BANNER-ALTO2
A+ A A-

Scrive la minoranza di Longobardi: “E' tempo di bilanci ed il bilancio sull' amministrazione è negativissimo.

 

Un' amministrazione inerte, ostaggio della scomoda eredità del passato.

Un passato dal quale provengono il sindaco ed i suoi assessori, responsabili principali del predissesto in cui versa l'ente.

A seguito del riaccertamento straordinario dei residui è emerso un disavanzo di € 2.103.417,49 (vedi delibera di giunta n° 46 del 21/05/2015).

Nel Piano di Riequilibrio finanziario pluriennale sono stati accertati debiti fuori bilancio pari ad €1.016.014 (vedi delibera di consiglio comunale n° 11 del 02/09/2014), di cui ne sono stati riconosciuti € 700.000 circa.

 

L'indebitamento, nell'anno 2015, è stato di € 6.098.547,26, con un debito medio per abitante di € 2.644,64 (vedi parere del revisore allegato al bilancio di previsione 2015).

Un paese non solo in predissesto, con tasse al massimo, zero servizi e zero investimenti, ma anche "dissestato": chiunque si rende conto che viviamo in un paese con strade ridotte a trincee; un paese con grosse potenzialità, mortificate e non valorizzate, da una maggioranza miope, che assiste, tra l'altro, ad un'apertura a giorni alterni degli uffici postali, al rischio chiusura della scuola elementare della frazione marina, che non è capace di garantire il servizio di raccolta differenziata, né l'acqua potabile, che non è capace di portare a termine il c.d. "casermone", il mercato coperto, il piano strutturale comunale, il piano comunale di spiaggia, di mettere a norma la tribuna del campo sportivo, che ha già dimenticato o meglio non si è mai ricordata di San Nicola, che vende il verde pubblico e, addirittura, giustifica i debiti ed, in particolare, i debiti fuori bilancio perché sarebbero"fatti a fin di bene", come le gite o i passaggi televisivi pubblicitari!

 

Il vero problema è che qualcuno pensa che basti un po’ di frutta (tra l'altro, del banco alimentare) per poter governare.

Non solo cattiva amministrazione, non solo inerzia e mancanza di programmazione, ma, soprattutto, poca attenzione alle persone: è dal 14 settembre scorso che chiediamo ai nostri amministratori di sapere se le scuole sono conformi alla normativa antisismica vigente e se sono state disposte verifiche di vulnerabilità sismica.

Questi sono i fatti, sotto gli occhi di tutti!

Leggi tutto... 0

Si avvia a conclusione il processo “Promoteo” sui corsi fantasma , un processo, invero, a rischio di prescrizione.

 

I presunti illeciti , infatti, sarebbero staticommessi tra il 2008 e il 2009.

Poi il giudice che presiedeva il processo è cambiato e il collegio difensivo si è opposto a proseguire nell’escussione dei testi, ottenendo di risentirli tutti.

I difensori hanno contestato le indagini fatte dalla Guardia di Finanza di Amantea. Secondo i legali degli imputati i finanzieri avrebbero fatto una serie di copia e incolla nei verbali di sommarie informazioni relativi alle persone che erano state convocate dagli investigatori e tutte praticamente partecipanti ai corsi che secondo l’accusa non sarebbero mai stati svolti.

 

Il pubblico ministero Giuseppe Cozzolino ha chiesto la condanna di tutti gli imputati tranne uno.

Nel mirino del pm Cozzolino sono finiti ben 8 programmi di formazione per un ammontare complessivo di 370mila euro, erogati dalla Provincia grazie ai fondi Por della Regione.

Per la procura di Cosenza gli imputati avrebbero certificato di aver sostenuto spese per le attività formative che invece sarebbero state svolte soltanto parzialmente o non sarebbero state svolte affatto.

Inoltre avrebbero certificato una durata dei corsi superiore a quella effettiva e avrebbero anche falsificato le schede relative all’accertamento delle competenze di quanti avevano partecipato ai corsi.

E infine: avrebbero documentato spese fittizie e in alcuni casi non avrebbero fornito il materiale didattico ai partecipanti alle lezioni.

Il collegio difensivo è pronto a respingere tutte le contestazioni.

Se anche il giudice monocratico Francesca De Vuono avrà il tempo di emettere la sentenza di primo grado, in Appello l’inchiesta avrà il suo epilogo per intervenuta prescrizione.

Comunque ecco le richieste formulate dal pubblico ministero Giuseppe Cozzolino:

Aniello Bafaro 2 anni e 6 mesi;

Maria Luisa Vivacqua 1 anno e 4 mesi;

Libero Cafaro 1 anno e 4 mesi;

Antonio Malizia 14 mesi;

Paola Vivacqua 1 anno e due mesi mesi;

Anna Maria Caristia 9 mesi;

Natale Ermes Manzi 9 mesi;

Carmine Ruggiero 9 mesi;

Paola Sanna 9 mesi;

Francesco Marino 9 mesi;

Rosario Marra 9 mesi;

Rosa Fasci Spurio 9 mesi;

Domenico Tonnera 9 mesi;

Mario Pescatore 9 mesi;

Rosanna Mannarino 9 mesi;

Maria Torremoto 9 mesi;

V. G. 9 mesi;

Emilia Aiello 9 mesi;

D. B. 9 mesi;

Domenica Falsetti 9 mesi;

Vincenzo Merenda 9 mesi;

Loredana Naccarato 9 mesi;

Antonio Scornaienghi 9 mesi.

Anna Russo 6 mesi;

Elvira Venneri 6 mesi;

Antonella Biondi 6 mesi;

Carlo Bruno 6 mesi;

Renato Filice 6 mesi;

Giovanni Spataro 6 mesi;

Franca Falbo 6 mesi;

Silvio Buono 6 mesi;

S. T. 6 mesi;

G. M. 6 mesi;

Anna Maria Mannarino 6 mesi;

Loredana Attanaglio 6 mesi;

Lina Falsetti 6 mesi;

Ada Ruffolo 6 mesi;

Salvio Milioti 6 mesi;

Gregorio Tullo 6 mesi;

Esterina Brancati 6 mesi;

Chiesta l’assoluzione per Gerardo Colavolpe e Paola Vivacqua (per quest’ultima relativamente a tre capi d’accusa).

Il collegio difensivo è composto tra gli altri dagli avvocati Sergio Calabrese, Franz Caruso, Nicola Carratelli, Angelo Pugliese, Raffaele Rigoli, Antonio Geraci, Pasquale Naccarato, Eugenio Naccarato, Ernesto Granieri, Pierluigi Principato, Rosario Carbone, Ernesto D’Ippolito, Elisa Francesca Esposito, Francesco Porto, Mimmo De Rose e Sergio Campanella.

Leggi tutto... 1

Questo il comunicato della minoranza del comune di Longobardi:

“La legge nazionale impone censimenti, piani e regolamenti per lo sviluppo e la salvaguardia del verde pubblico, ma Longobardi lo vende.

 

E’ quanto affermano i consiglieri di opposizione del comune di Longobardi Francesco Cicerelli e Nicola Bruno.

Non è tollerabile –prosegue il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- che la maggioranza, guidata dal sindaco Giacinto Mannarino, tra quantità minime, forse, non più garantite e proposto cambio di destinazione urbanistica dei lotti, oggetto di cessione, venda, previo pubblico incanto, il verde urbano.

E non solo perchè è lo spazio della comunità, ma anche perchè la normativa urbanistica vigente individua le quantità minime inderogabili di spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi da osservare in rapporto agli insediamenti residenziali, nelle singole zone territoriali omogenee, mentre la cessione dei lotti, siti in località Acquavona, effettuata nei giorni scorsi, non garantisce più la suddetta quantità minima inderogabile di spazi, nè, ad oggi, la giunta Mannarino ha provveduto a reperirli nelle adiacenze immediate.

Peraltro, nelle more dell'aggiudicazione definitiva dei lotti in questione <<la giunta, con delibera n° 102 del 20/10/2016, ha assegnato ai lotti di località Acquavona la destinazione futura di "dep. mat. non molesti">> .

 

Chiara è, invece, la posizione del gruppo consiliare "Progetto Longobardi" sul verde pubblico: <<In linea di principio -conclude Bruno- siamo contrari alla cessione delle aree comunali, tuttavia, il comune, nel corso degli anni, può includere, nel piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, aree destinate a verde pubblico, ritenendole non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali: noi siamo favorevoli alla monetizzazione delle suddette aree solo a condizione che si tratti di reliquati di aree comunali, prive di utilità pubblica e che le somme derivanti dalla eventuale cessione siano reinvestite sul territorio.

Ma la maggioranza, ormai, vende il verde e affida "in concessione il servizio segnaletica stradale, istituzionale, commerciale, cartellonistica pubblicitaria stradale, totem informativi e pubblicitari": ora anche il manifesto funebre costerà di più!>>.”

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy