Il Comando di Polizia Municipale di Amantea ha disposto l’esecuzione di un piano straordinario di interventi, finalizzato a prevenire e reprimere il fenomeno della contraffazione, dell’abusivismo commerciale ed altre correlate forme di illegalità.
Il piano di interventi, che ha interessato l’intero territorio comunale, si colloca nell’ambito della missione Istituzionale del Comando, finalizzata alla tutela del mercato dei beni e dei servizi, nonché al contrasto di tutte le condotte illecite connesse alla contraffazione, realizzata mediante una costante azione di controllo economico del territorio.
L’operazione di ieri ha registrato l’esecuzione di un grosso intervento, nel corso del quale sono stati sequestrati oltre 1.000,00 euro di articoli, con la denuncia di diversi soggetti, ed elevati 5.000,00 di verbale.
L’attività ispettiva ha consentito di evidenziare anche situazioni di particolare rilevanza, trovati infatti tra i materiali in esposizione anche apparecchiature elettroniche, giocattoli, oggettistica e casalinghi risultati pericolosi per la salute dei consumatori ovvero privi di qualsivoglia certificazione richiesta dalla normativa vigente.
Il mercato dell’abusivismo commerciale prospera in presenza di domanda.
Riteniamo che una capillare campagna informativa possa avere già un effetto deterrente su una parte di potenziali acquirenti di merce contraffatta.
Accanto alla parte informativa però si deve anche attivare un’azione repressiva mirata sull’acquirente : oltre al classico, quotidiano presidio delle zone più interessate dal fenomeno, agire o con agenti in borghese direttamente su chi acquista e alimenta questo fenomeni.
E’ un periodo dell’anno molto impegnativo per la Polizia Municipale, impegnata in molteplici fronti in una Amantea che ad agosto arriva quasi a raddoppiare i residenti.
Il problema dell’abusivismo che li vede putroppo numericamente inferiori.
Per questo riteniamo che diversificando l’approccio è andando a colpire direttamente gli acquirenti si possano ottenere buoni risultati.
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In sintesi i territori con minore presenza di imprenditori ambulanti nati in Italia sono le province di Catanzaro (solo il 20,2% rispetto al totale), Reggio Calabria (21,5%) e Pisa (23%).
La media italiana è ben più alta.
Fra i territori al disotto della soglia del 50% di imprenditoria autoctona del commercio ambulante si incontrano poi le province di Aosta (44,2%), Vercelli (46,3%), Alessandria (48%) e Savona (48,8%).
L’analisi territoriale svela però un’Italia dai profili molto variegati, con province in cui la quota di ambulanti italiani è assolutamente schiacciante rispetto a quella dei colleghi stranieri.
Non solo ad Enna (dove i locali sono l’86,5%), Brindisi e Bari (entrambe oltre il 75%) ma anche a Torino, dove gli ambulanti italiani sono il 67,3%.
All’altro estremo, i territori con minore presenza di imprenditori ambulanti nati in Italia sono le province di Catanzaro (solo il 20,2% rispetto al totale), Reggio Calabria (21,5%) e Pisa (23%).
L’altro aspetto che caratterizza il settore è quello legato alla forte presenza di operatori stranieri tra gli imprenditori (di poco superiore alle 100mila unità, il 56% del totale).
Tra i paesi di provenienza degli ambulanti stranieri, quello che presenta di gran lunga il maggior numero di imprenditori è il Marocco (39mila) che assomma quasi il 40% degli stranieri operanti nel settore a livello nazionale.
Seguono a distanza Senegal e Bangladesh, con consistenze analoghe (circa 15mila imprese).
La distribuzione degli ambulanti a livello territoriale dimostra che la Campania, con 30mila realtà al 30 giugno scorso, presenta il maggior numero di imprese nel comparto, ma numerose risultano anche in Lombardia (22.429 imprese registrate) e in Sicilia (19.726).
In queste tre regioni ha sede quasi il 40% delle imprese del commercio ambulante della Penisola. Calabria, Sardegna e Toscana (tutte sopra il 25%) sono invece le regioni con l’incidenza percentuale maggiore di imprese ambulanti considerando il totale delle realtà appartenenti del commercio al dettaglio.
L’articolazione per settore vede un peso significativo di quello non alimentare ed in particolare il comparto abbigliamento che, nelle sue diverse suddivisioni, rappresenta il 38,4% delle imprese del commercio ambulante.
Al secondo posto, staccata di alcuni decimi di punto, viene la categoria “altri prodotti” (tra cui fiori, cosmetici, detersivi, chincaglieria) con quasi il 38% delle attività, e solo al terzo posto il settore alimentare, il cui contributo si ferma al 18,4% di tutti gli esercizi ambulanti (con prevalenza della componente legata ai prodotti ortofrutticoli).
Il commercio ambulante viaggia verso quota 200mila ma uno su cinque parla straniero
Una impresa commerciale su 5 è ambulante.
Ma la cosa importante è che gli immigrati “occupano” abusivamente aree pubbliche e mettono in scacco i comuni.
“ Sono sempre lì. Niente e nessuno li smuove. Mandati via ritornano, allontanati non demordono e invadono quella che considerano la loro strada”.
E nessuno di loro rilascia mai uno scontrino.
Sono legittimamente evasori come sono legittimamente abusivi!
Ad Amantea operano sul lungomare senza alcuna autorizzazione e nessun controllo!
Già. Dimenticavo che siamo in Italia dove si può spacciare anche droga senza timore di essere arrestato e posto in carcere!
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Qualsiasi Stato esiste nella misura in cui per organizzare la propria società si avvale di leggi alle quali deve obbedire anche lui.
Si può anche contestare la burocrazia che di queste leggi impone il rispetto, ma senza di esse sarebbe il caos, l’anarchia.
Un po’ quello che si verificava sul lungomare dove decine di ambulanti abusivi esponevano e vendevano i loro prodotti su bancarelle improvvisate.
Una situazione che è stata spesso tollerata senza che si intervenisse con decisione.
Ma oggi la carenza di turisti ed anche solo di frequentatori della città, in un contesto economico difficile, uniti ad una rete commerciale ridondante rispetto ai clienti, ha determinato le prime forti reazioni.
E se in passato gli ambulanti senza licenza ed autorizzazione sono stati mandati via qualche volta dalla Guardia di Finanza , qualche altra volta dalla Guardia Costiera ( ricordiamo che il lungomare insiste su area demaniale), nei giorni scorsi questa operazione è stata compiuta da due soli Vigili Urbani.
A loro per nostro tramite il bravo ed i ringraziamenti dei commercianti a posto fisso che avevano contestato la presenza degli abusivi.
La vicenda ha dato la stura a difficoltà di conciliazione tra gli stessi amministratori, alcuni dei quali non vogliono aprire o confermare mercatini ambulanti a tutto danno dei commercianti a posto fisso , mentre altri sono collocati dalla parte opposta.
Visto che si tratta di una decisione che appartiene al consiglio comunale e che comunque deve essere preceduta da una analisi economica locale, è utile le parti trovino conciliazione nella massima assise politica.
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Ieri sera il mercatino abusivo sul lungomare non c’è stato.
La colpa (per i frequentatori) od il merito( per i commercianti si lamentano di una eccessiva concorrenza) è stata della Guardia di Finanza che si è presentata sul lungomare puntuale all’orario di apertura del mercatino e che con la sola presenza ha dissuaso gli abusi da aprire le bancarelle.
C’è da credere che anche stasera succederà la stessa cosa.
Assolto così l’impegno della amministrazione che in consiglio comunale aveva garantito che la apertura del mercato settimanale del giovedì avrebbe significato la eliminazione del mercato serale abusivo.
Ovviamente, non mancano i commenti con la gente non equamente divisa tra coloro che di cono basta all’eccesso di tolleranza, ai buonismi di facciata, agli ambulanti abusivi che invadono il lungomare riducendone la fruizione e che ricordano che le regole devono valere per tutti e coloro che invocano una presenza magari regolamentata che dia ricchezza alle serate di chi accede alla unica struttura di incontro e relazione.
Qualcun altro invece si domanda cosa sarebbe Amantea senza la Guardia di Finanza.
Qualcun altro, invece, molto più pragmaticamente si è chiesto ma se arrivano a migliaia al giorno che cosa devono fare?
O spacciano o vendono.
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Erano giorni che venditori ambulanti avevano occupato una gran parte del lungomare di Amantea cominciando una lunga fila sin dal Lido Azzurro e verso nord.
Nessuna autorizzazione.
Nessun controllo.
Il lungomare sembrava ( o forse è) terra di nessuno. Vedi ad esempio la segnaletica!
Un po’ come l’intera Amantea dove è ripreso il vezzo di viaggiare sui ciclomotori senza casco o con il casco non allacciato, dove ognuno occupa la parte “ sua” di suolo pubblico sottraendola all’uso pubblico e spesso costringendo i pedoni a camminare in mezzo alla strada.
Anche sul lungomare la mancanza della autorità ha creato privilegi tra chi occupava la parte più ampia e frequentata da possibili utenti.
E da qui è certamente partita la scintilla che ha portato alla rissa che ha coinvolto diversi ambulanti abusivi e forse addirittura senza licenza commerciale
Dalla rissa due feriti trasportati in ospedale con l’autoambulanza del 118.
Ed insieme ai soccorsi anche i carabinieri che pongono fine alla rissa e tranquillizzano le tante persone , soprattutto mamme con bambini, che si sono trovate nei pressi
Ad intervenire i carabinieri della locale caserma e quelli del 112
Diversi i fermi poi confermati dal magistrato di turno
Silenzio da parte dell’amministrazione comunale, quasi che la cosa ( le risse, cioè) non li abbia interessati e non li interessi.
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