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Essere intelligenti è una malattia?

Domenica, 16 Giugno 2013 12:18 Pubblicato in Catanzaro

“Non conosco nessuno sprovvisto di cervello. È un organo molto utile. Anche chi perde la testa se ne serve tutti i giorni… Paradossalmente, siamo perfettamente in grado di usarlo pur non sapendo davvero come funzioni. Certo, tutti abbiamo una vaga idea di cosa sia: è costituito da due emisferi, a loro volta composti da neuroni che generano segnali elettrici e la cui attività ci permette di svolgere le nostre molteplici azioni quotidiane. Ma a parte questo? Si può ridurre a così poco una struttura che è stata descritta come l’entità più complessa dell’universo? Ovviamente no, lo capite anche voi…”

Così comincia il libro “Essere intelligenti è una malattia? Tutto quello che vorremmo sapere sul cervello”, edito Einaudi. Il libro ha l’obiettivo di rendere più accessibili le tante ricerche in corso e di rispondere alle molteplici domande che ci si pone su una materia affascinate, che ci riguarda da vicino e spesso velata da un’aura di mistero: le neuroscienze.

Nate tutto sommato da poco, le discipline neuroscientifiche si sono sviluppate in modo esponenziale negli ultimi tempi, anche a seguito di un interesse sempre più diffuso nei confronti di tutto quello che ha a che fare con il nostro cervello: dal pensiero al comportamento, passando per le patologie neurodegenerative.

Perché non soffriamo il solletico quando ce lo facciamo da soli? Il cervello può recuperare dopo una lesione? È vero che usiamo solo il dieci per cento del cervello? Sono alcune delle 80 domande presenti in questo libro, ognuna con la sua risposta breve, semplice e chiara, scritta da un ricercatore diverso.

Eh già, perché questo libro, a cura di François-Xavier Alario ricercatore presso il laboratorio di psicologia cognitiva dell’Istituto di ricerca sulle Scienze cognitive e del cervello di Marsiglia, in realtà è scritto da più di ottanta ricercatori, ognuno dei quali ha dato il suo contributo per rispondere a una domanda specifica in base alle proprie competenze.

Anche la scelta delle domande è un esperimento di collaborazione: piuttosto che decidere cosa meritava di essere spiegato e cosa no, i curatori hanno chiesto a varie persone cosa avrebbero voluto sapere sul cervello: bambini, studenti e adulti (interessati e non a materie scientifiche) sono quindi gli ideatori delle domande.

Una curiosità del libro è l’ordine delle domande. Per i più tradizionalisti si può cominciare il libro dall’inizio e leggerlo fino alla fine; per i più curiosi e avventurosi, invece, si può cominciare da un capitolo qualsiasi e proseguire nella lettura attraverso una rete di connessioni che simula proprio le connessioni nervose.

Al termine di ogni capitolo, infatti, vengono proposti tre diversi approfondimenti, ad esempio per ampliare o specificare qualcosa del testo appena letto, con i vari rimandi alle pagine. Si può così seguire il proprio percorso logico, andare dove ti porta il cuore, oppure ancora non scegliere ordine alcuno. Il tutto è costruito in modo tale da rendere questo libro il più possibile diverso da un testo scolastico e stimolare la curiosità del lettore che deve creare il suo personale percorso di scoperta attraverso i segreti del cervello.Ulisse.Sissa.It

Crediti immagine: Livia Marin

 

Parliamo di Giovanni Manoccio, sindaco di Acquaformosa. Un paesino calabrese sito a 756 metri s.l.m., che fa parte della minoranza linguistica arbëreshë.

Acquaformosa è famoso perché al suo ingresso ci sono pannelli con la scritta "Comune deleghistizzato “. E lo stesso sindaco Manoccio si picca di deleghistizzare anche i leghisti

Il paese perde continuamente abitanti.

Come tutti i paesi calabresi ( e non solo) i comuni sopravvivono a stento differendo continuamente i pagamenti alle future generazioni

Ma ora la situazione diventa difficile. Anche per Acquaformora ( in merito vedasi la delibera di Giunta n 18 del 22 maggio 2013 di cessione del Credito Edison al Centro factoring spa di Firenze, con diluizione del debito fino al dicembre 2014 ; ed ancora la delibera consiliare n 25 del 3.6.2013 avente ad oggetto Discussione al progetto “Firmoza che accoglie”( su richiesta dei consiglieri di opposizione).

Ed allora Manoccio inventa l’ennesima Boutade e fa pubblicare un manifesto funebre dove è scritto “ Il Comune è morto, colpa di Berlusconi, Monti e Letta”

Il sindaco dispensa dalle visite i parlamentari e chiede l'indignazione dei cittadini

Manoccio ha spiegato all'ANSA che : «Il nostro è un grido di dolore perché a causa delle politiche adottate dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni si stanno uccidendo i piccoli Comuni virtuosi. Martedì sarò a Roma, in Piazza Montecitorio, insieme ai sindaci di altri quattro centri della provincia di Cosenza, San Basile, Cerzeto, Civita e Frascineto, per chiedere che la politica si occupi dei piccoli Comuni e che venga modificata o bloccata la scellerata scelta di includere le nostre comunità nel Patto di stabilità. I comuni virtuosi come i nostri vanno aiutati, mentre quelli spendaccioni, che creano solo disservizi e problemi ai cittadini, vanno puniti. Quello che non fa, in sostanza, il Patto di stabilità».

In sostanza Manoccio non difende i piccoli comuni ma solo quelli con bravi amministratori, come lui si ritiene.

Lettera aperta di Giuseppe Furano

Sabato, 15 Giugno 2013 20:42 Pubblicato in Basso Tirreno

Lo sport nazionale di tanti politici che hanno prodotto,in 20 e più anni di gestione del potere,la situazione attuale e dei tanti giornalisti e intellettuali, grandi e piccoli, che hanno sempre fatto finta di non vedere e non si sono mai scandalizzati di nulla,è quello di richiamare, a ogni sparata di Grillo, il pericolo FASCISMO!

E mentre lanciano preoccupati appelli a stare attenti a questo pericoloso comico che mina la democrazia, nulla o poco hanno da dire :

a) sullo scandalo Monte dei Paschi

b)che senatori e deputati del PDL occupano una Procura della Repubblica

c)che Berlusconi ha fatto richiesta alla Cassazione di spostare i suoi processi da Milano a Brescia

d) e che la Cassazione così risponde:

“Silvio Berlusconi, nel chiedere di spostare i suoi processi da Milano a Brescia, muove nei confronti dei giudici “un’accusa infamante, perché colpisce un presupposto o una precondizione irrinunciabili della professionalità e dell’onorabilità del giudice, quali il dovere di imparzialità e l’indipendenza di giudizio”.

”L’eventuale probabilità di un turbamento della libertà valutativa e decisoria del giudice”, ...è “fondata – come in tutti i casi descritti da Berlusconi – su mere illazioni o sulla generica adduzione, causalmente irrilevante, di timori o sospetti personali”dell’ex premier, “non espressi da fatti oggettivi e muniti di intrinseca capacità dimostrativa”.

In particolare l’ordinanza, rispondendo ai rilievi della difesa di Berlusconi su “contesti deliberatamente persecutori o complottistici dell’intera autorità giudiziaria milanese”, fa presente che si tratta di un “assunto che, per palese assenza di una pur parcellare e seria dimostrazione fattuale e logica, si traduce in una sommaria e ingiusta accusa” ancora “più grave – scrive la Suprema Corte – per il ruolo pubblico e politico ricoperto dal richiedente, mosso in sostanza a tutti i magistrati degli uffici giudicanti milanesi che per avventura e loro malgrado si siano occupati o si stiano occupando delle numerose vicende giudiziarie del senatore Berlusconi”...

Altro che il pericolo Grillo!

Ogni cittadino di buon senso e che non vive con la politica e nei sottoboschi della politica non deve avere paura dell'uragano Grillo,ma dei tanti marpioni che da 20 anni ci raccontano balle e ci prendono per il C....

Gestione clientelare del potere,malaffare,crisi economica ecc. non ci sono piovute dal cielo e non ce l'ha regalate Grillo!

Giuseppe Furano

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