BANNER-ALTO2
A+ A A-

lago vestiamoMercoledì 5 febbraio alle ore 9.30 presso la Sala Consiliare del Comune di Lago si terrà un convegno "vestiAMO Lago con le sue tradizioni", con argomento le tradizioni del nostro borgo, facendo leva su quelle artigianali e manufatturiere.

Nella Sala sarà allestita una mostra di abiti realizzati a mano in tessuti naturali rigorosamente tinti con i colori che la natura ci offre e saranno esposti pezzi unici cuciti e ricamati a mano dalle sarte di Lago.

Vi aspettiamo !

banner 2019 fesQuando nel 2011 abbiamo dato vita al Cleto Festival, la nostra unica motivazione era quella di mostrare che anche un piccolo comune calabrese, sconosciuto da tutti e da tutto, grazie ad attività culturali pensate per il luogo, sarebbe potuto diventare un punto di riferimento culturale per l’intera regione.
Alla base di tutto, il recupero di una comunità, tutela del bene comune, cooperazione e puro volontariato.

Grazie a tutto questo siamo riusciti a realizzare per otto anni consecutivi l’evento, senza mai porci la problematica della mancanza di finanziamenti pubblici, superando problemi organizzativi di ogni genere e assumendoci responsabilità che in alcuni casi non erano neanche di nostra competenza.
Nella nostra più totale autonomia abbiamo affrontato queste otto edizioni, supportati solo e soltanto da quella parte di comunità che ha collaborato, i volontari, le aziende che ci hanno sostenuto, gli artisti, gli ospiti, i partners e nessun altro. Senza l’aiuto di tutte queste realtà nulla avrebbe preso vita.
Un’idea nata dal basso, condivisa e partecipata, basata sulla semplicità delle cose e la riscoperta della bellezza.

Progetto che purtroppo lo scorso anno, a causa di questioni di sicurezza legate ad alcuni immobili pericolanti (come riportato dalle numerose ordinanze comunali considerate pericolose per l’incolumità pubblica) abbiamo deciso di spostare, individuando nuove location e costringendoci (a malincuore) a stravolgere l’intero festival, azione che ha fatto perdere all’evento la sua entità, le sue origini e la sua anima: Il Borgo!

Il motivo di realizzarlo privandolo della sua entità, è servito per contribuire alla lotta intrapresa da parte dell’ente verso i privati responsabili delle mancate manutenzioni, e per cercare di sensibilizzare ancora di più la questione tutela del borgo.

Purtroppo la lentezza dell’azioni di ripristino, le poche informazioni sul quadro completo del centro storico, vista la portata dell’evento, hanno materializzato una mancanza di elementi che hanno influito notevolmente sulla nostra tranquillità organizzativa, rallentando di molto l’avvio della nona edizione Cleto Festival.

Falso chi dichiara che la causa dipende dalla rigide regole del decreto sicurezza (abbiamo realizzato due edizioni con il decreto sicurezza in vigore) lo stesso, con l'ultima circolare di luglio 2018, è stato anche attenuato.

Falso chi pensa che le cause siano legate ad una questione economica, ancora più falso chi crede che la nostra indipendenza abbia un prezzo e che il progetto sia in vendita.
Ci dispiace, ma chi pensa tutto questo non ha minimamente idea cosa sia il Cleto Festival.

Un evento che funziona ed è possibile realizzare solo e soltanto perché impiega circa 9/10 mesi di lavoro organizzativo, nei quali si avvia la ricerca degli artisti da coinvolgere, i contatti con gli ospiti, lo sviluppo di progetti a tema e tanto altro, tutto questo per realizzare la nostra idea di festival!

Mai cosi tardi, mai cosi amareggiati.

Non essendoci condizioni ottimali e non volendo ancora una volta togliere la dignità al festival che nasce nel borgo e per il borgo, abbiamo deciso di mettere in pausa il progetto fino a quando non si ripresenterà quella tranquillità per poter proporre la nostra idea di festival; le visite del borgo, la passeggiata sonora, le performance al castello, gli eventi nei vicoli e nelle piazzette e tutto il resto.

Scusateci ma abbiamo bisogno di tutelare il nostro operato, i nostri anni di investimento di energie, di forza lavoro, e soprattutto di idee. Il festival non si svaluta, il festival non si vende.

Stanchi di elemosinare per poter realizzare, stanchi che il nostro operato venga continuamente sminuito e stanchi di dover trovare sempre le soluzioni alle problematiche che non ci competono.

Questo non significa che l’associazione La Piazza si ferma, anzi, continuerà ad operare con molti progetti già in cantiere e in programma anche per questa estate.
Nei prossimi mesi saremo in giro per la Calabria, ospiti in vari appuntamenti per raccontare la nostra esperienza, a testimoniare il progetto e a confrontarci con tante realtà per continuare a coltivare la rete culturale di cui facciamo parte.

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto negli anni e continueranno a farlo in quelli futuri e ricordate, non è un addio, ma un semplice e cosciente arrivederci!

Le pause servono e hanno un senso, per capire, migliorare e per poi ricominciare


La Piazza Laboratorio socio /culturale • Cleto (CS)

Pubblicato in Primo Piano

presepioSi avvicina il Santo Natale e in molte scuole e nelle nostre case fervono i preparativi per allestire il presepe. Nelle piazze delle grandi città si allestiscono alberi di abete giganteschi ornati di luci sfavillanti e di palline colorate. Non tutti sono d’accordo. Alcuni dirigenti scolastici, alcune maestre anche quest’anno si sono rifiutate di allestire l’albero e il presepe a scuola perché secondo loro offendono le tradizioni, le culture e le usanze degli altri alunni provenienti da altri paesi lontani. E così i simboli della nostra tradizione cristiana, dalla natività all’albero di Natale, dalle recite alle canzoncine, vengono totalmente messi da parte. Mentre, però, i simboli cristiani sono a rischio, c’è ancora un paesino che neppure è segnato sulla cartina geografica, Poffabro, ai piedi delle Dolomiti Friuliane di appena 60 abitanti che difende con forza la nostra cultura e così, per il Santo Natale, ha preparato 120 presepi, piccoli e grandi, belli e goffi, di creta e di stoffa, di cartone e di tronchi d’albero. Gli abitanti di questo minuscolo borgo sono tutti d’accordo:il presepe è il simbolo più importante della nostra cultura cristiana. Il minuscolo borgo avvolto dalle montagne sopravvissuto al devastante terremoto che colpì il Friuli nel lontano 6 maggio 1976 da diversi anni per il Santo Natale prepara i presepi. Oggi siamo giunti alla XX Edizione. Poffabro, anche se è in via di estinzione come del resto lo sono già i nostri piccoli comuni calabresi per mancanza di matrimoni e di nascita, è un paesino bellissimo, meraviglioso, inserito dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani tra i borghi più belli d’Italia e in occasione delle festività natalizie il borgo si rianima, attira migliaia di visitatori provenienti non solo dai paesi viciniori, ma anche dall’Austria, Olanda e Slovenia, per ammirare i bellissimi presepi incastonati ovunque: dentro piccole grotti o anfratti, nelle capanne, lungo le strade, nei giardini, sotto gli scantinati, nelle finestre, sui davanzali delle porte, appesi agli alberi, nei terrazzi e persino dentro i tronchi degli alberi. In ogni casa c’è un presepe, a volte anche più di uno. Ogni piccolo spazio è riempito di addobbi. Mentre in tutta Italia i simboli cristiani sono a rischio c’è ancora in Italia un piccolo borgo in controtendenza che difende così le nostre tradizioni, le nostre usanze, i nostri usi e costumi, la nostra cultura: costruisce 120 presepi.

Pubblicato in Italia
BANNER-ALTO2

I Racconti

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy