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Syriza si è arresa alla UE di Robert Stevens

Domenica, 22 Febbraio 2015 20:06 Pubblicato in Mondo

Per un attimo tutti avevamo sperato che Syriza facesse sul serio. E invece venerdì sera ha ceduto: il nuovo governo greco ha concordato con la troika (ribattezzata "le Istituzioni") un programma in totale continuità col precedente. Il Word Socialist Web Site legge e commenta l'accordo: un atto di resa e un tradimento politico.

Questo venerdì il governo greco ha rinnegato le sue promesse elettorali, acconsentendo ad un'estensione per quattro mesi dei prestiti esistenti e del programma di austerità dettato dalla "troika" (Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale).

Dopo circa un mese di trattative con i rappresentanti politici delle banche europee, Syriza ha accettato le condizioni richieste dalla troika. La dichiarazione dell'Eurogruppo sottolinea che l'accordo rimane condizionato alla presentazione entro lunedì di "una prima lista di provvedimenti di riforme, basati sugli accordi attuali" da parte della Grecia.

Le proposte di Syriza dovranno essere approvate il giorno seguente dall'Eurogruppo e dalla troika, i quali "forniranno un primo parere se tali proposte risultino sufficientemente ampie da costituire un valido punto di partenza per una conclusione positiva della revisione degli accordi".

La scadenza fissata affinché la Grecia completi la lista finale delle misure di austerità è aprile; questa lista sarà poi "ulteriormente dettagliata e infine accettata" dalla troika.

La dichiarazione afferma che:

   "Le autorità greche si impegnano ad astenersi da qualsiasi riduzione delle misure e da modifiche unilaterali delle politiche e delle riforme strutturali che possano avere un impatto negativo sugli obiettivi fiscali, la ripresa economica o la stabilità finanziaria, secondo la valutazione delle istituzioni".

Se la Grecia non accondiscende a queste disposizioni non riceverà i miliardi di euro di ulteriori prestiti che sono necessari per evitare il default sul suo debito di 320 miliardi di euro.

Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha aperto la conferenza stampa seguita alle cinque ore di dibattiti, dicendo che la Grecia ha assicurato "il suo impegno inequivocabile nell'onorare i suoi obblighi finanziari" verso i creditori. Ha sottolineato che "la ripresa economica non può essere messa in pericolo, la stabilità fiscale non può essere messa in pericolo, la stabilità del settore finanziario non può essere messa in pericolo".

Prima che iniziasse l'incontro dell'Eurogruppo, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha tenuto una conferenza stampa con il presidente francese François Hollande. La cancelliera ha insistito che il governo greco non si era ancora spinto ad accettare i tagli brutali che erano stati concordati con il precedente governo guidato da Nuova Democrazia.

La Merkel ha ammonito: "Sono necessari miglioramenti significativi nella sostanza di ciò di cui stiamo discutendo, in modo che lo possiamo votare nel Bundestag tedesco, per esempio la prossima settimana".

Mentre le trattative erano in corso, almeno un miliardo di euro è stato ritirato dalle banche greche per paura che un accordo non fosse raggiunto. Un giornalista della TV greca SKAI ha commentato: "Sono venuti con la determinazione di raggiungere una soluzione politica, altrimenti da martedì sarebbe stato necessario introdurre controlli sui movimenti di capitali".

L'accordo di Syriza di continuare a far rispettare le misure di austerità sotto i dettami delle banche europee è la conclusione inevitabile della sua posizione di classe e dei suoi interessi sociali.

Pavlos Tzimas, un commentatore politico greco, ha commentato le ripercussioni sociali e politiche che Syriza dovrà affrontare, dicendo: "Sono state fatte concessioni molto pesanti, concessioni che saranno politicamente velenose per il governo. Ci sarà un crash test per il governo sul fronte interno".

Subito dopo la conferenza stampa il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha usato parole simili: "I greci avranno certamente delle difficoltà a spiegare l'accordo al loro elettorato. Fino a che il programma non sarà completato positivamente, non se ne vedranno i benefici".

Il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, aveva precedentemente dato segnali che Syriza era pronta ad accettare praticamente qualsiasi cosa. Atene "era andata non un chilometro oltre, ma dieci chilometri oltre" nelle sue proposte per un'estensione, ha detto. Gli altri paesi dell'eurozona incontreranno la Grecia "non a metà strada, ma a un quinto della strada" per il raggiungimento di un accordo.

L'annuncio fatto venerdì ha seguito di un solo giorno l'enfatizzato rifiuto, da parte del governo tedesco, delle proposte fatte giovedì dal governo greco per un'estensione dei precedenti accordi sui prestiti stabiliti con l'UE.

In quella proposta, che era stata presentata da Varoufakis, la Grecia insisteva che "il nuovo governo si impegna ad un ampio e profondo processo di riforme orientato a migliorare le prospettive di crescita e occupazione, raggiungendo la sostenibilità del debito e la stabilità finanziaria". Coi termini più vaghi possibile sollecitava "un miglioramento dell'equità sociale e una mitigazione dei significativi costi sociali della crisi in corso".

Appena il testo della proposta di Varoufakis è stato reso pubblico, il ministro delle finanze tedesco lo ha respinto. Peter Spiegel, che scrive per il Financial Times, ha rilevato che la Germania ha avuto particolarmente da obiettare sulla formulazione che "sembra lasciare molti punti aperti alle trattative" quando afferma che "la finalità dell'estensione di sei mesi richiesta per la durata dell'accordo" è "concordare termini finanziari e amministrativi che siano mutuamente accettabili".

Per la classe dirigente europea non esistono "termini finanziari e amministrativi che siano mutuamente accettabili": esiste solo la resa incondizionata.

Reuters ha pubblicato un documento che a sua detta "descrive la posizione della Germania" in risposta alla lettera di Varoufakis. Il documento sostiene che la richiesta della Grecia "apre immensi spazi di interpretazione" e "non include alcun chiaro impegno per il positivo completamento del programma attuale, ed è poco meno che un palese congelamento delle misure adottate dalla Grecia".

Il documento dice a chiare lettere la precisa formulazione che risulterebbe accettabile. Afferma:

   "Abbiamo bisogno di un chiaro e convincente impegno da parte della Grecia, che dovrebbe contenere solo tre frasi brevi e ben comprensibili: 'Richiediamo un'estensione dell'attuale programma incorporando la flessibilità. Concorderemo con le istituzioni qualsiasi cambiamento delle misure dell'attuale memorandum d'intesa. Ci proponiamo a concludere positivamente il programma.'"

Alla fine è stato questo che Syriza ha accettato. Si è solo rifiutata di ritornare con un accordo che richiamasse esplicitamente l'imposizione dell'odiato "Memorandum d'Intesa"—l'elenco delle misure di austerità inizialmente concordate come parte dell'accordo di finanziamento. Syriza ha avuto il permesso che la "troika" fosse ribattezzata "Istituzioni" e che il "Memorandum d'Intesa" fosse rilanciato col nome di “Master Financial Assistance Facility Agreement” (MFAFA).

Ad ogni modo, il MFAFA, il nome ufficiale dell'accordo di finanziamento, include la richiesta che la Grecia "si attenga alle misure sancite con il Memorandum d'Intesa", vale a dire con le misure di austerità prescritte dalle banche europee.

La miserabile resa del governo di Syriza mette a nudo la totale bancarotta politica della miriade di organizzazioni piccolo-borghesi di pseudo-sinistra di tutto il mondo, che solo poche settimane fa salutavano la vittoria elettorale di Tsipras come un evento clamoroso. Ben lungi dal denunciare il tradimento da parte di Syriza, ora questi gruppi faranno gli straordinari per tirare fuori scuse e giustificazioni. Ma ampi strati della classe lavoratrice greca vedranno l'accordo per quello che è: un atto cinico e codardo di tradimento politico. Henry Tougha | febbraio 22, 2015 alle 2:40 pm

Peppe Furano dice che la democrazia senza informazione è un inganno.

Aggiungiamo noi che la democrazia con la falsa informazione è ancora peggio!

Dice Peppe:

“Nelle società primitive poco complesse, i privilegi di individui, gruppi, caste, razze, generi ecc. sono stati sempre mantenuti con la forza, esercitata o direttamente dai beneficiari dei privilegi o attraverso intermediari pagati.

Nelle società democratiche moderne i privilegi di gruppi,caste ecc. sono mantenuti con leggi e ordinamenti e con il consenso anche dei non privilegiati che spesso non hanno gli strumenti per entrare dentro i meccanismi articolati e complessi che determinano e mantengono i privilegi .

Anche se non penso che sia il caso di avere nostalgia per le ideologie egualitarie di tempi passati, ritengo che oggi le diseguaglianze nelle società moderne, e quella italiana in specifico, siano eccessive e spesso sono assolutamente staccate da meriti, competenze e quantità di lavoro che sole potrebbero giustificare una qualche accettabile diseguaglianza di reddito.

Sul Fatto Quotidiano di domenica 15 febbraio ho letto un articolo nel quale è riportata una notizia che ritengo dovrebbe avere il massimo di diffusione.

Di norma i numeri sono più convincenti delle parole ma non bisogna mai dimenticare l’adagio “non c’è peggiore sordo di chi non vuol sentire”!

La notizia:

Tito Boeri,nuovo presidente dell’Inps, ha lanciato la proposta di effettuare, sulle pensioni superiori a 3000,00 euro al mese, un prelievo del 10% sulla somma eccedente i 3000,00 euro (prelievo molto modesto secondo il mio giudizio!)

Ma attenzione, c’è ancora di più, questo prelievo del 10% non verrebbe effettuato su tutta la somma superiore ai 3000,00 euro, ma soltanto sulla differenza tra quanto si percepisce e quanto si sarebbe dovuto ricevere in funzione dei reali contributi versati.

Ricordiamo che chi percepisce di più di quanto spetterebbe in funzione dei contributi versati, di fatto, sta praticando un furto autorizzato nei confronti della società tutta e delle giovani generazioni in particolare, che versano contributi per pagare queste pensioni d’oro e non avere poi la loro pensione.

Ma la cosa sbalorditiva che mi ha colpito e che va sottolineata è che questo prelievo così concepito e pur così modesto,secondo i calcoli di Tito Boeri,porterebbe nelle casse dell’INPS 4 miliardi all’anno!

Il presidente del consiglio (di sinistra!) Renzi ha messo subito i paletti e ci ha tenuto a rimarcare “questa idea non può diventare un programma del suo governo” !

Del resto è pure coerente,ti pare che un governo di “sinistra” come quello di Renzi possa avere un programma che si propone di eliminare un 10% di un assurdo privilegio goduto dalla classe che detiene il potere?

Allora, io che non sono di “sinistra” come Renzi e che ritengo che i privilegi (furti), ancorché autorizzati da leggi (che devono essere modificate!), non devono essere più permessi,mi sono divertito a fare due conti.

Volendo applicare in modo severo un senso di sana giustizia, ai pensionati che percepiscono sopra i 3000,00 euro al mese,dal mese di maggio 2015 si dovrebbe togliere il 100% di quanto percepito abusivamente, in quanto non giustificato dai contributi versati e chiedere di restituire tutto quello percepito abusivamente finora!

Ma volendo essere giusto e non cattivo (e io non lo sono!) e considerando che alcuni pensionati si trovano privilegiati senza colpa, lasciamo stare la restituzione per tutti,ma ad eccezione dei politici che sono sicuramente responsabili, con colpa, del loro privilegio (furto)!

Facendo un conto facile facile, se il prelievo del 10% porterebbe nelle casse dell’Inps 4 miliardi all’anno,il prelievo del 100% ne porterebbe 40 miliardi!

(Senza contare,e non sono in grado di quantificarla, la somma relativa alla restituzione dell’indebitamente percepito dovuta dai politici!).

In un momento di crisi dove si chiedono a tutti (i poveri!) sacrifici sarebbe una boccata di ossigeno favolosa!

Ma volendo essere giusti,ma anche buoni e comprensivi, dal mese di maggio 2015 ai pensionati d’oro togliamo solo il 75% di quanto indebitamente percepito (sempre ad esclusione dei politici!).

Sono 30 miliardi all’anno che entrerebbero nelle casse dell’Inps!

(Per specificare che questa operazione sarebbe sicuramente generosa, pensate che sarebbe come concedere a chi vi sta rubando 1000,00 euro al mese di continuare a rubarvene solo 250,00 al mese!)

30 miliardi all’anno sono un fiume di risorse che potrebbero essere utilizzate per fare tante cose di sinistra (quella vera non quella di Renzi!): reddito di cittadinanza,pensioni più dignitose a tanti pensionati poveri,future pensioni più dignitose ai giovani di oggi,assistenza (per esempio dare a tutti i malati da epatite C la nuova costosa cura che in Italia non viene data per mancanza di soldi) ecc..

Interventi di questa portata (non di sinistra!) ma di semplice giustizia in una società democratica, una lotta seria agli sprechi nella pubblica amministrazione e ai costi della politica, uniti a una diminuzione sostanziosa della tassazione sui redditi da lavoro autonomo fino a 50000,00 euro l’anno,potrebbero innestare un circuito virtuoso e essere anche una vera e produttiva lotta alla evasione fiscale di necessità.

Perché io penso che se al piccolo e medio imprenditore,all’artigiano, al professionista lo fai vivere in una società più giusta e organizzata,non gli fai vedere che bastano due legislature per avere 5000,00 euro di pensione,che non ci sono pensioni da 90000,00 euro al mese,che il presidente di una regione con meno di un milione di abitanti è pagato come il presidente degli Stati Uniti,che il segretario generale della Camera

prende tre volte quello che prende il presidente degli Stati Uniti (che non è uno stato socialista!),che un chilometro di autostrada in Italia costa tre volte che in Germania ecc., e poi gli chiedi il 20-25 % complessivo di tasse sul suo reddito, sentirebbe (in quel caso sì!) il senso e il dovere civico di pagare le tasse per il funzionamento del suo Stato! I grandi evasori sarebbe facile scovarli!

(Domanda: pensate che la maggioranza degli italiani sia favorevole a soluzioni di questo tipo?

Io penso di sì!

E allora sorge un’altra domanda: perché in democrazia non si riesce ad attuarla?

Risposta mia:questione di informazione!)

Peppe Furano

La durissima contestazione della consigliera Concetta Veltri

Domenica, 22 Febbraio 2015 13:13 Pubblicato in Politica

Perviene e ne diamo diffusione la durissima contestazione della consigliera Concetta Veltri, la quale, senza limiti difende i valori della frazione Campora SG, partendo dalla pretesa del rispetto per i giovani dei carristi e poi per la intera popolazione, sia per il carnevale, sia per tutto il resto,e poi giunge a contestare fortemente l’amministrazione in carica e soprattutto l’assessore Cannata perchè “inerme ed inconsistente”

ecco il comunicato:

“ I timori, già annunciati nel mio intervento, tenutosi nel primo consiglio comunale, dove lamentavo a gran voce che la frazione di Campora San Giovanni non sarebbe stata ben rappresentata e tutelata nella dignità di comunità attiva e operosa, oggi si sono concretizzati in occasione di un evento gioioso come quello del Carnevale che di per sé dovrebbe unire e non dividere.

Premesso che questo mio dire non vuole minimamente scalfire lo spirito di festa che contraddistingue questa Tradizione, devo mio malgrado, evidenziare la mancanza di sensibilità della nostra amministrazione nei confronti della comunità camporese.

Andrebbe, quindi, fatta un analisi più approfondita di tutta l’organizzazione del Carnevale 2015, che prima non menziona Campora nel programma poi corregge il tiro.

Poi continua evidenziando il diritto della popolosa frazione camporese al rispetto e dice:

“Campora non pretende alcun che, solo rispetto.

Rispetto per la popolazione tutta, per i commercianti, per gli operatori turistici, che contribuiscono alla crescita economica del paese.

Pretende , in particolare, rispetto per i ragazzi, Veri protagonisti e artefici della manifestazione.

La stessa, infatti, si rende possibile proprio grazie al loro operato, alla loro passione , creatività ed impegno, il tutto a proprie spese.

A loro va il mio plauso, in quanto, essendo stata io stessa parte attiva, in passato, nella realizzazione dei carri conosco bene i sacrifici e le rinunce che si fanno per creare queste opere che contribuiscono a dare lustro alla città.

Tutti indistintamente andrebbero premiati solo per lo spirito di associazionismo e cooperazione, che li vede maturi, a tal punto da sorvolare su tutte le polemiche, a favore del divertimento e dell’ elogio alla propria città.

Le amministrazioni precedenti avevano capito perfettamente che le realtà di Campora e di Amantea andavano viste in un ottica di globalizzazione e con la loro capacità di grandi mediatori erano riusciti nell’intento.”

Poi il duro attacco politico. La consigliera evidenzia che :

“Con l’avvento dell’amministrazione Sabatino certi equilibri si sono incrinati.

A questo punto mi chiedo a chi si deve attribuire questa responsabilità.

Certamente Campora non si sente per niente rappresentata.

Dove erano i politici di Campora?”

Infine il fendente. La consigliera si chiede :

“Dov’ era Cannata, l’unico assessore che dovrebbe rappresentare la nostra popolosa frazione quando si sono prese certe decisioni di contrapposizione delle due realtà?

E perché non ha fatto nulla per prevenire ogni forma di polemica? (Prevenire e meglio che curare).

Forse era distratto da altro.

Magari troppo impegnato a rubare idee altrui per farle proprie.

Per non parlare del progetto del cavalcavia che servirà solo per sperperare denaro pubblico, in quanto non penso proprio potrà essere utile a nessuno.

Così pure per la problematica del fiume torbido, in quanto se qualcosa si sta muovendo è dato dalle continue pressioni che gli agricoltori Camporesi hanno fatto.

A me pare che non stia dimostrando il benché minimo spirito di appartenenza.

Per cui penso che si possano tranquillamente, chiedere le sue dimissioni, perché inerme ed inconsistente, infatti se qualcosa funziona a Campora , certamente, non è grazie a lui ma ai giovani delle associazioni, ed alla gente di buona volontà che tutti i giorni conpazienza affronta le varie problematiche con forza consapevoli di non aver nessun referente con cui parlare.

Amantea 21 febbraio 2015    La Consigliere Concetta Veltri

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