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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa della Confcommercio Ai nastri di partenza la stagione dei saldi invernali 2013 che, nella provincia di Cosenza sono iniziati il 5 gennaio e si concluderanno alla fine del mese di febbraio. Secondo le stime effettuate dell'Ufficio Studi di Confcommercio Nazionale, il 60,5% dei consumatori è intenzionato ad approfittare dei saldi invernali 2013 (- 8% rispetto allo scorso anno), mentre il 39,5% non prevede di utilizzarli. In linea con i dati registrati nel 2011 la percentuale dei consumatori che prevede di spendere una cifra al di sotto dei 200 euro è del 68,7% contro il 68,6% dell’anno precedente. Il 26,8% dichiara che spenderà tra i 200 e i 300 euro (erano il 21,8% lo scorso anno), mentre diminuisce la percentuale di coloro che spenderà da 300 a 500 (3% contro il 6,3% dell’anno precedente) e oltre i 500 euro (1,6% contro il 3,7% dell’anno passato). Nonostante si preveda una diminuzioni degli acquisti di fine stagione rispetto allo scorso anno, resta costante la percentuale di chi ritiene importante il periodo dei saldi. Un consumatore su due, infatti, è “molto” o “abbastanza” disposto ad attendere i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo (51,4% contro il 50,1% dello scorso anno). A differenza dello scorso anno, però, sale al 21,1% la percentuale di consumatori che attende i saldi per acquistare solo prodotti di marca (era l’11,1% l’anno passato). Di fatto, si tratta di un consumatore su cinque. Per quel che riguarda il settore moda, secondo i dati diffusi dal Centro Studi di Federazione Moda Italia, i saldi coinvolgeranno circa il 62% delle famiglie italiane. Ognuna prevede di spendere 359 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di 6,1 miliardi di euro. Rispetto allo scorso anno si spenderà per i saldi invernali quasi il 9% in meno con una riduzione della spesa per famiglia del 10,92% e della spesa pro-capite pari al 10,70%. Le intenzioni di acquisto dei consumatori per i saldi invernali fanno segnare una diminuzione per tutte le tipologie di prodotto (calzature, accessori, biancheria intima e per la casa, pelletteria, etc.) ad eccezione dei capi di abbigliamento. Non cambia però l’incidenza percentuale dei saldi invernali sulle vendite totali del settore dell’abbigliamento e delle calzature che resta al 18%. STIMA SALDI INVERNALI (settore abbigliamento e calzature) 2013 2012 Valore dei saldi invernali 5,6 (miliardi) 6,1 (miliardi). Incidenza (%) dei saldi invernali sulle vendite totali dell’anno 18,00 18,00 Numero delle famiglie italiane 25,5 (milioni) 25,1 (milioni) Numero delle famiglie che acquistano prodotti a saldo 15,8 (milioni) 15,1 (milioni) Acquisto medio di prodotti in saldo per famiglia 359 (euro) 403 (euro) Numero medio componenti di una famiglia 2,4 2,4 Acquisto medio di prodotti in saldo a persona 150 (euro) 168 (euro) Fonte: Federazione Moda Italia “I saldi invernali 2013 arrivano in un periodo di forti difficoltà per le imprese del Terziario caratterizzato dalla contrazione dei consumi - ha affermato il Presidente di Confcommercio Cosenza, Klaus Algieri. Le previsioni per i saldi invernali 2013 anticipano una flessione degli acquisti tuttavia continuiamo a sperare che le vendite di fine stagione rappresentino anche quest’anno un appuntamento a cui le famiglie ed i consumatori non vogliono rinunciare. Le imprese hanno bisogno di prendere una boccata d’ossigeno dopo una stagione invernale tra le peggiori degli ultimi anni”. “Il periodo dei saldi – ha continuato Algieri – rappresenta un momento particolarmente importante sia per le imprese, che hanno la possibilità di incrementare le vendite e al tempo stesso di ridurre le scorte di magazzino, sia per gli acquirenti che hanno la possibilità di acquistare prodotti a prezzi più bassi. Per i consumatori, infatti, l’acquisto dei prodotti in saldo non rappresenta più uno sfizio, ma è ormai frutto di una scelta ragionata dettata sempre più spesso da necessità economiche di oculatezza e sobrietà”. Il Centro Studi di Confcommercio Cosenza ha realizzato un questionario che sarà sottoposto ad imprese e consumatori nel corso del periodo per monitorare l’andamento delle promozioni di fine stagione e di stimare l’effettiva incidenza degli acquisti in saldo nella provincia. Per il corretto acquisto degli articoli si ricorda infine il rispetto di alcune importanti regole: a. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo alla riparazione o sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. b. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. c. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. d. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. e. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
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Ieri sera il consiglio comunale di Amantea alla unanimità ha dichiarato il suo indissolubile amore per il Project Financing ed ha deciso di impiegarlo anche per la rete fognante e la depurazione. Ma spieghiamo cosa è virtualmente il Project Financing Premettiamo che il termine è inglese e che la sua traduzione letterale è Finanza di progetto. In sostanza la “finanza di progetto” è “una operazione di finanziamento a lungo termine in cui il ristoro del finanziamento è garantito dai flussi di cassa previsti dalla gestione dell'opera prevista nel progetto”. In sostanza tutto parte da una deficienza infrastrutturale: in questo caso la rete fognaria e la rete depurativa Acclarata tale deficienza occorre avere un progetto e saperne i costi di realizzazione e di gestione. Poi si verifica se esiste la finanza pubblica per la realizzazione e la capacità di gestione pubblica. Quando non ci sono si ricorre al coinvolgimento dei soggetti privati nella realizzazione, nella gestione e soprattutto nell'accollo totale o parziale dei costi di opere pubbliche in vista di guadagni futuri. In sostanza poiché lo Stato ed i suoi enti non hanno più soldi per risolvere il deficit strutturale per opere pubbliche importanti come la rete fognante e la rete depurativa si ricorre al capitale privato. Non si tratta di un mutuo : nessuna banca infatti darebbe credito ai comuni tanto più quando versano in condizioni finanziarie altamente precarie. No! La "società di progetto" o "concessionario", finanzierà, eseguirà e gestirà l’opera pubblica in cambio degli utili che deriveranno dai flussi di cassa. Nel caso del porto prevalentemente dalla vendita degli immobili, dai servizi e dai fitti degli spazi. Nel caso della rete fognante e della rete depurativa dalle tariffe della depurazione. Ovviamente le tariffe della depurazione dovranno permettere il ristoro dell’investimento e dei costi di gestione. Il problema è che la barca ( posto che la abbiate) potete anche non portarla al porto, la fognatura NO! Quale aumento avranno le tariffe? Saranno sopportabili dagli amanteani e dagli abitanti dei comuni consorziati? E poi ci sono altre mille domande che in agosto e dicembre normalmente la politica non si pone ma sulle quali ritorneremo a gennaio 2013. Intanto una sola domanda: con il Project Financing finiranno questi strani tubi a mare?
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La Corte dei Conti ha imposto al comune di fare forti economie sul bilancio comunale per evitare la dichiarazione di dissesto. Uno degli effetti ( forse il più piccolo) è quello della impossibilità di acquisire le luminarie natalizie nel centro urbano commerciale e con la scusa anche in altre parti della cittadina; parliamo di quella nota di colore “natalizio” alla quale la modernità ci ha abituato. Era già successo con i commissari che appena arrivati ad ogni richiesta delle associazioni e della stessa gente rispondevano “ non ci sono soldi”. Ed in quell’anno la associazione dei commercianti si sostituì al comune ed assicurò le luminarie natalizie. Solo il primo anno perché la partecipazione dei commercianti non fu sufficiente per pagare le spese( che pure erano state di molto inferiori a quelle che faceva il comune) che restarono sul groppone del presidente e degli altri componenti degli organi di governo della associazione. Anche quest’anno sembrava così. Ed invece la “cenerentola” del sistema commerciale del capoluogo, cioè Piazza Cappuccini ha riscoperto il mai domo senso di collaborazione e solidarietà sociale ed ha provveduto non solo ad arredare l’albero che l’Amministrazione comunale ha fatto collocare( vedi foto) ma ha anche fatto installare le prime luminarie natalizie. L’intorno ha apprezzato e con una minima tassazione individuale l’impianto si è spinto verso Via R Mirabelli e poi verso la parte centrale di Via V Emanuele. E stasera abbiamo visto che altri gruppi di commercianti stanno autotassandosi per ampliare le luminarie offrendo ai propri utenti una immagine più natalizia. Un piccolo miracolo nato da un gruppo di “cenerentoli e di cenerentole” che hanno voluto dire la loro in un panorama di silenzi e di inedia che non aiuta certamente la città. A tutti loro gli auguri di Buon Natale e Buon Anno 2013 e, soprattutto, l’apprezzamento del nostro sito.
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