
L'arte al servizio della Calabria e della sua bellezza attraverso la musica di sei professionisti della musica.
Il progetto dei “Bruttium Horns Connection” nasce nel periodo di isolamento per emergenza sanitaria che tutto il pianeta ha vissuto e continua a vivere in questo particolare momento storico.
Loro sono Giuseppe Affilastro, il "nostro" Leonardo Feroleto, Gabriele Galluzzo, Vittorio Schiavone, Fernando Servidone e Rocco Vitaliano si sono ritrovati così, a distanza, per realizzare un’unione artistica accomunate da due grandi valori, l’amore per la propria terra natìa e la passione per la musica.
"Siamo cornisti calabresi ed abbiamo deciso di unire le nostre professionalità - raccontano - per un progetto che ha come punto di incontro la Calabria nel cuore e nella musica. Il progetto dei “Bruttium Horns Connection” nasce nel periodo di isolamento per emergenza sanitaria che tutto il pianeta sta vivendo in questo particolare momento storico".
La necessità di stare a casa ha fatto scattare la scintilla che era già nell’aria da un po’ di tempo e cioè la realizzazione di un’unione artistica fra persone accomunate da due grandi valori: l’amore per la propria terra natìa e la passione per la musica che tutti loro esprimono professionalmente attraverso uno strumento magico e meraviglioso qual è il corno.
"Abbiamo rappresentato la Calabria - affermano - e continuiamo a farlo a livello personale, in istituzioni importanti (Teatro Bellini di Catania, Teatro dell’Opera e Accademia di Santa Cecilia a Roma, Teatro alla Scala, Orchestra “Toscanini” di Parma. London Symphony ed altre ancora) e vorremmo restituire qualcosa alla nostra amata terra".
"La parole “Connection” nel nostro nome è anche un po’ sintesi della missione di connessione , musicale ed umana, che abbiamo deciso di percorrere. “Chi vive in baracca, chi suda il salario…. Chi mangia una volta, chi suda, chi lotta, chi prende assai poco… Ma il cielo è sempre più blu” e l’ambulatorio di Polistena è stato scelto per questo, per quelli che ogni giorno sudano, lavorano, combattono per vivere e sopravvivere, mentre qualcuno si gira dall’altra parte e vede che tutto è a posto, che il cielo è sempre più blu.
Operai che si svegliano presto al mattino, si vestono ed iniziano a pulire le strade della città, anche in un giorno festivo, per dare la possibilità agli ambulanti del mercato di via vulcano, spesso stessi concittadini della nostra città, che dopo mesi di sofferenze e stenti soprattutto economici cercano di tornare alla normalità.
Affidare le grandi pulizie di strade e vie di una città non è per nulla una scelta facile, bisogna controllare le miglior ditte ed imprese di pulizie, al fine di trovare la più seria ed affidale ed economicamente vantaggiosa.
Pulire grandi città richiede qualifiche, accortezze e soprattutto grande attenzione alle norme igieniche da seguire per un determinato ambiente, soprattutto in un periodo come questo.
Un’impresa di pulizia per essere affidabile deve avere alle spalle anni di esperienza, di affidabilità e di risultati qualitativi.
I risultati qualitativi si ottengono seguendo delle regole bene precise alla quale bisogna prestare attenzione.
Tutte queste qualità sono riconosciute ai ragazzi che da anni lavorano allo spazzamento per la nostra città, spesso cambiando casacca, come in una squadra di calcio che cambia maglia ogni campionato, ma i ragazzi, nella stragrande maggioranza, sono sempre gli stessi, è prestano la loro attività lavorativa per la nostra città con grande professionalità e abnegazione.
A volte agli spazzini, oggi chiamati operatori ecologici, la città non riconosce la giusta gratitudine per il lavoro duro, e aggiungiamo poco retribuito, al quale sono sottoposti, la nostra redazione vuole tributare un graziamento speciale, e speriamo che lo stesso venga seguito da tutta la popolazione.
La creatività è un fenomeno contagioso che ha bisogno d’interazione, di analogia e di reciprocità.
La forma città, come quella espressa da Pasolini, e le sue relazioni sembrano essere la migliore base per lo sviluppo delle industrie creative e culturali, perché le esternalità intellettuali di prossimità sono uno stimolo fondamentale sia per l’innovazione sia per la produzione di cultura.
Produrre cultura, ossia l’insieme della tradizione e del sapere scientifico, letterario e artistico di un popolo o dell’umanità intera, sembra però quasi una missione impossibile.
Eppure ogni giorno questo miracolo si avvera nelle città di tutto il mondo, Amantea inclusa, dove si continua a conservare cultura e a produrne di nuova.
La storia delle idee insegna che il legame tra cultura, territorio e storia è profondo e teoreticamente fondato.
Auguriamo ogni bene a Sergio Ruggiero ed alla sua nuova creatura "L'urlo della Libertà", bramosi di leggerlo, edito da Franco Mannarino, prossimamente in libreria.