E’ stato pubblicato l’avviso del servizio di refezione scolastica per l’anno 2019/2020
Il comune ha disposto la tariffa intera pari ad euro 3,24 euro.
E’ di tutta evidenza che la tariffa debba essere in rapporto tra il costo complessivo del servizio ed il numero degli alunni serviti.
Diversamente , ove, cioè, la tariffa unitaria non fosse così calcolata si tratterebbe di un possibile tentativo di frode a danno dei cittadini.
Ora il comune ha disposto
-la riduzione del 30% per il secondo figlio;
-la riduzione del 50% per secondo figlio e quelli successivi.
Inoltre il comune ha disposto la gratuità del servizio per gli alunni diversamente abili.
Infine l’ente ha disposto lo sconto del 50% per gli alunni appartenenti alle famiglie in gravi difficoltà e bisogno di ordine sociale ed economico.
Ci chiediamo come sono stati calcolati gli sconti?
A tal punto è evidente che il comune dovrà gravarsi delle minori entrate tariffarie.
Lo ha fatto, od intende farlo appena noti i dati numerici degli aventi diritto agli sconti?
Con quale delibera?
Imputando la spesa su quale capitolo del bilancio 2019 e 2020?
Restiamo in attesa di evasione della presente!
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Comoda, troppo comoda la posizione dello Stato.
Troppo comodo che lo Stato non paghi i pasti degli insegnanti , comodo anche non li paghino nemmeno gli insegnanti.
Parliamo delle scuole materne, elementari e medie.
Ed è un comportamento diffuso dappertutto.
Ma ora finalmente il comune di Pordenone ha perso la pazienza e ha deciso di fare causa allo Stato. Il comune di Pordenone avanza 600mila euro da Roma e sarà il primo Comune in Italia ad aprire la vertenza con lo Stato per avere i soldi.
Quella di Pordenone è una vicenda che dura da quasi quindici anni.
Una causa che sembra vinta anche perché l’Amministrazione ha incassato dall’Anci nazionale il sostegno dello staff legale nella causa.
Ora tutti i comuni aspettano il risultato di questa causa e poi saranno obbligati a comportarsi nello stesso modo.
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