
Redazione TirrenoNews
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La Sea Watch afferma di aver provato a contattare le sale operative della Guardia costiera di Tripoli, oltre a Malta, Italia e il governo olandese di cui la nave batte bandiera.
Ma da nessuno sarebbe arrivata risposta.
Purtroppo hanno dimenticato la Grecia, la Spagna, la Francia, la Germania e soprattutto il Vaticano, che ha sempre aperte le porte delle sue oltre 100 mila case di proprietà!
E così nessuno vuole i 65 migranti salvati dalla Ong Sea Watch, neanche la Libia.
Non che, ovviamente, l’equipaggio della nave umanitaria li avrebbe mai consegnati alle motovedette di Tripoli ma il soccorso è avvenuto in zona Sar libica a 30 miglia a nord dalla costa di Zwara e dunque sulla carta il coordinamento è di competenza dei libici.
"Ma la Ong non ci ha avvisati del salvataggio, non ha avvertito la nostra Guardia costiera, adesso quindi è una responsabilità loro". Così replica il portavoce della Marina libica, Ayob Amr Ghasem.
“Stamattina - fa sapere la Ong - una motovedetta libica si è avvicinata alla nave e le ha intimato di allontanarsi.
E nessuna delle altre autorità contattate si è dimostrata disponibile a dare indicazioni né a fornire un porto sicuro. Siamo di nuovo soli".
Ovviamente l’Europa resta silenziosa.
Sindaci – attenti- potrebbe capitare anche a voi.
Giovedì, 16 Maggio 2019 21:09 Pubblicato in CronacaUn ex amministratore cade e si fa male alla spalla .
Va allora dal medico di famiglia che gli ordina una radiografia.
Si reca quindi al poliambulatorio di Amantea che gli prenota la radiografia per il giorno dopo.
Ritorna a casa dolorante ma contento avendo evitato di recarsi nel pronto soccorso di Paola o di Lamezia( di quello di Cosenza proprio non se ne parla!)
Passa una notte insonne e la mattina dopo si reca al poliambulatorio di Amantea dove gli viene eseguita la radiografia
Chiede quando deve tornare per il referto
E li gli cadono le braccia!
“Torni tra una diecina di giorni!”
“Ma come –esclama- se ci fosse una frattura ed avessi bisogno del gesso dovrei aspettare nientemeno 10 giorni per saperlo! E’ ridicolo! Anzi è vergognoso!”
Gli spiegano che non ci sono i radiologi
“Ma allora ha ragione chi denuncia i malfunzionamenti della sanità ad Amantea” aggiunge.
“Ma non mi fermo qui. Ai miei tempi almeno c’erano i radiologi pronti a refertare le radiografie !
Sindaci , amici, potrebbe capitare anche a voi od ai vostri cari
Fate qualcosa. Prendete atto di quanto segnalo. Gridate. Denunciate. I vostri amministrati sono stanchi di questa situazione e sinceramente anche di voi!
Amantea non può essere abbandonata a se stessa
E soprattutto ad una sanità inefficiente come è la nostra!”
Nasconde i corpi di madre e zio: «Così incassavo le loro pensioni»
Giovedì, 16 Maggio 2019 20:39 Pubblicato in ItaliaPadova. Ha nascosto nella legnaia i cadaveri della mamma Nerina Battistella, morta sei mesi fa a 88 anni, e del fratello di lei, Italo, spirato nel 2016 a 87.
Entrambi sono deceduti per cause naturali ma Federico Bernardinello, 55 anni residente a Ca’ Morosini di Sant’Urbano, una delle quattro frazioni in cui è diviso il Comune, ha detto ai carabinieri di non averne denunciato la scomparsa per continuare a incassare le loro pensioni.
La scoperta dei corpi — la donna avvolta in un telo di cellophane e le ossa dell’anziano riposte in una cassettina — è avvenuta ieri pomeriggio, da parte dei carabineri.
Allertati dai funzionari della banca del paese.
Bernardinello era andato allo sportello per alcune operazioni sul conto corrente che divideva con la madre, ma a un certo punto il direttore, insospettito, gli ha detto: «Serve un certificato del Comune per procedere».
L’uomo allora si è presentato in municipio per chiedere i documenti necessari, ma a quel punto anche lì hanno capito che qualcosa non tornava.
Dopotutto in paese avevano cominciato a girare le prime voci sulla sparizione dei due anziani, che nessuno vedeva più da tempo.
Il dipendente dell’Ufficio Anagrafe al quale l’uomo si era rivolto, ha azzardato: «A casa tutto bene? La mamma, lo zio, come stanno?».
«Tutti e due sono ricoverati all’ospedale di Trecenta», la risposta.
Ma non è riuscito a convincere l’interlocutore: ha capito che in quella storia c’era qualcosa di strano e ha chiamato i carabinieri del posto.
Affiancati dai colleghi di Este e Padova, gli investigatori si sono presentati a casa di Bernardinello, un’abitazione isolata in aperta campagna, attigua all’Adige e nelle cui vicinanze se ne vedono altre cinque.
Hanno cominciato a cercare i due anziani e non trovandoli sono arrivati alla conclusione più drammatica.
Dopo aver controllato la casa, sono passati alla legnaia adiacente e lì sono arrivati alla macabra scoperta.
Dopo aver allertato la Procura di Rovigo, competente per territorio, i carabinieri hanno transennato e posto sotto sequestro l’area e portato in caserma il cinquantenne, interrogato fino a tarda sera.
Al termine è stato denunciato per occultamento di cadavere e truffa aggravata.
Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia sui cadaveri dei due anziani, per accertare le reali cause della morte.
Dalle prime reazioni raccolte in paese, sembra che Bernardinello fosse «un tipo un po’ strano».
A dirlo sono residenti che lo conoscevano di vista, perché pare che nessuno avesse un contatto costante con la famiglia.
Prima delle esequie bisognerà aspettare l’esito dell’autopsia e quindi il nullaosta della Procura di Rovigo.
Ieri intanto la Scientifica dei carabinieri è rimasta fino a notte a completare i rilievi a casa di Bernardinello, illuminata dai gruppi elettrogeni.
Lì non c’è l’illuminazione esterna.