Redazione TirrenoNews
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Giulio Veltri, orgoglio Amanteano capo legislativo del Ministero per il Sud
Sabato, 27 Febbraio 2021 20:37 Pubblicato in Primo PianoPezzi di Calabria nel Governo Draghi ed un Amanteano nel dicastero guidato da Mara Carfagna.
Giulio Veltri è stato Consigliere di Stato oltre che membro dell'Adunanza Plenaria, ha già in passato ricoperto ruoli istituzionali al Mise e al Consiglio Superiore dei lavori pubblici.
Oltre al sottosegratario Dalila Nesci del Movimento Cinque Stelle, ci sarà un altro pezzo di Calabria al dicastero per il Sud e per la Coesione Territoriale, ma non un politico di mestiere ma un tecnico, infatti il Camporese Giulio Veltri, Consigliere di Stato, è stato nominato capo legislativo del Ministero guidato da Mara Carfagna.
Giulio Veltri, 53 anni, due lauree in tasca, una in Scienze Politiche conseguita a Messina l'altra in Giurisprudenza conseguita a Napoli, ed inoltre una specializzazione conseguita in scienze dell'amministrazione, conseguita dai massimi vertici della giustizia amministrativa.
Vanta anche diverse pubblicazioni su riviste giuridiche ed opere collettanee
Il nostro compaesano fa parte dell' Adunanza Plenaria, è inoltre riuscito, fra tante altre cose, a dare il suo contributo negli scorsi anni al Ministero dello sviluppo economico dove ha diretto l'ufficio legislativo.
Infine è componente anche al Consiglio Superiore dei lavori pubblici e a molte altre autorità indipendenti con la carica di consigliere giuridico.
Auguri allora Giulio ad Majora.
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La Banda “Mario Aloe” saluta il suo Presidente
Sabato, 27 Febbraio 2021 19:12 Pubblicato in Primo Piano
Ieri 26.02.2021 ci ha lasciati Raffaele Aloe, Presidente della Storica Banda "Mario Aloe Città di Amantea".
Carica che lo stesso Raffaele Aloe ricopriva dal lontano 1975, circa 46 anni al timone del complesso bandistico.
La sua non é stata una storia qualunque:
Ferroviere di mestiere, ha ricoperto numerosi ruoli anche nella Confraternita religiosa del SS Rosario di Amantea.
Un uomo poliedrico, iperattivo, produttivo e collaborativo.
Brillante allievo del compianto Maestro Mario Aloe con il suo clarinetto in Mib.
Sotto la sua Presidenza sono stati tanti i Maestri ed innumerevoli i componenti di ogni età, con i quali sono rimasti sempre rapporti di cordialità e stima.
La sua passione per la musica era innaturale.
Una missione di vita nel nome di un complesso e di un collettivo che ha ispirato quasi la totalità dei musicisti Amanteani a farvi parte per tantissimi anni.
La Banda é stata, per Raffaele Aloe, una seconda pelle, un modo di essere, un motivo di vanto, un esempio da rinnovare alle nuove generazioni.
Il legame con Il Maestro Mario Aloe é stata la parabola di vita che ha incarnato la sua esistenza da musicista e Presidente.
Il Venerdì Santo, marcia composta dal Maestro Mario ALOE, che viene eseguita all'uscita di Gesù Morto, ha rappresentato il prestigio più grande, il mantra, la fede religiosa, l'attaccamento più aulico intriso di valori universali che solo la musica sa rappresentare, il principio di una fede che ha commosso simpatizzanti e professionisti, struggente nelle sue note, soave nelle sue dinamiche di accompagnamento.
Il Presidente Raffaele Aloe, é stata una persona che ha consegnato alla comunità una banda ricca di giovani, che ha rinnovato e aumentato le tante attività.
La sua gestione irripetibile, unica, severa, non verrà forse mai eguagliata.
Il Presidente ci saluta all'età di 91 anni, ma ci lascia una banda con 170 anni di Storia.
Grazie Presidente.
Buon Viaggio.
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L’APPELLO DELLA SIGEA A SALVARE I CENTRI STORICI A RISCHIO
Giovedì, 21 Gennaio 2021 20:17 Pubblicato in Primo Piano
Riceviamo un accorato appello dell geologo Osso, - Presidente - SIGEA Calabria - sulla instabilità dialcuni centri storici italiani.
Salviamo Amantea in Calabria!
Quello del 19 gennaio solo per un caso non ci sono state gravi conseguenze alle persone”.
Argentino (architetto SIGEA locale) : “Amantea deriva da Al Mantiah “la Rocca”. Quello del 19 gennaio è il crollo di parte di un centro storico millenario”,
“Crollano alcuni centri storici italiani, crolla ad esempio Amantea in Calabria. Magari sono centri storici poco conosciuti, ma di straordinaria bellezza. Aggrappato a mezza costa su uno sperone roccioso sovrastato dal castello e da una cinta muraria, si protende verso il mare, da Paraporto fino alla porta Belmonte ingresso del quartiere di Catocastro (sotto la fortezza). Da una prima analisi appare evidente che erano già presenti delle fratture e che le recenti piogge e il repentino abbassamento delle temperatura abbiano destabilizzato ulteriormente le precarie condizioni di stabilità.
I crolli si erano già verificati in passato. Ricordiamo le ordinanze di sgombero negli anni ’60 per caduta di blocchi e pietre e la morte di una bambina negli anni ’50 perché colpita alla testa da una grossa pietra. Altri crolli avevano interessato il centro storico come quelli parziali avvenuti alla Torre di avvistamento e al castello, o a Palazzo Cozza (antico palazzo nobiliare, poi divenuto casa della carità e scuola all’inizio del ‘900), quelli di alcune case su Corso Umberto I”. Lo ha affermato Gaetano Osso, geologo e Presidente della Sezione Calabria della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA).
“Ancora più di recente sono stati eseguiti gli interventi di messa in sicurezza della volta e delle pareti della splendida grotta marina situata alla base del versante. Appare evidente che l’ubicazione a mezza costa su un versante di calcarenite possa essere causa di crolli e smottamenti. D’altra parte è la genesi geologica della Calabria – ha proseguito Osso - dove il substrato a falde di ricoprimento di terreni e rocce disparate, i numerosi cicli tettonici, le condizioni climatiche e l’alterazione delle rocce, a determinare le condizioni di fragilità del territorio e di instabilità dei versanti tra le più alte d’Italia.
Non per nulla la definizione più nota è: uno sfasciume pendulo su due mari, come la difinisce Giustino Fortunato.
I crolli già avvenuti e soprattutto quelli che potranno ancora avvenire, a causa dell’incuria dell’incapacità di prevedere manutenzioni o interventi mirati, ci pongono di fronte ad un problema emblematico che è la perdita di quelle opere materiali, che sono il nostro passato e la nostra identità. Ad Amantea le caratteristiche del paesaggio si stagliano nette già dal primo sguardo: il rilievo roccioso si eleva bruscamente a forma tronco-piramidale già dall’esile pianura costiera, vicino al mare, e culmina in corrispondenza del terrazzo marino occupato dal castello. L’abitato appare quasi mimetizzato dalle similari tenue colorazioni delle pietre dell’edificato e delle rocce affioranti, costituite dalle serie prevalentemente calcarenitiche del Tortoniano”.
Un borgo meraviglioso con una storia millenaria ed occupato nell’ XI secolo dagli Arabi.
“Se nulla si può fare per cambiare la geologia della Calabria certamente appare un grave ed irreparabile danno la mancata tutela delle bellezze architettoniche e paesaggistiche di un territorio che merita maggiore attenzione – ha dichiarato Myriam Argentino, architetto, con specializzazione in conservazione dei beni architettonici, e componente della sezione locale della SIGEA - soprattutto nell’ottica di una doverosa crescita sociale e economica, richiamata nella Convenzione Europea del Paesaggio del 2000, che considera ogni paesaggio un punto di riferimento per l'identità delle persone che lo abitano.
Se a determinare il paesaggio nell’antichità è stata la necessità di sopravvivenza, sia per difesa sia per sfamarsi, è singolare costatare che la sua conservazione, intesa come il non-scempio, sia affidata solo alla noncuranza e l’assenza di interessi economici. La storia millenaria di Amantea e del suo territorio parte dai ritrovamenti dell’età del bronzo poco più a sud, dove i ritrovamenti di età ellenistica collocano la leggendaria Temesa, citata da Omero e continuano con la presenza di ville romane.
Castrum bizantino, fu poi occupato dagli arabi che ne fecero uno dei tre Emirati in Calabria nel XI sec. e da cui, probabilmente deriva il nome Amantea da Al Mantiah (la Rocca).
La storia scorre con il susseguirsi degli eventi e delle occupazioni che interessarono il meridione d’Italia fino al famoso assedio francese, in cui Amantea fu l’ultima piazzaforte a cadere nel 1807. Altrettanta fama raggiunse per i commerci (già con l’ossidiana delle vicine Isole Eolie) e per la marineria e la pesca in quanto fu porto conosciuto per lunghi periodi storici. Giorno 19 gennaio 2021, intorno alle 13.30, un forte boato e una nuvola di polvere ha scosso la quiete delle cittadina tirrenica. Un grande blocco di roccia si è staccato dalla parete nella zona di Pizzone che segna il confine tra il quartiere di Catocastro, a ovest, dal quartiere di Paraporto noto anche come Chiazza (la piazza), a est.
Le condizioni morfologiche del posto, con tratti a strapiombo, non avevano permesso la costruzione di case in quel punto. L’ammasso roccioso è crollato proprio in mezzo a due palazzi, quello Mirabelli Centurione XVI sec., di grande pregio architettonico, ed un altro palazzo conosciuto come l’ex Caserma.
Gran parte dell’ammasso roccioso è crollato sull’unica strada che attraversa il centro storico, la vecchia SS18, per poi adagiarsi proprio sul muro di quest’ultima abitazione. Una parte è caduta dal ciglio lungo il versante. Per un caso molto fortuito non si sono registrate vittime.
Ancora più grave appare, per l’ennesima volta, l’assenza di attenzione non solo verso i beni culturali ma, soprattutto, per la tutela delle vite umane.
Dr Geologo Gaetano Osso - presidente SIGEA
Arch Myriam Argentino - SIGEA
Paolo Graceffa presidente Istituto degli Studi Storici di Cosenza
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