Reggio Calabria. L’ex assessore ai Lavori pubblici del Comune, Angela Marcianò, é stata condannata ad un anno di reclusione (pena sospesa) con l’accusa di abuso d’ufficio e falso ideologico
La sentenza é stata emessa dal Gup di Reggio Calabria, Giovanna Sergi, a conclusione del processo col rito abbreviato.
La vicenda giudiziaria in cui é stata coinvolta l’ex assessore Marcianò riguarda l’affidamento in gestione dell’ex albergo Miramare, immobile storico di proprietà del Comune di Reggio Calabria, ad un imprenditore privato.
La pubblica accusa, rappresentata in aula dal pm Walter Ignazitto, aveva richiesto per la Marcianò la condanna a dieci mesi di reclusione.
Nella stessa vicenda sono coinvolti il sindaco, Giuseppe Falcomatà; il vice sindaco Armando Neri; gli assessori Armando Muraca, Giuseppe Marino, Nino Zimbalatti e Saverio Anghelone; il segretario generale del Comune Giovanna Acquaviva; l’ex assessore all’Urbanistica Agata Quattrone e le dirigenti comunali Patrizia Nardi e Luisa Spanò.
Per loro, che hanno scelto il rito ordinario ed ai quali vengono contestati gli stessi reati per i quali era imputata Angela Marcianò, il processo é stato fissato per il prossimo mese di settembre.
L’inchiesta era partita dall’affidamento da parte dell’Amministrazione comunale dell’immobile che ospitava un tempo l’albergo Miramare all’imprenditore Paolo Zagarella, ritenuto uno dei sostenitori elettorali del sindaco Giuseppe Falcomatà.
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L’attuale vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Gentile (Ncd), è stato rinviato a giudizio nell’ambito di una inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sulle presunte irregolarità nel bando della Regione per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale.
Gentile è imputato in qualità di assessore regionale ai Lavori pubblici nella precedente giunta di centrodestra guidata da Giuseppe Scopelliti.
Insieme a lui il gup Pietro Carè, ha mandato a processo anche i dirigenti regionali Giovanni Laganà, Domenico Pallaria, Filippo Arillotta e Antonio Capristo (quest’ultimo prosciolto per quattro capi di imputazione).
Il gup ha invece deciso per il non luogo a procedere nei confronti William Grimoli, Giovanni Pianini, Fiore Cava, Antonio Tallarico, Bina Sprovieri e Giuseppe Chimenti.
I sostituti procuratori Domenico Guarascio e Fabiana Rapino avevano contestato varie ipotesi di abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico con riguardo all’annullamento del bando per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione o in proprietà effettuato nel periodo in cui Gentile era assessore ai Lavori pubblici.
Per il bando annullato, emanato dalla precedente giunta regionale, era stata già pubblicata una graduatoria dei beneficiari.
La successiva integrazione, che modificò l’esito del primo bando, procurò, secondo l’accusa, “un ingiusto vantaggio patrimoniale a talune imprese cooperative concorrenti”.
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Il pullman parte da san Giovanni in Fiore diretto verso Cosenza. E’ il 29 maggio.
L’autista finge un guasto al mezzo ed invita i passeggeri ad utilizzare un altro pullman che sta transitando
Tutti meno la sedicenne che gli era stata affidata dalla famiglia di lei che lo considerava un amico
Invece dopo essere ripartito l’autista ferma il pullman in una zona appartata e palpeggia la giovane nelle parti intime
La salva da un probabile abuso la telefonata di una amica preoccupata del ritardo.
L’autista riparte ed intima alla ragazza di non parlare
Ma la ragazza arriva a Cosenza sotto shock e racconta tutto alle amiche e all’insegnante.
Poi ai genitori che sporgono denuncia in questura.
Immediate scattano le indagini coordinate dal procuratore capo di Cosenza Dario Granieri e condotte dall’aggiunto Antonello Tridico.
Infine la richiesta di arresti in carcere, ma il GIP concede i domiciliari
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