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Redazione TirrenoNews

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L’incidente si è verificato intorno alle 10.30, sulla Statale 18 Tirrenica, nei pressi dello svincolo del Parco Fabiano a Torremezzo di Falconara.

Sarebbero tre le persone rimaste ferite tra cui una donna trasportata dai sanitari del 118, in codice giallo, all’ospedale di Cosenza con l'ausilio dell'elisoccorso, ma non sarebbe in pericolo di vita..

Altre due persone sono rimaste ferite e sono state portate nel nosocomio di Paola per i controlli del caso.

Al momento non è stata accertata la dinamica dell’incidente sulla quale stanno lavorando gli uomini della Polizia stradale del commissariato di Paola

Secondo quanto si è appreso le due auto avrebbero carambolato e poi si sarebbero scontrate frontalmente.

Sul posto, oltre i sanitari del 118, sono giunti i carabinieri della compagnia di Paola e il personale Anas per il ripristino della carreggiata.

Notevoli i disagi per la circolazione, rimasta a lungo bloccata.

Il Corap e le pagliette di palla palla

Sabato, 22 Giugno 2019 12:29 Pubblicato in Calabria

Il 29 Giugno 2016 Oliverio ha istituito il CORAP.

Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha firmato oggi il Decreto con cui viene istituito il Consorzio regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive (CORAP).

 

 

 

 

Si tratta del nuovo ente della Regione che accorpa i Consorzi Asi di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo e Reggio, regolamentati dalla normativa in materia.

Il CORAP, che succede, per tutti i rapporti attivi e passivi ai cinque Consorzi provinciali, è soggetto agli indirizzi, al controllo ed alla vigilanza, da parte della Regione, ed ha la sua sede legale presso il Dipartimento regionale “Sviluppo Economico e Lavoro”.

Sono organi del nuovo Consorzio, il direttore generale, il comitato di programmazione ed il revisore unico dei conti.

Nelle more della conclusione delle procedure, sarà il Commissario straordinario in carica, la dirigente regionale Rosaria Guzzo, ad esercitare i poteri di amministrazione ordinaria e straordinaria dell’Organismo per tutti gli adempimenti conseguenti e derivanti dall’applicazione del Decreto presidenziale.

Secondo il consigliere Gallo il Corap rischia di fallire.

Si tratta dell’ennesimo flop della giunta Oliverio.

«La giunta regionale – afferma Gallo capogruppo della Cdl – finora ha strumentalmente celato le proprie responsabilità dietro le presunte incongruenze di una legge di riforma, quella che disciplina la vita del Corap, sempre criticata eppure mai modificata, sebbene ormai Oliverio ed i suoi siano al governo da 5 anni.

«Da quando Oliverio è alla guida della Regione, dunque dal 2014, non si è provveduto – osserva Gallo – ad approvare i bilanci del Corap, né sorte migliore è toccata allo Statuto, ancora chiuso in qualche cassetto. Neppure si è ancora provveduto al trasferimento dei fondi stanziati con la Legge Finanziaria e che, a questo punto, anche qualora trasferiti, potrebbero rivelarsi inutili».

In tutto questo tempo, al contrario, hanno omesso di fare ciò che era loro dovere fare e che, ancor oggi, sia pur tardivamente, potrebbe riportare la situazione se non altro fuori dal perimetro dell’emergenza».

Pure perché, aggiunge l’esponente della Cdl, «ai piani alti della Cittadella pare non esservi alcuna intenzione di procedere all’adozione di altre due misure che potrebbero contribuire a frenare la caduta: da un lato il via libera al piano industriale, dall’altro il placet alla pur prevista ricapitalizzazione. Insomma, negligenze tante e tali da affossare il Corap sebbene esistano soluzioni che, se trasformate in azioni finalmente concrete, potrebbero essere d’aiuto a superare le difficoltà presenti», da ultimo acuite anche dal mancato pagamento degli stipendi, con i lavoratori che accreditano almeno 3 mensilità. «Sono evidenti, nella vicenda, le responsabilità della giunta regionale», chiosa Gallo, invitando «Oliverio e i suoi a rinsavire e ad individuare le misure idonee a garantire l’operatività del Corap e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, valutando in alternativa di provvedere all’assorbimento dei lavoratori in altri enti regionali, come richiesto anche dai sindacati. L’importante, a questo punto, è preservare professionalità e posti di lavoro che rischiano di andare in fumo per l’immobilismo della giunta».

E’ patetico il Ministro Matteo Salvini.

Vuole fare il duro, minaccia gli alleati di far saltare il Governo giallo verde.

Bisogna abbassare le tasse, ripete come un mantra. Altrimenti? Altrimenti ci arrabbiamo dicevano Bud Spencer e Terence Hill.

 

 

 

A parole dice che è disposto a lasciare. A parole, a parole, ma nei fatti continua imperterrito a collaborare con Di Maio e con il Premier Conte perché lui non ha nessuna intenzione di lasciare la comoda poltrona che occupa da un anno al Viminale.

Sa benissimo che oggi le tasse non potranno essere abbassate, perché il Governo ha urgente bisogno di soldi per garantire alle categorie più deboli i servizi sociali necessari e che l’Unione Europea e il Parlamento Italiano sono contrari.

Caro Salvini, se davvero volevi abbassare le tasse, se davvero volevi la flat tax perché allora hai buttato i soldi in quota 100 e sul reddito di cittadinanza?

Non sei più credibile.

Adesso ti stai comportando come i bambini capricciosi. Datemi la marmellata, la cioccolata, le caramelle altrimenti mi metto a piangere, a strillare, a battere i pugni, non andrò più a scuola. E da un anno che ripeti sempre le stesse cose come un mantra e sei sempre lì incollato alla poltrona con la pece dei falegnami.

Troppi proclami hai lanciato in un anno e cosa hai realizzato? Nulla.

Ti è rimasto il decreto sicurezza, ma questo non porta benessere o posti di lavoro. Assomigli a quel cane che abbaia continuamente ad ogni stormir di foglie, ma poi quando arriva davvero il ladro se ne sta zitto, non abbaia e non morde.

E se poi il ladro gli butta un osso, lo ringrazia scodinzolando e quatto quatto si nasconde nella cuccia. Proclami e minacce, minacce e proclami e tutto resta come prima. E anche i migranti continuano a sbarcare nelle nostre coste calabresi.

Lo conosci, caro Salvini, questo proverbio? Chi troppo vuole nulla stringe. Se non lo conosci fattelo spiegare da qualche donna anziana, da una casalinga magari, loro sanno darti il vero significato di questo antico proverbio popolare.

Accontentati, caro Salvini, di quello che Conte, Di Battista, Fico, Di Maio ti concedono, perché il Movimento 5 Stelle in questo Parlamento ha la maggioranza e tu sei in minoranza.

Perciò, se pretendi troppo, finisci per restare a mani vuote. Ti consiglio, On. Ministro, di andarti a leggere una favoletta di Esopo:-La gallina dalle uova d’oro-. Non ti sono bastate le vittorie nelle elezioni regionali del Friuli, Abruzzo, Molise, Basilicata, Sardegna, Piemonte e nelle elezioni comunali di Ferrara e di Forlì.

Stai diventando insaziabile.

Ti stai comportando come quel contadino che, preso dalla cupidigia, non gli è bastato più un uovo d’oro al giorno e squartò la gallina per prendere tutte le uova che aveva all’interno.

Ne uscirono migliaia di minuscole uova che erano in attesa di diventare grandi e che non si erano ancora tramutate in oro. Cosa ha fatto? L’ha combinata davvero grossa.

Si è pentito, ma ormai era troppo tardi. Attento Salvini, il vento potrebbe cambiare da un momento all’altro direzione e tu resteresti con un bel pugno di mosche in mano.

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