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Redazione TirrenoNews

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E’ successo, questa volta, in una scuola genovese, ma non è la prima volta.

«Ora mi dai 100 euro o dico che mi hai violentata, ho il tuo dna addosso».

E’ successo quest’inverno, nel cortile di un istituto professionale, del ponente genovese.

Erano tutti minorenni.

Le ragazze erano in tre.

«Volete scopare?».

Lo hanno fatto, è iniziato il ricatto, il ragazzo ha avuto paura, ma non ha pagato, anzi ne ha parlato con un professore che sa fare il proprio mestiere.

Hanno chiamato anche la polizia e c’è chi ha detto : «Sono cose successe già in altre due scuole genovesi, non è la prima volta».

Ma è la prima volta che se ne parla.

Non servono altri dettagli. Serve provare a capire. Serve anche capire: che cosa succede alle quindicenni?

Siamo a Cirò marina.

Si gioca la partita di calcio Cremissa –Minieri King.

Un calciatore di 26 anni della Cremissa si presenta in capi al posto di un compagno e per accreditarsi utilizza il documento del suo amico al quale ha apposto la propria foto tenuta da nastro adesivo trasparente

Impossibile per l’arbitro non accorgersene e non disporre l’allontanamento dal campo del giocatore “abusivo”.

Impossibile prevedere anche la reazione del calciatore che colpisce l’arbitro con una testata fratturandogli il naso e procurandogli lesioni guaribili in 30 giorno sc.

Immediato lì intervento dei carabinieri che ripristinano l'ordine in campo.

Immediate anche le indagini dalle quali si rileva che il calciatore abusivo non era tesserato con alcuna società e che era in campo grazie alla complicità dell’altro giocatore e di dirigenti della società calcistica.

Tutti e 4 denunciati dai carabinieri.

La Società Cremissa è stata esclusa dal campionato ed i dirigenti ed il giocatore sono stati squalificati per cinque anni .

E' la decisione del giudice sportivo.

Al Cremissa è stata inferta anche la sconfitta a tavolino per 3-0.

Elezioni Amantea: Intervista a Luigi Rubino de "l'Incontro"

Mercoledì, 02 Aprile 2014 21:39 Pubblicato in Politica

L’ultima volta eravate in forte fermento per presentare una lista dell’incontro. Questa volta restate fuori?

Non è detto. Anzi. Il quadro fortemente confuso della situazione politica amanteana ci sta costringendo ad operare per riavviare con immediatezza un percorso preludente ad una nostra lista, eventualmente anche in concorso con altre forze politiche locali.

Perché parlate di quadro politico fortemente confuso?

Come potremmo definirlo diversamente? Non c’è una lista di partito. Forse non ci sarà nemmeno il simbolo di un solo partito nelle liste! Non c’è la destra, non c’è la sinistra. Non c’è Forza Italia, non c’è NCD, non c’è il PD ( o forse c’è ne sono troppi!). Tutte liste civiche. Il fallimento della partitica. Per quanto incredibile ci giungono notizie di commistioni gravissime nelle quali taluni politici di partiti “vincenti” stiano operando a favore di liste “altre”. Tutti sono alla ricerca di carrozzoni vincenti. Poco o nulla importa che siano convincenti, che abbiano un programma, che diano garanzie di ottenere risultati per la città. Gli obiettivi sono solo quelli di avere visibilità, di apparire importanti.

Mai Amantea ha avuto tante potenziali liste.

La vecchia primavera si è aperta come un granato. Da un lato l’UDC che ci prova a fare una lista. Dall’altro Sante Mazzei la cui candidatura a sindaco è stata rifiutata da Sabatino che pretende quella della figlia Monica con l’appoggio di Sergio Tempo. E terzo appunto Sabatino-Tempo.

Ora sembra che non riuscendo a fare distinte liste specifiche ci prova GB Morelli a proporsi come candidato di superamento tra Mazzei e Sabatino. Il solito giochetto tipicamente amanteano .

E siamo a tre

Poi c’è Tullio Lupi , Paolo le Rose , Rocchino Giusta con Spirito Libero, l’M5S, Nicola Gaudio ed il gruppo dei camporesi con Totonno Veltri, Gianluca Cannata, Luca Ferraro, Mario Bruno, Raffaele Romano, Davide Viola

E siamo a 9.

E nessuna di tali concorrenti che stanno operando da due mesi ha chiuso le proprie liste.

Se non è confusione questa?

E quindi?

E quindi poiché la città muore è necessario che si cambi e per questo entriamo in campo noi!

Che significa è necessario che si cambi?

Significa cambiare i nomi. Chi porta la responsabilità di una città morente deve andare a casa. Non può più fare danni e tutelare solo i propri interessi.

Ma significa anche cambiare metodi e programmi.

Significa azioni per sviluppare il commercio, il turismo, l’agricoltura, la pesca.

Significa la pulizia del paese e la cura dell’immagine, significa ridurre i costi della Pubblica amministrazione e le tasse ed i tributi locali che sono inaccettabilmente alti . Significa dire basta a chi finora ha usato la città per i propri fini ed interessi . Significa cominciare da chi non ha voce.

Ma in sostanza?

Ieri sera c’è stato un incontro congruente e partecipato. Domani un altro. I candidati ci sono. Si tratta solo di lasciare aperta la lista ad eventuali apporti terzi che la migliorino nei contenuti

Auguri, allora ed in bocca al Lupo!

Crepi, crepi!

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