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diamanteL’investimento in diamanti: l’abc dell’investitore

Investire in diamanti può comportare notevoli perdite, anche per chi si mette nelle mani di intermediari considerati affidabili, come può essere il proprio istituto bancario. Un broker sincero vi dirà che l’investimento sicuro non esiste sulla faccia della terra. Tuttavia, una volta che si decide di investire, si entra in un mondo a base di rischi e dove il rischio è storicamente e statisticamente più basso, per comodità di gergo, si parla di “investimenti sicuri” e di “beni rifugio”. Questi attributi definiscono beni che , sempre dal punto di vista storico e statistico, si sono dimostrati meno volatili degli altri. I tradizionali beni rifugio sono gli investimenti nel mattone, cioè nelle proprietà immobiliari, in oro e in diamanti. Per togliere ulteriore incanto dalla definizione di “bene rifugio”, ricordiamo che la crisi finanziaria di cui subiamo ancora gli strascichi è partita proprio dal mattone!

Bene, ora che il campo è libero da falsi miti sulla sicurezza degli investimenti, si può entrare consapevolmente in un mondo che, per quanto rischioso, resta comunque molto affascinante e a volte anche fruttuoso: il mondo degli investimenti, ed in particolare degli investimenti in diamanti, le pietre preziose più desiderate al mondo.

Un investitore consapevole e preparato

Oltre a conoscere in generale il mondo degli investimenti, per il particolare settore degli investimenti in diamanti è bene essere preparati sulla materia, conoscere alcune nozioni di base sulle pietre preziose e sul mercato che regola il loro valore e la loro compravendita. Vi suggeriamo di entrare in contatto con un consulente, suggeriamo Idc London, player storico e affidabille nel panorama degli investimenti in pietre preziose, con il quale abbiamo stilato e riassunto di seguito alcuni concetti cardine con cui familiarizzare per iniziare a valutare se diventare un investitore in diamanti.

Lorizzonte temporale: per tutti gli investimenti, le aspettative e le previsioni sull’andamento dell’investimento si basano sempre sull’orizzonte temporale. L’orizzonte temporale è il periodo di tempo che intendo far trascorrere fra il momento di acquisto e il momento di vendita. Un bene molto volatile, con forti variazioni di prezzo anche giornaliere, solitamente è il terreno delle forti speculazioni di breve periodo. Si può ad esempio comprare il bene al mattino e rivenderlo alla sera, o comprarlo ad inizio settimana e venderlo dopo pochi giorni. Infatti, il guadagno degli investimenti in un certo prodotto deriva dalla differenza fra il prezzo a cui lo venderò meno il prezzo a cui l’ho comprato. Se un bene cresce o cala di valore in modo repentino, il mio orizzonte temporale tenderà ad essere di breve periodo. Viceversa, per beni “solidi” che aumentano lentamente ma costantemente, prevedrò un orizzonte temporale di medio o lungo periodo. Nel caso specifico dei diamanti, attualmente s consiglia di investire prevedendo un orizzonte temporale di 8-10 anni.

I dati storici: i diamanti, ma tendenzialmente anche gli altri gioielli, sono un bene che negli ultimi 20 anni ha avuta una tendenza di crescita costante. Tale tendenza, nella pratica degli investimenti, è apprezzabile, e quindi remunerativa, nel medio ma ancora più nel lungo periodo. Il valore del mercato dei gioielli negli ultimi 10 anni è aumentato del 45,8% se si guarda il mercato in valuta euro (EUR), e del 41,3% se si considera la valuta dollaro statunitense (USD). Il valore infatti dipende anche dal tasso di cambio fra le valute.

Le previsioni di mercato: alcuni paesi stanno attraversando una fare di veloce e diffuso arricchimento (Cina, India, Russia, Kazakistan, Bielorussia e Turkmenistan, per citarne alcuni) e questo dato, storicamente, indica che si può prevedere un aumento della richiesta di beni e investimenti di lusso, con conseguente aumento di valore dei diamanti, che diventano un investimento sempre più desiderabile.

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marckConoscere la differenza tra inbound marketing e outbound marketing aiuta a orientarsi in un mondo in costante evoluzione e, soprattutto, a capire quale delle due strategie è meglio adottare per la propria impresa. Quando si parla di outbound marketing si fa riferimento a un marketing - per così dire - old style, che si compone, tra l'altro, della pubblicità sui giornali e sulle riviste, degli slot acquistati in radio delle direct mail e del telemarketing. Ma non è tutto: anche gli spot in tv e i cartelloni pubblicitari rientrano in questo meccanismo.

Quando e a che cosa può servire l'outbound marketing

Benché si tratti di un marketing in vecchio stile, l'outbound marketing non merita di essere considerato obsoleto o poco efficiente: è bene, però, valutare con attenzione il tipo di attività che si è interessati a pubblicizzare. Per esempio, c'è chi si lascia allettare dalle potenzialità degli spot in televisione, soprattutto per la loro capacità di raggiungere un gran numero di persone: è vero, ma è altrettanto vero che le pubblicità che passano sul piccolo schermo sono molto veloci, e possono essere colte solo per una manciata di secondi. Ecco perché è bene capire se il messaggio che si intende promuovere può essere apprezzato e compreso nel giro di così breve tempo. Oltre a ciò, non si può trascurare la componente economica: gli spot in tv costano, e non poco. Maggiore è l'audience che si intende raggiungere, più il prezzo sale. Senza arrivare agli estremi di una prima serata su un canale generalista, dove per uno spot si possono spendere anche decine di migliaia di euro ma avendo la certezza che lo stesso venga visualizzato da milioni di persone, non è detto che le piccole e medie imprese abbiano le risorse per arrivare in tv, o addirittura ai cartelloni pubblicitari.

Pop-up e direct mail

Più frequenti sono gli annunci che possono essere ritenuti "digital media friendly": il classico caso è quello dei pop-up proposti sui siti Internet. I pezzi di direct mail, d'altro canto, vanno presi con le pinze, così come le pubblicazioni su riviste di annunci: gli esperti considerano queste soluzioni poco efficaci, soprattutto perché spesso non vengono nemmeno lette e finiscono nel cestino senza essere prese in considerazione. 

Quando e a cosa può servire l'inbound marketing

L'inbound marketing, d'altro canto, include gli articoli pubblicati su riviste online, il ricorso al link building, l'utilizzo dei social media, i blog, l'e-mail marketing e la pubblicazione di video e di podcast. In pratica, si provvede alla realizzazione di contenuti digitali che sono destinati alla comunità e che hanno lo scopo di promuovere la conversazione. Le campagne di marketing virali sono una dimostrazione evidente delle strategie di marketing in entrata: possono essere sfruttate anche dalle aziende di piccole dimensioni che non vogliono affidarsi a società esterne per la promozione ma intendono occuparsene in autonomia. I costi sono, in genere, piuttosto contenuti: si può decidere di fare affidamento sull'inbound marketing anche per mettere alla prova un prodotto nuovo o per testare un servizio da poco lanciato sul mercato.

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oggiCome investire oggi? Se anche tu ti stai ponendo questa domanda, qui di seguito troverai 5 consigli pratici su come farlo al meglio.

CONSIDERARE IL PASSATO

Cercare di avere una visione chiara del passato, non è certamente una garanzia sulle rendite future del nostro investimento, tuttavia uno storico ampio e dettagliato è un buon indicatore di quello che potrà accadere in futuro.

SEMPLICITA’

Tenere in considerazione pochi fattori, solo quelli fondamentali, quando si vuole effettuare un investimento è una regola da tenere sempre presente. Focalizza la tua attenzione su ciò che è davvero importante. Se si parla di investire in una società è bene focalizzarsi sul suo vantaggio competitivo ed il suo prezzo obiettivo, questi indici avendo come focus il lungo periodo permettono di aumentare le probabilità di successo.

SCOMMETTERE SUL LUNGO PERIODO

Qui ci riallacciamo al punto precedente. Il breve periodo può presentare forti oscillazioni nei mercati basate sui voti degli investitori, il lungo, viceversa, vedrà premiare i business forti e con flussi di cassa constanti.

DIVERSIFICARE

Questo potrebbe apparire lapalissiano, ma è sempre bene ribadirlo: non focalizzare tutti i tuoi risparmi su un’unica soluzione, fondo o risorsa. In questo modo se non avrai i risultati sperati da un investimento potrai sempre riparare il danno tramite un altro.

CONOSCERE I RISCHI

Prima di cominciare è bene avere presente tutti i rischi che un investimento porta con se. Conoscere la materia approfonditamente è fondamentale, senza questo presupposto l’investimento diventa altamente rischioso, una scommessa.

CONSIGLIO BONUS

Se pensi di non avere la padronanza di termini, concetti e la conoscenza necessaria per affrontare questo percorso autonomamente, il nostro consiglio è quello di affidarti ad un esperto del settore, il quale a fronte di una commissione sarà sicuramente in grado di gestire i tuoi risparmi nel modo più efficiente.

Coloro i quali hanno intenzione di fare un investimento sicuro possono utilizzare la piattaforma Iosonobanca, nata per offrire opportunità di investimento aziendali confacenti con le aspettative dell’investitore. Per poter utilizzare la piattaforma Iosonobanca, bisognerà effettuare la registrazione, la quale verrà effettuata attraverso la scheda di adesione allegando anche alcuni documenti tra i quali il documento della privacy per autorizzare il trattamento dei dati personali, il documento d’identità e tesserino del codice fiscale, il casellario giudiziale e carichi pendenti.

Tenendo ben a mente questi nostri semplici consigli siamo sicuri che anche tu ora sai come investire oggi e vedere i tuoi risparmi fruttare come hai sempre desiderato.

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