profonda a tutti i livelli della società e dell’ amministrazione pubblica.
Qui non si tratta più di un problema circoscritto legato ad un’inefficienza amministrativa piuttosto che ad un mancato servizio da parte della Ditta incaricata della raccolta rifiuti; qui si parla della concezione che le nostre comunità hanno della natura, dell’atteggiamento che dobbiamo adottare, volto totalmente alla tutela di questo territorio stupendo che ci è stato regalato e che con tanta foga stiamo tentando di distruggere!
È ora di prendere coscienza delle nostre colpe, a tutti i livelli; è ora di abbandonare vecchi ed inutili rancori; è giunto il momento di acquisire il senso civico che dovrebbe contraddistinguere ogni cittadino ed è arrivato il tempo che ognuno di noi si prenda le proprie responsabilità e cominci ad agire di conseguenza!
La Federalberghi Vibo Valentia, guidata da Marie Christine Born, si muove attraverso un’incisiva campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono dei rifiuti.
Una campagna rivolta a tutta la società: dalle istituzioni, alla cittadinanza fino alla scuola. Agire in rete, con le istituzioni, attuando un piano strutturale, e con le associazioni operanti sul territorio, “costringendo” i cittadini a conferire rifiuti ingombranti o tossici tramite le ditte competenti, oppure di utilizzare il servizio di raccolta domiciliare effettuato dall'azienda(e) dei Comuni costieri, senza ricorrere, come spesso accade, all'abbandono indiscriminato degli scarti in mezzo ai campi, alle strade, ai marciapiedi.
“La cultura del rispetto ambientale - fa sapere Federalberghi - parte dal piccolo, dalla famiglia, da casa propria ma anche dalla scuola.
È importante collaborare insieme, con i diversi settori della nostra società, per ripristinare il buon senso civico, impartire l’educazione alla bellezza.
Vogliamo coinvolgere in particolar modo le istituzioni e il mondo della scuola, con tavole rotonde, convegni, incontri e dibattiti, per trovare una soluzione definitiva al problema annoso e degradante per la nostra meravigliosa terra, a vocazione turistica da sempre”.
Tutti i Comuni che fanno parte della Costa degli Dei costituiscono un territorio che accoglie per la maggior parte dell’anno numerosi ospiti provenienti da tutta Italia e dall’estero.
“Dal centro dell’esperienza turistica di una persona, che si reca a visitare i nostri invidiabili luoghi, si crea un indotto e un utile non riservato esclusivamente alle strutture ricettive bensì a tutti gli operatori, ai piccoli e grandi commercianti del posto.
Insomma, il turismo è di tutti così come l’ambiente che ci circonda.
Dobbiamo tutti prendercene cura, avere rispetto.
Siamo tutti responsabili del suo stato”.
L’associazione degli albergatori, dunque, richiama all’appello tutti i livelli della società per uno sviluppo possibile della concezione dualistica “turismo - ambiente”, in quanto “è inscindibile, a nostro avviso, il concetto di ambiente pulito, bello e sano da quello di offerta turistica.
L’ambiente, deve essere considerato un elemento strategico nello sviluppo turistico. Auspichiamo un lavoro di gruppo quindi, a partire dalla scuola.
Vivere e lavorare in un ambiente pulito, è un bene per tutti.
Educhiamo al bello, civilizziamoci, manteniamo questa terra, la cui bellezza naturale ci dà lavoro, pulita”.
CAPO VATICANO 25 AGOSTO 2018
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Ecco il primo straordinario e positivo esempio della Chiesa
Domenica, 26 Agosto 2018 22:36 Pubblicato in MondoNon solo parole, ma fatti. Era ora!
La bontà della Chiesa fatta con i soldi degli italiani ora è diventata vera bontà .
La CEI si impegna fattivamente.
Cento dei 137 migranti della Diciotti saranno accolti ed ospitati in strutture di proprietà della Chiesa a spese della Chiesa, non dell’Italia.
Questa ci sembra la strada giusta.
Altri 20 andranno della cattolica Irlanda
Altri venti in Albania
Ora abbiamo la strada da seguire.
Tutti i migranti che giungeranno in Italia e che non saranno accolti dall’Europa, ora possono contare sulla CEI che possiede tantissime strutture che possono ospitarli
Né appare difficile credere che la CEI non abbia i mezzi finanziari necessari alla bisogna
Ora si tratta di seguire questo nobile esempio di coerenza
Tutti coloro che come la Chiesa si sono finora spesi a parole per accogliere i migranti di tutto il mondo possono prendere contatti con la parrocchie ed i vescovi di tutta Italia dichiarando la disponibilità ad ospitare a proprie spese uno o più migranti nella loro casa.
Riteniamo anche che la CEI solleciterà lo stesso comportamento ora avuto in Italia in tutte le nazioni cattoliche dell’Europa
Ma occorre tenere conto che in ogni nazione del mondo la Chiesa ha strutture e mezzi economici utili alla bisogna
La CEI potrebbe anche sollecitare lo stesso comportamento italiano in tutte le nazioni cattoliche del mondo
Pensiamo inoltre che gli stati nei quali i profughi sono presenti per creare posti nuovi potrebbero gravarsi delle spese di trasporto verso gli altri insediamenti verso tutto il mondo.
Magari utilizzando i fondi risparmiati per le mancate spese dei CARA
Salvini avrà cura di sopportare i violenti attacchi che gli saranno somministrati dal giornale dei vescovi, Avvenire, come avvenuto recentemente con l'editoriale del direttore Marco Tarquinio.
Tanto Salvini sa che i voti dei vescovi non sono mai andati, e mai andranno, alla Lega ed al M5s!
D’altro canto lo si sapeva visto che Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha dichiarato «Vigileremo sul nuovo Governo» aggiungendo che «Tutto quello che è buono lo apprezzeremo, ma su tutto quello che è contro la famiglia, la persona, i migranti, noi saremo voce critica».
Figurarsi, quindi, se potevano accettare che Salvini potesse pensare prima agli Italiani.
Ma non possiamo non riconoscere la coerenza della CEI e del suo Presidente Bassetti che ora ha deciso di accogliere nelle loro strutture ed a spese loro gran parte di futuri migranti.