
All’esito di una delicata ed articolata attività di indagine a tutela dell’ambiente, del territorio e dell’ecosistema marino, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme - diretta dal Procuratore Capo Salvatore Maria Curcio - i militari della Guardia Costiera hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso nei confronti dall’amministratore di una società Lametina, indagato per i reati di inquinamento ambientale previsto dall’art. 452 bis del Codice Penale, dall’art. 674 del codice penale per getto pericoloso di cose, per deturpamento di bellezze naturali ai sensi dell’art. 734 del codice penale e per il reato di inadempienza in pubbliche forniture ex art. 355 dello stesso codice.
Le indagini in questione, condotte dal personale della Guardia Costiera di Amantea congiuntamente al personale dell’Aliquota Ambiente e Territorio della Procura di Lamezia e coordinate dal Sostituto Procuratore Marica Brucci, hanno permesso di acclarare la compromissione di una matrice ambientale a causa di ritardi nei lavori di ripristino dell’officiosità idraulica di una condotta asservita al sistema di collettamento fognario, con conseguente sversamento dei reflui non depurati direttamente nel torrente Cantagalli, le cui acque confluiscono in mare e precisamente nel Golfo di Sant’Eufemia.
Tale attività rappresenta un ulteriore sviluppo di quelle già effettuate sulla medesima area, finalizzate alla tutela dell’ambiente costiero calabrese minacciato da condotte indiscriminate e senza scrupoli.
L’attività di tutela dell’ambiente da parte della Guardia Costiera, proseguirà senza soluzione di continuità al fine di salvaguardare e preservare lo stesso garantendone la fruibilità per la collettività.
Dalla California all'Australia passando per l'Alaska e la Groenlandia.
Gli allarmi incendi si susseguono coinvolgendo tutto il mondo.
Nelle ultime settimane, si sta parlando molto dei numerosi incendi che stanno coinvolgendo diverse regioni nel mondo.
L’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite (Omm) ha mostrato con un grafico interattivo che il fumo dei roghi nel mondo è arrivato a ricoprire una superficie di circa 5 milioni di chilometri quadrati.
Un’area grande più dell’Europa e più della metà degli Stati Uniti.
Come ha registrato il Servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (Cams) dell’Ue, inoltre, in quest’anno ci sono stati oltre cento incendi lungo le coste artiche, coinvolgendo non solo la Russia, ma anche l’Alaska, il Canada e la Groenlandia.
Anche Amantea non si esime a queste statistiche, solo negli ultimi giorni diversi incendi importanti, Camoli, Fiumara, Coreca e San Procopio.
Tutti questi incendi solo sicuramente di natura dolosa, anche se è ottobre e l'estate dovrebbe essere finita, le temperature poi non si sono del tutto abbassate e lievi sono state le piogge negli scorsi giorni.
Ma tutto ciò non ha determinato la fine della stagione degli incendi.
Assolutamente quindi da escludere l'autocombustione o che le fiamme siano scappate accidentalmente.
Rimane dunque la certezza dell'incendio doloso, appiccato da più di un piromane deliberatamente.
L'unico dubbio che resta è se il gesto sia stato dettato da qualche interesse o semplicemente dal gusto di farlo.
Ovviamente non è stato possibile dappertutto l'intervento dei mezzi aerei, grazie al vento sostenuto che si era levato già da un paio d'ore, le fiamme sono avanzate velocemente divorando rovi e sterpaglie fino a raggiungere gli alberi.
L'intervento, come detto, è stato quasi esclusivamente da terra, ma visto il buio che rendeva difficile salire le colline verso le fiamme, l'attenzione dei soccorritori si è concentrata soprattutto alla sorveglianza e protezione delle abitazioni che avrebbero potuto rischiare qualora il vento, ad un cero punto decisamente sostenuto, avesse cambiato direzione.
Sui social, unanime si è levata la condanna nei confronti della mano, ignota, di chi ha appiccato il rogo.
Purtroppo nessun fermo e nessuna denuncia.
Amantea 1.09.2020
Negli anni abbiamo sentito tante favole sulla mancanza di acqua nella nostra concittadina, soprattutto d’estate.
Tra chi voleva canalizzare nuove falde acquifere e chi voleva raddoppiare, se non triplicare, l’afflusso idrico della condotta Potame, opere sicuramente importanti, ma insignificanti come mettere più acqua in uno scolapasta.
Amantea, nella sua interezza, frazioni comprese, dati alla mano, ha una dispersione idrica che va dal 50 al 65%. Se metti più acqua in uno scolapasta non ha alcun senso.
Il nostro reportage fotografico inviatoci dai nostri concittadini, assidui lettori, è stato consegnato nelle mani dell’ufficio tecnico, senza passare ainoi dal protocollo comunale, perché inesistente.
Sono stamattina i valenti ragazzi delle Cooperative, il responsabile Comunale Aurelio Staccuneddu, gli operai della Mobilità in deroga nel Comune di Amantea ed infine il coltivatore del terreno agricolo Aurelio Bruni, hanno riparato una grossa perdita di acqua potabile “sorical” nella zona del Giudice di Pace che era in quelle condizioni da più di cinque anni.
Per dovere di cronaca segnaliamo rotture in zona Camoli, in via Roberto Mirabelli, in via Dante, in via San Bernardino, in via Mirabelli Centuriore a Campora San Giovanni in via Sardegna ed alla zona PiP.
Chiunque avesse rotture da segnalare ci invii foto e quant’altro così da fare nuovamente un ulteriore reportage fotografico per il nostro Ufficio Tecnico. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.