Ecco i risultati della indagine de Il Quotidiano sulla più bella della Calabria.
Confermiamo tutte le nostre critiche a partire dal titolo che giudica del futuro( cioè non quale è stata).
E poi di seguito, dopo la lettura dei risultati ottenuti, alcune riflessioni.
La prima fase ha visto:
19% Trebisacce - Cosenza (1518 voti)
10% Capo Vaticano - Ricadi - Vibo Valentia (811 voti)
9% Cetraro - Cosenza (705 voti)
8% Tropea - Vibo Valentia (630 voti)
8% La spiaggia della Tonnara di Palmi - Reggio Calabria (593 voti)
7% Roseto Capo Spulico - Cosenza (549 voti)
5% Pizzo - Vibo Valentia (386 voti)
5% Punta Alice a Cirò Marina - Crotone (358 voti)
4% Bagnara - Reggio Calabria (334 voti)
4% Scalea - Cosenza (316 voti)
3% Caminia - Catanzaro (204 voti)
3% Arcomagno San Nicola Arcella - Cosenza (203 voti)
2% Le Cannella Isola Capo Rizzuto - Crotone (147 voti)
2% Michelino - Parghelia - Vibo Valentia (150 voti)
2% Sant'Andrea dello Ionio - Catanzaro (149 voti)
2% Crucoli Torretta - Crotone (168 voti)
2% Rossano - Cosenza (130 voti)
2% La Marina Grande di Scilla - Reggio Calabria (145 voti)
1% Rocca del Capo S. Giovanni d’Avalos a Bova Marina - Reggio Calabria (53 voti)
1% Capo Bruzzano - Reggio Calabria (72 voti)
1% Roccella - Reggio Calabria (41 voti)
1% La spiaggia di Scifo a Capocolonna - Crotone (62 voti)
0% Sellia Marina - Catanzaro (37 voti)
0% Paola - Cosenza (26 voti)
0% Gizzeria - Catanzaro (11 voti)
0% Nocera Terinese - Catanzaro (11 voti)
Amantea non era in lista (la lista era stata scelta senza alcun criterio conosciuto dal quotidiano).
Non sappiamo, quindi, quanti voti avrebbe avuto Amantea ed altri bei posti regionali, se fossero stati negli elenchi.
Dal web rileviamo che uno sarebbe stato sicuramente certo (l’amico V.A., assuntore delle meraviglie della nostra spiaggia e del nostro mare).
(nella foto la spiaggia di Catocastro oggi!)
Nella seconda fase questi i risultati finali:
Vince Trebisacce che era prima anche nella fase iniziale 30% Trebisacce - Cosenza (1996 voti)
Seconda Roseto capo Spulico che passa nientemeno dal 7% al 25%
25% Roseto Capo Spulico - Cosenza (1644 voti) , ottenendo, prima, 549 voti e successivamente 1644( ben 1095 preferenze in più!)
9% Scalea - Cosenza (580 voti)
Terza Scalea che passa dalla ultima posizione della prima fase (era decima) addirittura alle medaglia di bronzo della ultima fase!!!
8% Palmi - Reggio Calabria (558 voti)
7% Punta Alice Cirò Marina - Crotone (444 voti)
5% Cetraro - Cosenza (324 voti)
5% Bagnara - Reggio Calabria (312 voti)
4% Capo Vaticano Ricadi - Vibo Valentia (287 voti)
4% Tropea - Vibo Valentia (290 voti)
3% Pizzo - Vibo Valentia (205 voti)
L’altra cosa strana è che Cetraro, Bagnara, Capo vaticano, Tropea, Pizzo, perdono tantissimi fans ed alcuni crollano nelle preferenze!?!?!?!?
Confermiamo che Amantea avrebbe almeno confermato il suo fan!!!
Scherziamo , ovviamente. Ma penso che si fosse capito!
Ma per avere riprova di quanto detto aspettiamo la edizione (?) del 2018!!!
Sempre che l’anno prossimo ci siano ancora le nostre spiagge!
Un Mario Pizzino dal volto serio ed addolorato quello apparso sul TG3 oggi.
Occhi tristi di chi ieri sera ha partecipato serenamente ad un incontro sul poeta romantico di Amantea Pasquale Furgiuele ma che poi ha passato od una notte insonne od una mattinata molto difficile
Un volto serio e parole misurate per commentare l’arresto di Marcello Socievole, consigliere di maggioranza accusato di voto di scambio, tentata estorsione e tentata violenza privata:
«La notizia che ho appreso questa mattina dalla stampa arriva come un fulmine a ciel sereno.
Sono rimasto basito.
Conosco Marcello come un imprenditore serio, ben inserito nella comunità, vicino ai giovani e all’associazionismo, soprattutto sportivo, quindi non mi spiego quanto accaduto».
Poi ha proseguito dicendo che: «Le accuse se vere sono gravi, ma per ora voglio credere nell’innocenza di Marcello e sono certo che proverà la sua estraneità ai fatti contestati.
Intanto, ho appena convocato una riunione con tutti i consiglieri di maggioranza per un confronto. Abbiamo cercato di dare un segnale alla città, offrendo una squadra di lavoro composta da cittadini onesti, quindi spero che quanto accaduto si possa risolvere nel più breve tempo possibile e con l’innocenza del nostro consigliere.
In merito all’ex sindaco non mi sento di rilasciare alcuna dichiarazione, perché posso esprimere un giudizio solo sulle persone con le quali ho collaborato direttamente».
Ieri 19 luglio Amantea ha dimostrato di essere viva.
E lo ha fatto con semplicità, ma, insieme, con forza.
Nel pomeriggio con una cerimonia di un gruppo di amici di Falcone e Borsellino che hanno assistito alla posa di un mazzo di fiori, sulla nuda terra, simbolo del luogo dove anche gli eroi giacciono, come da 25 anni i due magistrati, da parte di un giovanottino che ha voluto dedicare a Paolo Borsellino la sua tesina di licenza di scuola media.
Uno dei pochi, se non l’unico nella nostra cittadina.
Si chiama Umberto De Luca ed era insieme al fratellino più piccolo (vedi prima foto)
In serata con una cerimonia ben più importante organizzata dall’amministrazione comunale di Amantea che ha porto ai due eroi un altro mazzo di fiori.
Una cerimonia molto partecipata, presentata da Enzo Giacco e durante la quale sono stati recitati passi relativi ai due celebrati eroi.
Poi in serata su RAI 1 il pregevolissimo docufilm firmato da Attilio Bolzoni, scritto da Salvo Palazzolo, Emilio Fabio Torsello, Diana Ligorio, che ci ha tenuto incollati allo schermo per quasi un ora, ricordando quei dolorosi momenti per le famiglie e l'Italia tutta intera.
Un film che ha emozionato e che è stato il programma più visto di mercoledì 19 luglio 2017.
Un film che ci impone di chiederci il perché del sacrificio di questi due Guerrieri, ed ancora se esso sia stato vano o meno.
Guerrieri che tutti vorremmo fossero ancora qui con noi per avere oggi un Italia migliore.
Di questo straordinario documento filmico è indimenticabile la frase del fratello di Paolo il quale ha ricordato che il Giudice Paolo Borsellino aveva fretta e continuava a ripetere a colleghi e familiari “Non ho tempo, no rimane poco tempo”.
Il magistrato era perfettamente consapevole che il suo destino era segnato e diceva “La domanda è quando mi ammazzeranno, non se mi ammazzeranno”.
Eppure è andato incontro alla morte forte della fede che lo ha sempre assistito , emulo di quel Cristo che takuni dimenticano.
Non solo i colleghi di Caltanissetta, che stavano per interrogarlo, ed ai quali avrebbe fatto i nomi dello Stato colluso, ma anche gli uomini di Cosa Nostrasapevano delle confidenze del suo amico Giovanni Falcone.
Cosa Nostra era a conoscenza di quell'appuntamento, delle tante cose che Paolo Borsellino avrebbe detto ai magistrati di Caltanissetta.
Del resto era stato proprio a preannunciarlo, un mese esatto rima della sua morte, il 19 giugno 1992, nell'atrio della Biblioteca Civica di Palermo, in un convegno organizzato da Micromega per rendere onore alla memoria di Giovanni Falcone.
"Quindi- proseguì il magistrato- io questa sera debbo astenermi rigidamente - e mi dispiace, se deluderò qualcuno di voi - dal riferire circostanze che probabilmente molti di voi si aspettano che io riferisca, a cominciare da quelle che in questi giorni sono arrivate sui giornali e che riguardano i cosiddetti diari di Giovanni Falcone.
Per prima cosa ne parlerò all'autorità giudiziaria, poi - se è il caso - ne parlerò in pubblico.
Posso dire soltanto, e qui mi fermo affrontando l'argomento, e per evitare che si possano anche su questo punto innestare speculazioni fuorvianti, che questi appunti che sono stati pubblicati dalla stampa, sul "Sole 24 Ore" dalla giornalista - in questo momento non mi ricordo come si chiama... - Liliana Milella, li avevo letti in vita di Giovanni Falcone.
Sono proprio appunti di Giovanni Falcone, perché non vorrei che su questo un giorno potessero essere avanzati dei dubbi".
E Borsellino andava fermato.
Vogliamo chiudere ricordando le più belle parole che Borsellino aveva letto il giorno della celebrazione dei funerali di Falcone, parole indimenticabili: “La lotta alla mafia (primo problema morale da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale , anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e, quindi, della complicità”.