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Una sorpresa come quella che si trova nell’uovo di Pasqua.

Un uovo di Pasqua dell’Amministrazione comunale.

 

Apre la Villa, anzi ha aperto la villa e senza che se ne fosse fatta menzione specifica già i bambini ne hanno preso parzialmente possesso insieme alle loro mamme.

Non solo ma diversi sono stati anche i bambini che con sorpresa segnalavano alle loro mamme” Mamma guarda la villa è aperta!”

Significa che ora che sta per arrivare la “Vera” primavera i bambini di Amantea potranno reimpossessarsi di questo luogo dove poter crescere senza traffico, senza smog, senza pericoli.

Ma significa anche che non c’è più pericolo di caduta di massi o di lastre di ferro.

 

Era chiusa dal 28 settembre 2015.

Quasi sei mesi.

Una nostra lettrice “Mara” scriveva “Speriamo non resti chiusa per molto tempo. È uno spazio bellissimo specialmente per i bambini e mi auguro che l'amministrazione comunale ne tenga conto”.

Certo sei mesi sono stati molti per chi aveva abitudine di frequentare questo unico spazio libero della intera città.

Nessuna sorpresa in questa città amministrativamente distratta che non sia stata ancora revocata la ordinanza sindacale di chiusura della villa adottata con il numero 142 il 28 settembre 2015.

Ma non può esservi dubbio sulla legittimità della apertura atteso che la precedente ordinanza prevedeva la segnalazione giudiziaria ex articolo 650 del C.P per chi non la osservava.

E’ anche evidente che ora i lavori di messa in sicurezza siano stati interamente effettuati e che non esistano più pericoli di sorta.

Ci sorprende che le ninfe giocose e giulive delle ville comunali non siano accorse numerose, sia pure in assenza di una specifica e preordinata celebrazione inaugurale, come è d’uso nella nostra cittadina che della sua grecità si fa comunque vanto.

 

I Bimbi

 

Ninfa e Narciso

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San Giuseppe, secondo il Nuovo Testamento, è lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù.

Nella Bibbia San Giuseppe è l’ uomo Giusto.

È venerato come santo sia dalla Chiesa cattolica che dalla Chiesa ortodossa.

Il culto religioso di san Giuseppe è molto antico e nacque in Oriente nell’Alto Medioevo, per poi diffondersi in Occidente già nel Trecento.

Intorno a quel periodo, alcuni ordini religiosi cominciarono a osservare la sua festa proprio il 19 marzo, che ,secondo la tradizione, è il giorno della sua morte.

La festività di san Giuseppe fu inserita nel calendario romano da papa Sisto IV intorno al 1479, e nell’Ottocento il santo divenne patrono di diversi paesi con una importante tradizione cattolica, come il Messico, il Canada e il Belgio.

L’istituzione dell’altra festa cattolica che ricorda il padre di Gesù, san Giuseppe Artigiano – il primo maggio – è solo del 1955, in risposta alla festa dei lavoratori che aveva origini sindacali e socialiste.

Dal 1909 , si celebra anche la Festa del papà.

La prima fu celebrata negli Stati Uniti il 19 giugno 1910.

Ad Amantea San Giuseppe non ricevette molta attenzione, al punto che la unica chiesa a lui intestata è la piccola chiesa rurale che si trova sulle pendici del colle di Camoli e che venne edificata nel 1728, per cura di Fortuna Carratelli.

 

Proprio per questa sua collocazione da molto tempo San Giuseppe è il santo degli abitanti di Camoli , di Catocastro e di Acquicella.

 

Secondo una leggenda  la chiesetta sarebbe stata costruita ed intitolata a San Giuseppe come ex voto da un gruppo di marinai che si salvarono dal naufragio della loro nave.

Nei racconti degli amantani, in particolare di quelli che emigravano , la chiesa di san Giuseppe era l’ultima immagine del proprio paese, quella che restava impressa più nel cuore che nella mente.

La processione si è celebrata anche quest’anno .

Partita dalla collina di Camoli è scesa per un breve tratto sulla antica Traianea per imboccare Via Dogana fino a via Margherita , giungendo a via Vittorio Emanuele, e da li seguire Via Nuova, poi via Nazionale, corso Umberto primo e via Indipendenza fino alla chiesa di Sant’Elia, dove padre Francesco ha celebrato la S Messa e pronunciato una interessantissima omelia.

La banda

Padre Francesco Celestino

Le Verginelle

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Una simpatica ini ziativa ha preso il via quest’anno nel giorno di San Giuseppe ovvero della festa del papà.

Padri e figli sulla bici in giro per il paese.

 

In verità c’era anche qualche nonno, sempre in bici.

Praticamente tre generazioni.

Appuntamento davanti alla villa comunale della grotta.

Distribuite magliette, campanelli ed acqua ( i campanelli sono stati posti in opera da Cicli Munno e cicli Cima sempre pronti ad iniziative sociali e sportive)

Poi arriva l’auto dei vigili urbani e la carovana di ciclisti prende il via

La carovana di papà ( ah,ovviamente anche mamme) e di figli si snoda lungo via Dogana per risalire poi via Margherita.

Poi si segue via Vittorio Emanuele e via Baldacchini fino a giungere sul lungomare dove c’è l’arrivo davanti al Lido Azzurro.

Una necessaria sosta ed un gelato oltre la foto di prammatica.

 

Un’altra sosta era stata fatta a piazza Cappuccini per il grido della carovana “ Ha voluto la bicicletta e mò….”e poi il coro dei bambini “ pedala papà”!!!!!

Le nonne presenti alla partenza erano senza biciclette ma alcune di loro si sono impegnate per l’anno prossimo.

Il comitato ringrazia nostro tramite i vigili ed i vigilini che si sono prestati per regolare il traffico.

 

Noi ringraziamo le ragazze che hanno voluto questa manifestazione in quella azione di recupero di momenti di vitalità sociale alcune delle quali in passato straordinaria è stata " cummari e cummarelle".

la carovana si prepara

 

Arrivano i vigili e la carovana parte

 

Papà e Bimbi

 

Papà e Bimbi

 

Papà e Bimbi

 

Biciclettata gruppo1

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