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Due gli incendi in atto. Uno sulla collina di Cannavina, uno su quella di Coreca.

Impossibile pensare che gli incendi si siano accesi da soli.

 

 

Dietro c’è una evidente mano di un uomo. 

Uno, due piromani improvvidi e sprovveduti o malati.

Di fatto gli incendi sono iniziati nel pomeriggio e stanno continuando ad ardere.

 

Quello di Cannavina più piccolo sembra spegnersi ma poi riprende alimentato dal vento, ma contenuto nella sua estensione.

Quello di Coreca ,invece, ha raggiunto una estensione di almeno 200 metri e sale da ovest verso est spinto dal vento.

E notte e le operazioni possono essere svolte soltanto da terra.

Non possono volare né gli aerei , né gli elicotteri.

Una situazione difficile.

 

Solo da pochi minuti si vedono i mezzi della Protezione Civile,  che percorrono le strade cittadine, probabilmente per raggiungere i luoghi dell'incendio e dare cosi' una mano fattiva ai Vigili del Fuoco.

Soltanto domani si potrà sapere quanto terreno è stato interessato dalle fiamme, le colture distrutte e gli eventuali beni immobili, case comprese, incise o poste in pericolo delle fiamme.

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Chi non vuole il carnevale di Amantea? 
La domanda è lecita se si riflette un attimo su quanto successo stamattina presto 29 gennaio 2015.

 

I ragazzi che lavorano ai carri sono andati via non prima delle 03.00 di stamattina.

E’ dopo quell’ora che gli attentatori sono arrivati al capannone dei carri in località Acquicella.

 

Le porte erano chiuse. Sia le due grandi centrali che le due piccole laterali.

Ed è da una di queste che i malviventi sono entrati dopo averla forzata, sicuramente con un piede di porco od altro strumento similare.

I cardini della porta infatti sono stati completamente divelti.

Una scelta precisa che sembra dimostrare che gli attentatori conoscevano i luoghi come spiegheremo meglio tra poco.

 

Entrati nella grande stanza i due attentatori hanno dato fuoco al contatore dell’Enel che è a fianco alla seconda porta piccola lato monte, da dove passa la strada Amantea-Lago.

Proprio per questo sono entrati ed usciti dalla porta lato mare.

Il fuoco acceso vicino alla seconda porta poteva essere pericoloso per loro stessi e poi aprendo la porta le fiamme potevano essere viste dall’esterno.

Peraltro vicino a destra (lato Amantea) della porta principale lato monte e della porta con il contatore Enel è presente una telecamera che avrebbe potuto riprendere gli attentatori.

Molto probabilmente non sapevano che anche questa telecamera non è attiva.

Possiamo anche supporre che gli attentatori non sia venuti dal lato monte sul quale è presente la strada perché qualcuno in transito avrebbe potuto vederli.

Una ipotesi è che siano quindi venuti dal lato della ferrovia o che abbiano usato il sottopasso della SS18 e restando quindi nascosti alla vista di chi passava sulla strada Amante-Lago.

Gli investigatori potranno accertare con facilità la presenza di tracce di ruote.

 

Per fortuna stamattina gli operai del comune hanno portato nell’isola ecologica appena realizzata le cime degli alberi della SS18 appena potati e dal fumo si sono accorti sia della asportazione della porta piccola sia del fuoco provvedendo al suo spegnimento.

Il fuoco non aveva invaso tutto il locale e quanto in esso contenuto.

Due i focolai.

Il primo, come detto, al contatori Enel, il secondo a dei pali di legno posti sotto uno dei carri.


Ha preso fuoco interamente la figura di Beppe Grillo che era quasi pronta ed è rimasta danneggiata quella di Berlusconi.
Immediati i soccorsi e tra questi anche quelli dell’Enel per riprendere la erogazione dell’energia elettrica indispensabile al lavoro dei carristi.
Sul luogo la consigliera Caterina Ciccia che si è prodigata per confortare i giovani carristi e per offrire loro la piena e totale solidarietà dell’amministrazione comunaleAbbiamo anche visto mamme di giovani carristi sollecitare la continuazione della creazione dei carri che sono un omaggio dei ragazzi alla città.
Abbiamo anche visto attenti imprenditori amanteani avvicinarsi ai ragazzi che hanno subito i maggiori danni ed offrirsi di ripagare i danni.
Insomma una gara di solidarietà di gran parte della città.
Il fatto comunque resta incomprensibile nella sua illogicità perchè la realizzazione dei carri carnevalizi rappresenta una intensa dimostrazione dell’alto senso sociale dei giovani amanteani.
Tempestiva infine la presenza dei carabinieri per le necessarie e successive indagini.

 

 

Pubblicato in Cronaca
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