Riconosciuti 700 mila euro di debiti fuori bilancio del comune di Longobardi, nell’ultima assise consiliare, tenutasi lo scorso 30 dicembre, alle ore 9.30, presso la sede municipale.
Duro il commento del capogruppo di minoranza Nicola Bruno: “Dopo oltre un decennio, finalmente, i debiti fuori bilancio sono approdati in consiglio per il loro riconoscimento.
Dopo oltre un decennio, finalmente, i creditori potranno pagarsi.
Oltre al danno, però, anche la beffa: ritardato pagamento ed “accettata” riduzione del 40% del credito hanno penalizzato gli aventi diritto.
I debiti fuori bilancio sono e restano una realtà patologica nella vita dell’ente locale. Non bisogna essere bravi a trovare i soldi per ripianare i debiti fuori bilancio; bisogna essere bravi a non fare debiti fuori bilancio.
Qui sono una prassi, una storia vecchia e pesano come un macigno sulle casse comunali.
Molti di essi non rientravano nella casistica tassativa di cui all’articolo 194 del tuel, eppure sono stati approvati, a maggioranza, dal consiglio, come per esempio “passaggi televisivi pubblicitari per € 7.200,00, fornitura materiale ufficio per € 18.737,55, enel-depuratore consortile per € 136.367,68, canoni demaniali per € 14.000,00, montaggio panchine per € 2.500,00 ed energia elettrica pubblica illuminazione per € 94.110,83”.
Come mai la procedura di riconoscimento è stata utilizzata per giustificare e pagare spese conosciute e conoscibili?
Bisognava farvi fronte con la procedura ordinaria ed, in caso di incapienza dei capitoli, l’amministrazione avrebbe dovuto effettuare le necessarie variazioni di bilancio.
In questo elenco, poi, mancano tante altre posizioni debitorie più importanti e più gravi che presentano lati non chiari e persino elementi di dubbia legalità”.
Contrario il voto dell’unica minoranza presente: “Beninteso, i creditori devono essere pagati o dall’ente o da chi ha commissionato i debiti non riconoscibili.
Il nostro voto contrario –ha dichiarato il consigliere Bruno- è relativo ad una prassi illegittima ma anche ad una questione di metodo: il revisore dei conti avrebbe dovuto essere presente, come richiesto, per i necessari chiarimenti sui provvedimenti da approvare, visto il parere favorevole espresso sulla base di fascicoli estratti a campione”.
Fine anno è tempo di bilan ci per i con siglieri di mino ranza Nicola Bruno e Fran cesco Cicerelli, del gruppo con siliare "Proget to Longobardi", che hanno espresso "un giudizio oltre modo negati vo", sull'operato dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacinto Mannarino.
<< Dal predissesto in cui versa l'ente municipale (vedi delibera consiliare n° 11 del 2 settembre 2014) e predissesto vuol dire debiti, tasse al massimo, zero servizi, zero investimenti, alla revoca del D.D.G. n° 7824 del 14/05/2010 e decadenza dalla relativa domanda di aiuto, con conseguente recupero delle somme erogate pari ad € 456.514,33 (vedi decreto della regione Calabria n° 12822 del 16/11/2015), alle precarie condizioni del cimitero, alla mancanza di acqua potabile (vedi ordinanza n° 34 del 24/07/2015), alle persistenti criticità su rete idrica e serbatoi comunali, alla "inesistente" raccolta differenziata, il bilancio dell'attuale maggioranza, dopo un anno e mezzo di governo, è oltremodo negativo.
Non ci aspettavamo miracoli -prosegue il consigliere Bruno- ma certo non si campa con i pacchi e la frutta del banco alimentare distribuiti a "poveri" e non o con l'utilizzazione dei lavoratori in mobilità in deroga a totale carico della regione che garantiscono la pulizia delle strade>>. Inoltre, come più volte denunciato <<l'indebitamento del comune è pari ad € 6.098.547,26, il debito medio per abitante è di € 2.644,64, gli oneri finanziari ammontano ad € 429.035,95, i debiti certi liquidi ed esigibili, maturati alla data del 31/12/2012, sono pari ad € 2.231.215,06>>. E poi vi è <<l'ingente mole dei "debiti fuori bilancio", non ancora riconosciuti, pari ad "€ 1.016.014,00">>. Ancora. La spesa << a Longobardi aumenta.
Basta un semplice raffronto tra i dati del rendiconto 2014 e quelli del previsionale 2015 per dedurre che il totale generale della spesa è aumentata di circa € 100.000,00; che la tassazione ha, ormai, raggiunto livelli insostenibili, essendo le aliquote fissate "nella misura massima prevista per legge", senza considerare le tante bollette arretrate dell'acqua, inviate nell'anno in corso, o l'aumento spropositato del costo del servizio sui rifiuti: secondo i dati forniti dalla stesso ufficio tecnico comunale, con nota del 25 maggio 2015, "il costo sostenuto per il servizio di RSU per i primi 4 mesi dell'anno 2014 è stato di € 20.350,00; quest'anno, stesso periodo, le somme spese sono state di € 46.000,00">>.
Ma la cosa più grave è <<l'inerzia, l'apatia di questa giunta; una giunta -conclude il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- senza idee, senza progetti, incapace di proposte ma soprattutto di fermare lo spopolamento della comunità>>.
Scrive la minoranza di Longobardi :”La Giunta che guida Longobardi oramai da un anno e mezzo sta manife stando sempre più chiara mente i limiti di una politica senza idee e programmazione, neppure attenta all’ordinario, ma votata solo a celare insufficienze sempre più indifendibili”.
A sostenerlo è il gruppo consiliare "Progetto Longobardi" che attacca senza mezzi termini "l'inerzia della maggioranza".
"La giunta guidata dal sindaco Giacinto Mannarino -prosegue il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- è senza idee, senza progetti, incapace di proposte ed incapace di guardare oltre la prossima tornata elettorale".
L’esponente dell’opposizione pone, quindi, l’accento "sull’aumento inesorabile della tassazione, sulla mancanza di servizi, sull'assenza di investimenti, conseguenza inevitabile del predissesto in cui versa il nostro comune, a causa di scelte errate della maggioranza".
Ancora: "I nostri amministratori hanno ipotecato il futuro dei nostri giovani, con circa tre milioni e mezzo di euro di debiti e sei milioni di euro di mutui, per ripianare i quali continuano ad arrivare bollette arretrate dell'acqua. Ma la cosa più grave è l'inerzia, l'apatia di questa giunta".
Per i consiglieri Bruno e Cicerelli quella dell’esecutivo Mannarino è “un’attività politica, o meglio un’inattività, volta a preservare posizioni "acquisite", incapace di rompere schemi e modelli del passato”.
Bruno sostiene, dunque, che Longobardi meriti di più, per cui “si rendono necessarie scelte di rottura, forse impopolari, ma che permettano di realizzare opere che comportino benefici reali e concreti alla collettività”.
Per il consigliere Bruno “bisogna programmare con nuovo entusiasmo e nuove idee”, affinché Longobardi “possa diventare territorio attrattivo” e, soprattutto, affinchè si fermi "lo spopolamento", di cui sono responsabili anche "i consiglieri oggi in maggioranza che prima si propongono come pungolo dall’interno, ma che poi accettano questa drammatica inerzia”.